Ogni volta che mi chiedono di consigliare un albero sempreverde da mettere in giardino penso subito a Cinnamomum camphora, perché le sue foglie verdi e coriacee hanno la capacità di catturare la luce del sole e rifletterla facendo brillare la chioma. Questo aspetto la rende molto ornamentale e le dona un aspetto fresco allo sguardo anche durante le estati più torride. Inoltre mi ricorda sempre il profumo dei cassetti di mia nonna, pieni di lenzuola e tovaglie ricamate. Lei usava mettere dentro un sacchetto di organza fiori secchi di lavande, fette di arance essiccate al sole e batuffoli di cotoni bagnati con gocce di olio essenziale di canfora, un efficace rimedio naturale contro le tarme e gli insetti indesiderati. L’olio, estratto dalla frantumazione del legno seguita da un processo di ebollizione in acqua e distillazione, ha proprietà medicinali principalmente legate all’attività vaso-dilatatrice del composto, che risulta benefica per le complicazioni cardiovascolari e respiratorie. Mostra, inoltre, un’efficace azione disinfettante sulla pelle.

Corteccia di C. camphora Bark of C. camphora.
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La Cinnamomum camphora è un albero maestoso, fa parte delle famiglia delle Lauraceae e al genere Cinnamomum che nelle sue 250 specie comprende anche la cannella (C. verum o C. zeylanicum). Originario Cina, Corea, Taiwan e Giappone, dove è considerata una pianta sacra e immortale, in natura può raggiungere i 40 m di altezza riuscendo a vivere più di mille anni. È un albero che cresce velocemente quando incontra suolo fresco e ricco, acqua abbondante e buono spazio per il suo sviluppo e ama le posizioni soleggiate. In Italia è da sempre ricercata per la sua bellezza ornamentale, coltivata dai tempi remoti della scoperta di Marco Polo e utilizzata in parchi, giardini e viali per l’ombra della sua chioma ricca e globosa. Si distingue per il suo tronco caratteristico, dalla corteccia marrone-grigiastro, da cui si dipartono i nuovi rami verdi. Durante la primavera, questo albero regala uno spettacolo delicato con spighe composte da piccoli fiori bianco-crema, poco appariscenti. A seguire, compaiono drupe rotondeggianti, inizialmente verdi che virano al nero una volta mature, ognuna delle quali contiene un singolo seme. Le nuove foglie aromatiche sono rosso mattone per poi trasformarsi in un verde intenso con il passare del tempo.

Le varietà che suggerisco sono:

C. camphora ‘Monum’, ideale per le aree urbane vista la sua buona resistenza all’inquinamento atmosferico e la tolleranza di  suoli compatti e siccitosi; ha foglie più grandi della specie, di grande interesse decorativo.

C. camphora ‘Red Monroe’, caratterizzata da gradevoli effetti cromatici in primavera grazie al colore rosso scuro dei germogli apicali.  Piccola nota a margine: in seguita alla nuova classificazione il nome botanico è ora Camphora officinarum.

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