Carola Vannini, architetto, ha progettato uno scenografico attico con vista su Roma, giocando sulla flessibilità degli spazi, i salti di quota e un attento studio illuminotecnico. A Roma, una delle città dove più si respira la storia di un passato ricco e vibrante, Carola Vannini, architetto, ha ristrutturato un attico su due livelli coniugando la funzionalità e l’estetica del design contemporaneo all’eleganza senza tempo delle architetture classiche, calde e accoglienti.

La scala sospesa in ferro e legno. Sullo sfondo un’opera di Valeria Corvino. Foto di Marinella Paolini.

Con un omaggio al potere scenografico della Città Eterna, Carola Vannini ha aperto gli ampi spazi preesistenti del prestigioso appartamento, creando molteplici e nuove prospettive. Il progetto gioca su minimi salti di quota di pavimento, soffitti e bucature, per delineare i diversi ambienti senza dividerli nettamente, creando movimento e innumerevoli scorci visuali. “Abbiamo deciso di spostare al centro dello spazio la scala preesistente, che era un elemento esile e marginale”, spiega l’architetto, “In questo modo si è data continuità alla doppia altezza e si sono venuti a creare interessanti salti di quota nella zona giorno”.

L’area attorno al camino, caratterizzata dai colori caldi, dal legno del pavimento al rivestimento in resina color tabacco. Illuminazione Volta di Estiluz. Poltroncine rosse Rose Chair di Masanori Umeda per Edra. Appoggiata sul basamento continuo un’opera dell’artista Valeria Corvino. Foto di Marinella Paolini.

La leggerissima scala sospesa in ferro, tenuta con tiranti agganciati al soffitto è diventata così il perno di tutto il progetto in cui convivono la zona camino, il dining e il soggiorno. Dal forte valore compositivo ed espressivo, la scala è non solo un elemento scultoreo prezioso, ma anche filtro delicato tra ingresso e living. Gli ambiti sono divisi grazie ad ampie forature nei muri sottolineate dal rivestimento in legno, identico al pavimento.

La cucina, in collegamento con la zona giorno e separata da essa attraverso una porta scorrevole in vetro opalino, si affaccia su un ampio terrazzo. Il camino a filo muro è evidenziato da un basamento continuo e da un rivestimento in resina color tabacco. “Creare in architettura e nell’interior design non significa a mio avviso limitarsi alla realizzazione concreta di elementi, oggetti, pareti, volumi. Ma anche, e forse soprattutto, significa dare vita ad atmosfere, sensazioni, intime percezioni di benessere.

La sala da pranzo con dettagli di arredo custom made, come le ante in cartongesso rivestite da pannelli in legno della stessa finitura del pavimento che nascondono una dispensa. Tavolo su progetto di Carola Vannini, sedie Form di Normann Copenhagen e luci Volta di Estiluz. Foto di Marinella Paolini.

Significa puntare l’attenzione anche sui piccoli dettagli che si stagliano sul contesto e che elevano lo spirito, creando quella che io chiamo poetica”. È questo il caso dell’illuminazione, che per Carola Vannini è “uno vero e proprio strumento per evidenziare le linee geometriche, i volumi, i materiali, i decori. Il punto luce viene concepito da subito nello sviluppo del progetto”.

Carola Vannini
La cucina KU45 di Key Cucine (finitura metallo liquido acciaio ossidato) con sgabelli Form di Normann Copenhagen e luci Aim di Flos. Foto di Marinella Paolini.

Se la disposizione flessibile a pianta aperta dell’appartamento permette alla luce naturale di inondare lo spazio, l’attento studio delle sorgenti luminose artificiali lo rende magico al calar del sole. Quattro porzioni delle pareti, caratterizzate da un intonaco spatolato materico color argilla sono impreziosite da decorazioni in rilievo, realizzate a mano da decoratrici del Lazio con antichi merletti. I rilievi sono di volta in volta diversi ed enfatizzati dalla luce radente delle applique e fanno prendere vita al muro che, con giochi di luce ed ombra, cambia completamente.

Carola Vannini
La camera padronale con letto e comodini su progetto di Carola Vannini e luci Lafra di Sforzin. Foto di Marinella Paolini.

La zona notte è suddivisa in due camere da letto, uno studio e due bagni, di cui uno per gli ospiti. Anche la parte privata è pensata come un’area flessibile: la master bedroom, l’ampia cabina armadio e il bagno padronale (dotato di zona benessere e bagno turco) sono collegati da ampie porte scorrevoli a scomparsa che, quando aperte, trasformano lo spazio in un unico ambiente. Il piano superiore è coronato da un ampio terrazzo panoramico con arredi outdoor e area SPA, schermato dagli sguardi indiscreti da una siepe in bambù.

La scelta di opere d’arte e arredi gioca sull’alternanza tra il rigore geometrico e punti di rottura. Dettagli progettati custom made, come il tavolo da pranzo e i comodini della zona notte, richiamano le linee pulite dell’architettura, mentre selezionati elementi lavorano per contrasto, come nel caso del divano On the Rocks e delle poltroncine rosse Rose Chair, entrambi di Edra e dei quadri di Valeria Corvino: tocchi di colore e forme morbide che emergono nella loro bellezza esaltando lo spazio che li accoglie. L’illuminazione con controllo domotico è stata studiata nei minimi dettagli, al fine di creare in ogni ambiente della penthouse suggestivi effetti e atmosfere ricercate. carolavannini.com

Potrebbe interessare anche: