A Montauk, all’estremità di Long Island, LaGuardia Design Group, lavorando con l’ecologia unica del luogo, ha creato un giardino che si fonde con il paesaggio.

Conosciuto dai newyorkesi come ‘The End’, Montauk è un borgo situato all’estremità dell’East End di Long Island ed è il punto più orientale dello stato di New York. Questo tratto sublime di costa, serena ma frastagliata, di fronte all’Oceano Atlantico sin da fine 800 affascina artisti, bohémien e membri del jet set in cerca di una fuga dalla città. Il paesaggio spettacolare, le spiagge di dune sabbiose e incontaminate, oltre alla presenza di riserve protette, la rendono un luogo esclusivo e anche completamente diverso dai vicini Hamptons, per lo stile di vita rilassato e in armonia con il luogo. Le architetture in stile Queen Anne e Tudor Revival dei primi anni hanno ceduto il posto alle nuove, meno ostentate nella forma, sempre in legno ma con tetti bassi e forme pulite. La ristrutturazione di una vecchia residenza in una moderna a opera di Robert Young Architecture, e necessari sbancamenti nella parte più alta del sito, sono stati l’occasione per affidare a LaGuardia Design Group l’incarico di ripensare e riprogettare un’area di circa 1 ettaro sulle scogliere di Montauk.

LaGuardia Design group
LaGuardia Design Group. © Foto di Anthony Crisafulli

La proprietà confina con le riserve circostanti, Montauk Hither Plains, originariamente progettate da Fredrick Law Olmsted (a cui si deve Central Park) e gode di una vista spettacolare a 360 gradi sull’oceano. Le condizioni atmosferiche che contemplano giornate di sole cocente, tempeste e venti che colpiscono la costa hanno guidato la disposizione delle nuove aree del giardino e la scelta della vegetazione, in buona parte autoctona e in grado di tollerare la salsedine, con soluzioni di grande effetto anche estetico.

L’accesso alla proprietà dalla strada è stato protetto da occhi indiscreti tramite due costruzioni affiancate: il garage e la pool house. L’uso del medesimo materiale dell’abitazione, legno argentato e patinato dal tempo, e un verde pensile estensivo di graminacee native posizionato sul tetto del garage fanno sì che i volumi scompaiano visivamente dalla strada per fondersi armonicamente con il paesaggio. La via di accesso è ingentilita da una siepe sempreverde e profumata di Osmanthus heterophyllus mischiata a piante esistenti, quali meli e aceri, a cui sono stati aggiunti esemplari di Amelanchier arborea a ceppaia. Di grande valore ornamentale in ogni stagione per l’esuberante fioritura bianca seguita da frutti rosso violacei commestibili, le foglie che in autunno si infiammano di giallo, arancio e rosso e la corteccia liscia e grigia con un caratteristico disegno mimetico, gli Amelanchier sono il filo conduttore del giardino di LaGuardia Design Group. Sono piantati per essere punti focali, incorniciare le viste e guidare l’occhio attraverso gli spazi fino alla vista dell’oceano. Alcuni sono grandi arbusti trapiantati da un campo adiacente, già forgiati del vento e di grande impatto scenografico. 

LaGuardia Design
L’accesso alla residenza incorniciato dai rami spogli di Amelanchier arborea. In primo piano un’aiuola con Ilex glabra che nasconde la piscina alla vista di chi entra. © Foto di Anthony Crisafulli

Appena entrati nella proprietà si accede a un giardino caratterizzato da un’alternanza di pieni e vuoti, forme arrotondate e slanciate, sempreverdi e caducifoglia, colori che mutano nel corso delle stagioni. Non è mai uguale a se stesso. Ruota intorno alla lunga piscina, circondata da un decking in Ipè, legno con il quale sono state realizzate anche tutte le passerelle sopraelevate che sostituiscono viali e camminamenti: una soluzione che limita l’impatto sul terreno e consente all’acqua di infiltrarvisi. Il tempo, il sole, la salsedine rendono il colore legno di Ipè molto simile a quello del rivestimento degli edifici e a quello del legno alla deriva che si può trovare lungo la spiaggia. Alla spalle della piscina si trova la residenza con grandi vetrate che consentono di vedere da ogni stanza, e persino dal giardino attraverso esse, l’oceano. Oltre il decking è stato pensata una bordura con Pennisetum alopecuroides ‘Hameln’ dalle spighe leggere e setose che accarezzano in estate chi passa loro accanto e varie specie di Carex dalle tonalità bronzate in autunno e inverno, alternate a giovani arbusti di Ilex verticillata caratterizzati da una profusione di magnifiche bacche rosse dall’autunno, e agli Amelanchier. Macchie di Myrica pensylvanica a foglia caduca e Ilex glabra sempreverde sono piantate lungo un pendio che sale fino alla terrazza solarium elevata, rendendola quasi un luogo privato e proteggendola dal vento. Da qui si possono ammirare i tramonti oltre la riserva.

Una vista della terrazza solarium sopraelevata rispetto al piano della piscina e del giardino. Nessun ostacolo si frappone tra la terrazza e il panorama e da qui si può godere la vista del tramonto. © Foto di Anthony Crisafulli

Una Gleditsia triacanthos var. inermis esistente, anch’essa modellata dal vento, è stata preservata e valorizzata e ora fa bella mostra di sé, con la sua chioma espansa dalle belle foglie chiare finemente composte, nei pressi dell’abitazione. Le passerelle lineari costeggiano la residenza in cima alla scogliera e conducono nel giardino di fronte all’oceano, quindi scendono fino alla spiaggia sottostante, interrotte da terrazze solarium da cui ammirare la fantastica vista. Le aree più vicine all’abitazione sono racchiuse da filari di Myrica pensylvanica, un arbusto autoctono dalla forma arrotondata e foglie profumate noto per i suoi insoliti piccoli frutti grigi e cerosi che durano a lungo in inverno e quasi abbracciano i rami spogli e grigiastri, e Ilex glabra dal portamento elegante e piccole foglie strette verde scuro lucide, intervallati a Pennisetum alopecuroides ‘Hameln’. Scendendo verso le dune lo spazio è dominato da Panicum virgatum, Schizachyrium scoparium e Carex, graminacee ornamentali dalle ligule sottili verdi o glauche in estate, dorate in estate e autunno e quasi ramate in inverno. In questa tratto il giardino è molto più naturale e simile al paesaggio costiero, quasi si fonde con esso, richiamando visivamente le piante spontanee delle dune. 

Una vista della residenza fronte oceano. Le scale che scendono dalla scogliera verso la spiaggia sono circondate da graminacee, Panicum virgatum, Carex e Schizachyrium scoparium che si fondono con la vegetazione spontanea delle dune. Arbusti di Ilex glabra e Myrica pensylvanica donano riservatezza alla terrazza solarium. © Foto di Anthony Crisafulli

Christopher LaGuardia e Alexander Bluedorn, di LaGuardia Design Group, autori del progetto del giardino, hanno lavorato con l’ecologia unica del luogo – dune costiere, prateria, macchie di arbusti – piuttosto che combatterla e l’hanno portata dentro al giardino che hanno creato. Una connessione intrinseca con la natura e un suo profondo rispetto definiscono la residenza di Montauk a ogni sguardo. laguardiadesigngroup.com

Elisabetta Pozzetti

©Villegiardini. Riproduzione riservata

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