L’epoca Vittoriana contraddistingue il periodo della storia inglese che coincide con il regno della regina Vittoria del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda e Imperatrice d’India, dal 1819 al 1901. Un periodo nel quale il giardinaggio era diventato molto popolare in Inghilterra con la diffusione dei sontuosi giardini paesaggistici all’inglese. I proprietari di questi grandi parchi avevano lo spazio e il denaro per creare paesaggi grandi e sontuosi, ma la classe media, con più tempo a disposizione, desiderava creare splendidi giardini in scala ridotta. Nacquero così i giardini vittoriani o in Gardenesque style. 

Il Garden Design alla fine del 700

Tra la fine del 700 e l’inizio dell’800, il giardinaggio puramente ornamentale iniziò a diventare molto popolare in Inghilterra anche tra i ceti medi. Fino a quel periodo, i piccoli giardini borghesi erano dedicati alla coltivazione di  piante commestibili (verdure, frutti, erbe), mentre solo la grande borghesia e la nobiltà poteva permettersi i giardini paesaggistici di gran moda in quel periodo. Questo per due motivi fondamentali. L’orto domestico medio poteva fornire cibo e gli esemplari unici di piante ornamentali erano rari e costosi. Erano quindi uno status symbol non accessibile a tutti. Con il miglioramento delle relazioni commerciali e di importazione, le piante ornamentali diventarono più convenienti e più facili da ottenere. I progressi nella produzione alimentare hanno anche tolto una certa importanza alla coltivazione di frutta, verdura ed erbe aromatiche nell’orto domestico. Molti proprietari di case iniziarono così a sostituire i giardini commestibili funzionali, con giardini puramente ornamentali, bramando la statura e il fascino dei giardini dei ricchi.

Giardini formali e giardini pittoreschi

All’inizio dell’800 c’erano due stili paesaggistici principali, lo stile del giardino formale, derivato dagli esempi storici del giardino alla francese e del giardino rinascimentale all’italiana e quello del giardino pittoresco. Il design formale del giardino consisteva in piante messe in forma obbligata per realizzare raffinati disegni geometrici. Uno stile che esprimeva, dal punto di vista estetico, il controllo dell’uomo sulla natura, strascico della cultura rinascimentale. Lo stile pittoresco del giardino era un approccio più libero e naturalistico che intendeva riprodurre le atmosfere delle immagini della campagna romana di pittori come Nicolas Poussin e Claude Lorraine. I due stili erano visti come inconciliabili finché, all’inizio dell’800, il botanico scozzese John Claudius Loudon introdusse un nuovo stile di progettazione del giardino che chiamò Gardenesque style. Questo nuovo stile di giardino integrava tecniche di progettazione dei giardini formali e dei giardini pittoreschi. 

Un approccio che ebbe i suoi prodromi in Humprey Repton (1752-1818) che prese si schierò dalla parte di Lancelot Capability Brown nella sua polemica con il giardino Pittoresco, sviluppata nel testo Sketches and Hints.

Gardenesque giardino vittoriano
Gardenesque style: il giardino vittoriano di Dunrobin Castle, scozia, disegnato da Sir Charle Barry

Gardenesque style o Giardino Vittoriano: caratteristiche

Secondo lo stile introdotto da John Claudius Loudon, che venne chiamato Gardenesque style e oggi noto anche come Giardino Vittoriano, parti formali vengono integrate a parti paesaggistiche di tipo romantico con motivi ricorrenti come:

  • uso di fioriture a forte impatto cromatico 
  • decorazioni in stile rusctico, classico o esotico
  • ampio utilizzo di specie esotiche acclimatate e collocate in scenari di forte impatto su modelli solo apparentemente di tipo spontaneo
  • Piante da aiuola annuali e le perenni disposte in strisce curve colorate e naturalistiche simili a un disegno pittoresco, mentre alberi e arbusti esotici venivano collocati in luoghi per farli risaltare dal paesaggio naturalistico che li circonda.
  • Queste piante esemplari venivano lasciate crescere nelle loro forme naturali uniche, come nel disegno pittoresco, oppure modellate e tagliate secondo i principipi dell’ars topiaria. Lo stile gardenesque celebrava così sia l’uso naturale che quello formale delle piante.

John Claudius Loudon diede le linee guida per questo nuovo stile perché riteneva che lo stile pittoresco del giardino fosse troppo facile da confondere con la natura selvaggia. Il design di un giardino dovrebbe essere infatti come un pensiero e un sentimento che evoca opere d’arte. L’architetto, scrittore e sostenitore del design gardenesque John Arthur Hughes, ha descritto questo stile come “distinto dagli alberi e dagli arbusti, sia in massa che in gruppi, piantati e diradati in modo tale da non toccarsi mai l’un l’altro, in modo che ciascuno visto da vicino ogni albero o arbusto sarebbe visto distintamente, mentre da lontano mostrano un alto grado di bellezza. La grazia piuttosto che la grandezza è la sua caratteristica.” 

Mentre lo stile pittoresco promuoveva le piante autoctone, le specie esotiche erano di gran moda nel Gardenesque Style o Giardino Vittoriano. Poiché molte di queste piante erano palme o altre tropicali rae e costose, i giardini d’inverno e le serre in vetro divennero una parte popolare del design gardenesque. I disegni gardenesque contenevano spesso anche elaborati mobili e decorazioni da giardino in ferro battuto, serpeggianti percorsi curvi attraverso paludi di piante e aiuole circolari o di forma geometrica. Anche le piante da aiuola erano disposte in blocchi o motivi per conferire al paesaggio un aspetto simile a un arazzo. Erano comuni anche fontane elaborate, come lo erano nei progetti formali; tuttavia, nello stile gardenesque, erano solitamente collocate in raggruppamenti naturalistici di piante perenni, piuttosto che circondati da piante formalmente potate.

Nel corso dell’800 il Gardenesque Style divenne il gusto dominante nel gusto della borghesia inglese e iniziò a diffondersi anche negli Stati Uniti.

Marco Miglio

©Villegiardini. Riproduzione riservata

Vi potrebbero interessare anche: