Oltre 800.000 persone visitano ogni anno il Parc de la Chute Montmorency (Québec, Canada) per ammirare la straordinaria cascata alta 83 metri (più alta di quelle del Niagara) e il paesaggio circostante. Le nuove installazioni realizzate nell’ambito del progetto Experience Chute, a cura dello studio Daoust Lestage Lizotte Stecker, valorizzano la bellezza naturale del parco, secondo una visione che riflette i valori attuali e collettivi con una risoluzione contemporanea, che intreccia architettura, paesaggio, progettazione e genius loci.

Parc de la Chute Montmorency: Experience Chute

Le linee di progettazione

Intervenire in un sito così emblematico, vasto e imponente richiedeva rispetto e umiltà per mantenere l’esperienza dei visitatori interamente dedicata alla contemplazione e all’esperienza delle cascate.  L’approccio progettuale è stato, quindi, volto a creare un intervento che da un lato rispondesse al programma definito da Sépaq (Société des établissements de plein air du Québec, l’agenzia del Governo del Québec che gestisce i parchi e le riserve faunistiche) e dall’altro che fosse al contempo in armonia con il luogo e con il genius loci. Si è iniziato con un’analisi dell’evoluzione storica del Parc de la Chute Montmorency per riuscire a stabilire un equilibrio generale, dalla scala del linguaggio progettuale complessivo fino alla risoluzione specifica dei singoli dettagli.
Il luogo non è privo di un fascino storico intrinseco: l’altopiano superiore della cascata è ancora associato a una delle grandi tenute inglesi che si affacciavano sul fiume San Lorenzo nel XIX secolo, il Manoir Montmorency. A livello del letto del fiume, invece, si possono osservare gli strati di urbanizzazione tipici delle rive di Québec City: da sito naturale in cui il fiume San Lorenzo arrivava a toccare i piedi della scogliera, chiamata all’epoca Bas-du-Sault, il luogo è stato gradualmente modificato dagli interventi umani per sviluppare il suo potenziale militare, energetico e industriale, nonché dal passaggio della ferrovia e di un’autostrada su grandi terrapieni. Tutto ciò costituiva la memoria materiale e immateriale che il progetto voleva evocare.

Parc de la Chute Montmorency: i nuovi interventi

Sono interventi sensibili che magnificano il paesaggio naturale e in un certo senso lo ampliano otticamente e rendono fruibile il parco da un numero maggiore di visitatori e con più agio. Il progetto ha riguardato due sotto-settori del parco:

  1. L’area di accoglienza dei visitatori del Parc de la Chute Montmorency, a sud dello Chemin de fer Charlevoix, dove sono stati ridefiniti il percorso d’ingresso, collegata al contesto l’area parcheggio, sviluppati giardini tematici, valorizzati i residui industriali ed è stato costruito un nuovo padiglione di benvenuto.
  2. L’area Experience Chute, a nord dei binari ferroviari, dove è stato consolidato un circuito accessibile e fruibile da tutti per consentire ai visitatori di avvicinarsi alla cascata e di completare un tour in 4 tappe intorno al bacino del fiume. In quest’area sono stati realizzati:

– una passerella contemplativa a valle del bacino (un ampliamento e miglioramento della passerella pedonale esistente adiacente al ponte ferroviario);
– un sentiero minerario e il giardino sul lato est del bacino, tramite la riqualificazione dei sentieri in cemento e del belvedere costruito nel 1967;
– una Passerella semisommersa a monte del bacino, nascosta nell’acqua, che permette ai visitatori di avvicinarsi alla cascata e di sentirne la potenza idraulica, una vera innovazione tecnica;
– il Percorso Natura e il padiglione di benvenuto sulla sponda occidentale del bacino,  sviluppati su palafitte delicatamente integrate nella linea di costa.

Foto ©Maxime Brouillet

Padiglione di benvenuto

Il padiglione di benvenuto definisce il segmento occidentale del percorso intorno al bacino di Montmorency e segna il punto di ingresso all’Experience Chute. Il nuovo padiglione del Parc de la Chute Montmorency è situato su un dolce pendio verso il bacino ed è progettato per rispettare l’ambiente della riva del fiume e della sua flora.

Costruito sul sito di una sottostazione elettrica abbandonata, il padiglione funge da punto di riferimento e punto focale per i visitatori. Esprimendo una terza dimensione nel paesaggio, la sua struttura minimalista in acciaio – priva di controventature verticali grazie all’abile integrazione di telai rigidi – ha una tettoia a sbalzo verso l’acqua che enfatizza l’orizzontalità della costruzione e incornicia la vista sul paesaggio. I dettagli di montaggio di questa struttura sono stati finemente studiati per nascondere i requisiti strutturali e di drenaggio della copertura. L’impermeabilizzazione della copertura è contenuta all’interno dello spessore della struttura ed è rivestita in legno imbiancato; una texture che fa riferimento al rivestimento del maniero che caratterizza la tenuta storica dell’altopiano delle cascate. Il tetto è un unico piano continuo; il pergolato della pensilina consente un gioco di luci e ombre sul terreno che cambia con le ore e le stagioni.

Parc de la Chute Montmorency: le passerelle in legno del Percorso Natura

Le passerelle sono adiacenti al padiglione e si librano su palafitte, riducendo al minimo il loro impatto sull’ambiente. La laminazione e la tettonica delle passerelle si ispira sia all’iconografia delle cataste di tronchi degli alberi tagliati che si accumulavano alla base delle cascate durante le operazioni di trasporto, sia alle cataste che caratterizzavano il paesaggio delle segherie del secolo scorso. Il bosco, che circonda il padiglione e i suoi sentieri, è valorizzato da nuovi alberi e arbusti autoctoni. Il padiglione di benvenuto al Parc de la Chute Montmorency, in questo modo, funge da luogo di sosta, consentendo ai visitatori di fare una pausa all’ombra e offrendo al contempo una vista privilegiata sulle cascate.

passerelle sospese
Foto ©Maxime Brouillet

La passerella contemplativa

La passerella contemplativa è una parte dell’Experience Chute che, come il progetto nel suo complesso, intende entrare in contatto con il genius loci del sito. L’ampliamento e il miglioramento del ponte esistente, che correva parallelo al ponte ferroviario sul fiume, risponde a una sfida programmatica. Durante la stagione estiva, molti gruppi di turisti visitano il sito e hanno solo pochi istanti per apprezzare la grandezza e lo spettacolo di questa meraviglia naturale; il ponte pedonale originale, largo 2 metri, offriva una vista privilegiata sulla cascata e veniva utilizzato come punto di osservazione da molti visitatori, creando una strozzatura al traffico pedonale che attraversava il fiume. L’allargamento del ponte a 5,5 m e la creazione di livelli di terrazzamento offrono uno spazio di passaggio sopra e uno spazio di belvedere sotto, consentendo ai visitatori del Parc de la Chute Montmorency di fermarsi, sedersi e contemplare la cascata mentre gli altri passano.

La forma e il trattamento della nuova passerella si ispirano direttamente allo spirito del luogo, oltre a rispondere abilmente ai numerosi vincoli strutturali. La forma cerca di creare un dialogo tra natura e architettura; l’orizzontalità enfatizza e ingrandisce la verticalità della cascata e delle scogliere. La passerella cerca di evocare, per il visitatore, le caratteristiche dominanti dell’iconografia del sito – il paesaggio industriale delle segherie del XIX secolo. Ne evoca il carattere e la memoria in modo sobrio e contemporaneo. I rivestimenti in legno e le laminazioni geometriche si ispirano alle cataste di legno e al viale dei tronchi che caratterizzavano il paesaggio del passato. Il piano quasi immateriale dei parapetti in vetro ultrachiaro esalta il  concetto di contemplazione.

L’area del bacino a inizio 900. Foto ©BanQ

Daoust Lestage Lizotte Stecker

Dal 1988 lo studio Daoust Lestage Lizotte Stecker opera nel campo dell’architettura, del paesaggio e del design urbano. “Il nostro è uno studio multidisciplinare che si occupa di design a ogni scala, ci sforziamo di superare i limiti delle pratiche di progettazione tradizionali e di dissolvere i confini tra design urbano, architettura, architettura del paesaggio, design grafico, degli interni, industriale e dell’arredamento”, affermano i titolari,”il nostro approccio inizia con un’attenta lettura del sito e delle qualità intrinseche dell’ambiente circostante, per rivelare le tracce del passato attraverso un linguaggio decisamente contemporaneo. I nostri progetti sono caratterizzati da un’audace semplicità”.  Daoust Lestage Lizotte Stecker è stato riconosciuto a livello internazionale, nazionale e provinciale per il suo impegno nella realizzazione di progetti significativi e di alta qualità alla scala urbana e architettonica.

©Villegiardini. Riproduzione riservata

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