Visionaria e anticonformista, la casa dell’architetto Frank Gehry a Santa Monica è immediatamente riconoscibile tra gli edifici di un quartiere residenziale dal gusto rigorosamente tradizionale. Una risonanza dovuta all’estetica di forte impatto che mette in discussione forme e materiali, spingendo l’architettura lontana dai canoni classici. Una casa che attira l’interesse di appassionati e studenti di architettura, ma che fa storcere il naso ai vicini.

Progetto di rivoluzione

Cubo di Vetro Frank Gehry
Cubo di vetro che lascia intravedere la struttura originaria © rocor (Flickr CC BY-NC 2.0)

Nel 1977, Frank Gehry acquista un edificio modesto a due piani insieme alla moglie Berta e, ben presto, dà inizio ai lavori che lo avrebbero completamente trasformato. La casa, di per sé assolutamente ordinaria, è rivoluzionata dal progetto dell’architetto che, insieme al giovane designer Paul Lubowicki, amplia e rimodella la struttura. L’intervento spoglia l’edificio in stile coloniale olandese e lo avvolge con una seconda pelle di metallo ondulato che riveste mantenendo, al tempo stesso, visibile la struttura originaria. La costruzione si compone di volumi deformati rivestiti di lamiera, alternati a cubi di vetro che lasciano intravedere le travi in legno. La casa è un insieme caotico di pieni e vuoti, in cui si alternano materiali ed effetti visivi diversi.

Materiali inaspettati

Casa di Frank Gehry
L’esterno della casa in metallo ondulato © rocor (Flickr CC BY-NC 2.0)

L’aspetto più interessante della residenza sono sicuramente i materiali. A partire dal rivestimento esterno in metallo ondulato, la palette si compone di materiali inaspettati, semplici, poco pregiati e generalmente non usati nell’architettura di pregio. Alla lamiera ondulata si accompagnano il compensato e le recinzioni a catena che, nel complesso, conferiscono un aspetto industriale, ricordando un cantiere più che un edificio finito.
Si tratta di una scelta mirata che volutamente conserva l’aspetto di un lavoro in evoluzione, un work in progress che non aspetta di essere finito. In perfetta sintonia con l’idea dell’architetto che considera la struttura in evoluzione decisamente più poetica di un lavoro finito.

Influenze artistiche sulla casa di Frank Gehry
a Santa Monica

Sono molteplici le fonti di ispirazione che caricano il progetto di altrettanti significati e sfumature. La struttura risente fortemente dell’influenza del Cubismo e dell’Espressionismo tedesco ed è stata ricondotta dalla critica ai collage dell’artista Robert Rauschenberg, in particolare all’opera “Cardboard’’ del 1970. Nei lavori di Gehry è presente un cenno alle qualità dei dipinti di Jackson Pollock, Willem de Kooning e Paul Cézanne che apprezza moltissimo.
Le caratteristiche del progetto, inoltre, hanno spinto ad individuare tra le diverse influenze anche quella della Funk Art, sviluppatasi in California durante gli anni Sessanta. Il movimento nasce come risposta all’Espressionismo Astratto e si identifica per l’uso di oggetti ordinari, addirittura di scarto, che venivano rielaborati e, così, elevati allo status di opere d’arte. Un uso di materiali semplici in modo inaspettato e provocatorio, che si ritrova nelle scelte dell’architetto per la residenza.

Decostruttivismo

Le caratteristiche della residenza di Santa Monica, dalle forme ai materiali, avvicinano fortemente il progetto al Decostruttivismo, rendendolo uno dei primissimi esempi del genere. Il movimento, infatti, nega le forme dell’architettura tradizionale, in particolare quelle del movimento postmoderno, avvalendosi di metodi volti a deformare la costruzione. Come nella casa di Gehry a prevalere è il caos creato dai volumi decomposti, così come la deformazione delle linee tradizionali che, insieme, si fanno portavoce di una rottura, diventano espressione della distanza dagli edifici classici tipici della classe media.

Le modifiche

La casa di Gehry Santa Monica
La casa di Frank Ghery a Santa Monica © rocor (Flickr CC BY-NC 2.0)

La casa è stata successivamente modificata dallo stesso Gehry e ampliata per essere resa più adatta alla vita familiare. Il progetto non è rimasto un semplice esercizio di forma, né un semplice manifesto, l’architetto ha vissuto nella residenza insieme alla moglie e ai figli. Le modifiche apportate hanno ridefinito il rivestimento esterno, perdendo in parte l’effetto non finito iniziale; è stata aggiunta una piscina stile lap pool, mentre il garage è stato convertito in una dependance per gli ospiti.

Creatività senza tempo nella casa
di Frank Gehry a Santa Monica

Nonostante le modifiche, la residenza conserva le caratteristiche che ne fanno un edificio di grande impatto, più simile ad un’opera d’arte che ad una casa abitabile. Le forme vicine al cubismo, la forte decomposizione della struttura e i significati celati nell’uso dei materiali hanno trasformato un edificio comune e mediocre in un’icona senza tempo. La casa di Gehry ha ottenuto nel 2012 un riconoscimento importante: the American Institute of Architects’ (AIA) 25 Year Award. Il premio riconosce l’eccellenza in termini di funzionalità e creatività che dura nel tempo.

Maria Teresa Morano

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