Un ordine compositivo nitido, uno spazio quasi scolpito e uno stile sobrio ma potente hanno plasmato un terreno incolto di circa 1,5 ettari nella Sonoma Valley, San Francisco Bay Area, trasformandolo in un paesaggio che stupisce sia dal punto di vista visivo sia da quello emotivo. Il luogo era abbandonato da anni quando una coppia, che possiede un’azienda agricola biologica con vigneti e un uliveto e una residenza adiacenti, lo ha acquistato per farlo diventare un buen retiro dove allentare la tensione della vita quotidiana e dedicarsi ai propri hobby. Lo studio di landscape architecture guidato dalla pluripremiata paesaggista Andrea Cochran è stato incaricato di dare un volto contemporaneo a questo luogo non privo di difficoltà, a causa di un torrente che scorre ai margini del sito e che periodicamente inondava la proprietà, ma che si caratterizzava per la presenza di alberi maturi di Umbellaria californica, Quercus agrifolia ed Aesculus californica forgiati dal tempo e in grado di esercitare un fascino unico.

Le richieste dei committenti ad Andrea Cochran contemplavano anche un osservatorio astronomico per ospitare un telescopio e una biblioteca, una piscina per nuotare e una spa dove rilassarsi.

Individuato un luogo che non danneggiasse l’apparato radicale degli alberi e garantisse l’orientamento corretto di un edificio rispetto all’altro, osservatorio e spa sono stati costruiti, non prima di essere stati messi in relazione e in scala con il sito. Entrambi gli edifici sono in acciao Corten, un materiale che si armonizza con il colore naturale del terreno ed evoca un senso di grande solidità.

andrea cochran
l’edificio della spa caratterizzato da grandi vetrate frontali e struttura in acciaio Corten si specchia nella piscina lunga e stretta, progettata per nuotare.
Sul lato sinistro, Elegia elephantina si specchia a sua volta nell’acqua. Sullo sfondo prati di Pennisetum spathiolatum e alberi maturi di Quercus agrifolia e Umbellaria californica.
La spa e le terrazze sono state posizionate per godere della vista del paesaggio circostante e delle colline della Sonoma Valley. Foto ©Emily Rylander.

La spa, dalle grandi pareti vetrate frontali, è posta davanti a un boschetto di querce, ai cui lati sono stati inseriti esemplari di Schinus molle, per garantire la riservatezza di chi la raggiunge, che può anche godere dei benefici di una passeggiata tra gli alberi, in una sorta di percorso meditativo, accompagnato da una bassa vegetazione di Fucrea foetida, Iris, Camassia, Helleborus argutifolius e Acanthus mollis. In questa zona un canale di drenaggio è stato progettato da Andrea Cochran per trasportare le acque di piena del torrente lontano dalle strutture costruite sulla proprietà.

Una lunga piscina rettangolare rialzata su disegno di Andrea Cochran, circondata da pavimentazione, decking e filari di Elegia elephantina (ex Chondropetalum elephantinum), collega la spa e l’osservatorio e diventa il fulcro tra i due edifici.

La piscina. Foto ©Emily Rylander

Le linee rette e i rettangoli sono ripresi da tre allée di olivi maturi dai fusti architettonici recuperati da un vecchio frutteto: il primo è l’ideale proseguimento della piscina e tra i due filari ospita una lunga tavola per pranzi e cene all’aperto, il secondo e il terzo sono disposti prima e dopo l’osservatorio, che sembra quasi galleggiare in un altro specchio d’acqua rettangolare, e ne incorniciano la vista.

Una maestosa Umbellaria californica di circa 500 anni nei pressi dell’osservatorio è bilanciata otticamente da una scenografica piramide lunga circa 30 metri, costruita con le pietre alluvionali dissotterrate durante la costruzione degli edifici. La piramide, un tetraedro irregolare formato da quattro triangoli, due dei quali diversi quanto a forma e dimensione, è un potente promemoria della connessione più intima con la terra.

La trilogia di strutture accuratamente collocate, spa, osservatorio e piramide, si equilibra con le composizioni lineari di Andrea Cochran, la piscina rialzata, la lama d’acqua dell’osservatorio, le allée di olivi, i tappeti erbosi e distese monospecifiche in sequenza di Pennisetum spathiolatum, Festuca mairei, Schizachyrium scoparium e Muhlenbergia capillaris. La scelta di prati composti da una sola specie definisce uno spazio di forte identità e le ligule sottili delle graminacee sottolineano una graziosa verticalità e contrastano piacevolmente con le texture degli alberi. La loro maturazione in tempi diversi consente di avere cambiamenti cromatici durante l’anno ed evidenzia i cambiamenti della luce e delle stagioni.

In primo piano Schizachyrium scoparium in fioritura, un esemplare di Schinus molle (falso pepe) e un altro allée di olivi tra il prato di Pennisetum spathiolatum. Foto ©Marion Brenner

Gran parte di questo progetto ha coinvolto l’uso del colore per sostenere la leggibilità compositiva e aumentare le qualità emotive: il marrone rossastro dell’acciaio Corten, il grigio in vari gradi di calore o freddezza della pavimentazione in pietra e della ghiaia, le varie sfumature di verde delle piante, il bianco, varie tonalità di rosa e il giallo dorato delle fioriture agiscono come pennellate in un dipinto minimalista.Il design del sito, con la sua estetica sobria e contemporanea, ha definito e collegato le aree in modo armonico e ha messo in relazione gli alberi esistenti e le nuove architetture con il paesaggio circostante delle colline che si innalzano sopra la Sonoma Valley.
acochran.com

Elisabetta Pozzetti

©Villegiardini. Riproduzione riservata

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