La Cite Internationale di Lione è un quartiere innovativo che, nella modernità delle forme, definisce contestualmente la quinta scenica del Parc de la Tête d’Or e il waterfront del fiume Rodano. Progettata dall’architetto Renzo Piano tra il 1986 e il 2006, si estende su un’area di 15 ettari lungo la sponda sinistra del corso d’acqua francese, collegata alla parte destra della città tramite la Passerelle de la Paix, un ampio ponte ciclopedonale inaugurato nel 2014.

Il progetto di Renzo Piano, vincitore del concorso per la Cite Internationale di Lione

In secondo piano, il quartiere lineare della Cite Internationale di Lione © mattt.org (CC BY-NC-SA 2.0)

La zona su cui è stata costruita la Cite Internationale di Lione era precedentemente occupata dalla Foire de Lyon (Fiera di Lione), trasferitasi, nel 1984, all’Eurexpo di Chassieu. L’anno successivo, l’architetto Renzo Piano ha vinto il concorso internazionale indetto dal sindaco Francisque Collomb per la progettazione del sito. La realizzazione di un nuovo quartiere polifunzionale destinato a uffici, residenze, un centro congressi, un museo e altre attività culturali è stata motivata, oltre che da un’esigenza di rigenerazione del comparto, dalla volontà di creare uno spazio in grado di ospitare il G7 del 1996. Quest’ultimo si è tenuto nel Musée d’Art Contemporain, una nuova struttura museale che ha recuperato la facciata del palazzo della Fiera, l’unico frammento conservato dei corpi di fabbrica preesistenti.

L’impianto architettonico assume le dimensioni di un landmark urbano e segue l’andamento sinuoso della sponda del fiume Rodano. È composto da una doppia fila di blocchi disposti in senso longitudinale e paralleli tra loro, generando così lo spazio della strada pedonale centrale su cui prospettano le attività del quartiere.

Gli edifici del quartiere

La strada pubblica interna al quartiere © Marianne Casamance (CC BY-SA 4.0)

Il progetto, articolato secondo un complesso programma funzionale, è stato costruito in più fasi. Nel 1989 sono stati inaugurati i primi cantieri del Centre de Congrès (Centro Congressi) e del Musée d’Art Contemporain (Museo d’Arte Contemporanea). Negli anni successivi sono stati completati l’hotel e i complessi residenziali, e infine, nel 2006, è stata inaugurato l’Amphithéâtre 3000 (Anfiteatro 3000).

Musée d’Art Contemporain (1995)

La facciata del Musée d’Art Contemporain © Fred Romero (CC BY 2.0)

Il Museo d’Arte Contemporanea ha una superficie complessiva di 6000 metri quadrati, sviluppata su tre piani organizzati secondo spazi modulari perfettamente adattabili alle esposizioni d’arte contemporanea. Negli anni si sono succedute mostre di importanti artisti internazionali tra cui Monet, Malevich, Miró, Reinhardt, Rothko, Pollock, Klein, Warhol e Anish Kapoor, oltre che di altre figure emergenti.

L’intervento di Renzo Piano ha conservato la facciata storica del Palais de la Foire (Palazzo della Fiera), progettato negli anni venti del novecento da Charles Meysson. Aperto sul Parc de la Tête d’Or, dialoga con i fronti moderni del cinema e del casinò, caratterizzati da una doppia pelle composta, nello strato più interno, da un rivestimento in mattoni e da una superficie vetrata esterna che costituisce un’efficiente soluzione in termini di risparmio energetico.

Centre de Congrès (1989-2006)

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La gradonata nella piazza del Centre de Congrès © Guilhem Vellut (CC BY 2.0)
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L’interno dell’Amphithéâtre 3000 © Leandro Neumann Ciuffo (CC BY 2.0)

Il Centro Congressi è il complesso volumetricamente più esteso dell’intero quartiere e ospita numerosi eventi, conferenze, mostre e spettacoli. Progettato da Renzo Piano, si colloca nella parte orientale del sito, in prossimità dello storico Ponte Raymond-Poincaré, un’ulteriore connessione tra le due sponde del fiume Rodano dopo la Passerelle de la Paix.

L’eccezione architettonica è l’Anfiteatro 3000, inaugurato nel 2006. Si tratta di una grande sala concerti con 3000 posti a sedere distribuiti in un ambiente dinamico che ricorda gli emicicli romani. Costituisce l’elemento conclusivo della grande piazza pubblica posta in continuità con la strada pubblica interna che, attraverso una gradonata, collega le quote della Cite Internationale di Lione.

Il Parc de la Tête d’Or e la Cite Internationale di Lione

Le serre del Parc de la Tête d’Or © Gonedelyon (CC BY-SA 3.0)

Una cortina di alberi ad alto fusto, sottolineata architettonicamente dal vuoto in adiacenza degli edifici del quartiere attraversato da passerelle soprelevate, è il diaframma tra il Parc de la Tête d’Or e la Cite Internationale di Lione.

L’ampio spazio verde, risalente agli anni cinquanta dell’Ottocento, ha un’estensione di 105 ettari ed è il più grande parco urbano della Francia. Al suo interno sono presenti differenti aree tematiche, tra cui quelle destinate alle attrezzature sportive. Suggestivi il giardino botanico, con una superficie di otto ettari, e il giardino delle rose con più di 350 varietà di fiori. Vi si trova anche uno zoo, il più antico del Paese, contenente strutture per lo studio scientifico della biodiversità.

Andrea Zanin

 

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