Louis Sullivan (1856-1924) è stato un architetto americano, noto soprattutto come uno dei promotori di un rinnovamento dell’architettura rivolto al superamento dell’eclettismo storico, oltre che come uno dei principali progettisti dei primi grattacieli. Le sue oltre 100 opere in collaborazione (1879-95) con Dankmar Adler includono l’Auditorium Building, Chicago (1887-89); il Guaranty Building, Buffalo, New York (1894-95; ora Prudential Building); e il Wainwright Building, St. Louis, Missouri (1890-91). Il grande architetto Frank Lloyd Wright iniziò la sua carriera proprio nello studio di Sullivan, dove lavorò per sei anni come assistente. Nella pratica indipendente dal 1895, Sullivan progettò il grande magazzino Schlesinger & Mayer (1898-1904; ora il Sullivan Center) a Chicago.

I primi anni

Louis nacque da padre irlandese e madre svizzera erano immigrati negli Stati Uniti. Sullivan frequentò le scuole pubbliche nella zona di Boston e trascorse le estati nella fattoria dei nonni nella vicina South Reading. Quando i suoi genitori si trasferirono a Chicago nel 1869, Sullivan rimase con i nonni e poi con i vicini, facendo il pendolare per andare a scuola a Boston.

Gli studi e la parentesi europea

Nel 1872 si iscrisse al Massachusetts Institute of Technology, che dal 1865 aveva tra le sue facoltà la prima scuola di architettura negli Stati Uniti nel 1865. Studente inquieto e impaziente, dopo un solo anno di studi Sullivan lasciò l’istituto con l’idea di andare adi studiare all‘École des Beaux-Arts di Parigi oppure di iniziare l’attività di apprendistato con un architetto. Discusse le sue idee a New York City con Richard Morris Hunt, uno dei professionisti più in voga in quel periodo che fu anche il primo americano ad aver studiato architettura alle Beaux-Arts. Questi gli suggerì di iniziare a lavorare, indicandogli lo studio di Philadelphia di Furness e Hewitt. Sullivan fu assunto, rimanendo per diversi mesi fino a quando il lavoro diminuì a causa della crisi economica del 1873. A causa di questa situazione partì per Chicago e fu presto assunto nell’ufficio architettonico di una figura di spicco nello sviluppo dello stile della Scuola di Chicago, William Le Baron Jenney. L’idea di studiare a Parigi tuttavia continuava a persistere e, per inseguire questo sogno nel 1874 Sullivan salpò per l’Europa. Lavorò duramente per superare i difficili esami di ammissione alle Beaux-Arts, anche se dopo essere stato accettato si dimostrò uno studente irrequieto ed erratico. Durante l’unico anno che rimase a Parigi, fu legato all’atelier dell’architetto Émile Vaudremer. In questo periodo europeo, visitò anche Firenze e Roma, dove potè ammirare i capolavori dell’architettura rinascimentale.

L’incontro con Adler

Tornato a Chicago nel giugno 1875, Sullivan lavorò brevemente come disegnatore diversi studi, tra i quali Johnston and Edelmann. Fu John Edelmann che introdusse Sullivan al suo futuro socio, Dankmar Adler. Nel 1879 Sullivan entrò nell’ufficio di Adler e nel maggio 1881, all’età di 24 anni, divenne socio dello studio Adler and Sullivan Architects. La società, in 14 anni produsse più di 100 edifici, molti dei quali sono diventati punti di riferimento nella storia dell’architettura americana. La genialità di Sullivan come progettista fu completata dall’abilità commerciale di Adler, il suo suor-faire con i clienti e la sua conoscenza delle questioni tecniche, specialmente relative acustica. Dopo essere arrivato a Chicago nel 1861, Adler aveva lavorato come disegnatore, ed era tornato in città dopo aver servito nella guerra civile. Nel 1871 formò una partnership di successo con Edward Burling che durò fino al 1879. Come architetto indipendente Adler progettò il Central Music Hall a Chicago (1879), che fu il prototipo dei teatri progettati in seguito dallo studio Adler e Sullivan. La maggior parte dei loro edifici erano a Chicago, dove l’espansione commerciale degli anni 1880 portò a molte commissioni. Adler e Sullivan lavorarono molto in ambito residenziale, anche se fu nel loro lavoro commerciale che diedero il loro contributo storico-artistico.

Adler and Sullivan Architects firmano l’Auditorium Building a Chicago 

 

I primi anni della pratica di Adler e Sullivan non hanno portato a edifici di interesse duraturofino al 1886, anno in cui ricevettero la commissione per l’Auditorium Building a Chicago. Questo progetto era una insolita combinazione di un hotel e un blocco di uffici avvolti a U attorno a un auditorium da quasi 4.000 posti per l’opera. Completato nel dicembre 1889, è un edificio di 10 piani in granito e pietra calcarea con una torre di 17 piani. La progettazione acustica sorprendentemente efficace dell’auditorium fu opera di Adler, che fu anche responsabile di tutti gli aspetti strutturali e meccanici dell’edificio.Il nobile esterno porticato è molto semplice nel profilo, ha pochi ornamenti, e deve molto al progetto dell’architetto Henry Hobson Richardson per il Marshall Field Wholesale Store, allora recentemente completato a Chicago. L’interno, tuttavia, è sontuosamente decorato con ornamenti in rilievo e disegni colorati a stencil, che hanno fatto emergere il grande talento di Sullivan per la progettazione di ornamenti. L’interno dell’auditorium (restaurato nel 1967) è particolarmente opulento e presenta stucchi dorati e innumerevoli lampadine elettriche. La decorazione, abbagliante e teatrale, non deve tuttavia nulla all’eclettismo storico.

La fine del rapporto con Adler 

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La depressione economica che iniziò nel 1893 determinò una rilevante diminuzione delle commissioni. Adler ricevette un’interessante offerta economica per diventare designer per la Crane Elevator Company, che nel 1895 lo portò alla decisione di ritirarsi dall’architettura. Sullivan reagì male, accusando Adler di slealtà. Il nuovo lavoro di Adler si rivelò insoddisfacente, ed egli decise di tornare all’architettura sei mesi dopo. La sua offerta di ristabilire lo studio fu incautamente rifiutata da Sullivan, e Adler aprì il proprio ufficio in un’altra parte dell’Auditorium Building, dove esercitò fino alla sua morte nel 1900. Nel 1895, orgoglioso e ottimista, Sullivan iniziò a lavorare da solo. Il suo temperamento era inadatto, tuttavia, a gestire tutte le fasi della pratica architettonica. Per questo ricevette poche commissioni, tra le quali quella per il grande magazzino Schlesinger & Mayer di Chicago, occupato da Carson Pirie Scott & Co. dal 1904 al 2007. Due unità di collegamento furono costruite tra il 1899 e il 1904, e una terza unità fu aggiunta nel 1906 da Daniel H. Burnham and Co.

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Schlesinger & Mayer di Chicago

In contrasto con l’enfasi verticale degli edifici Wainwright e Guaranty, che sono uffici, il progetto del grande magazzino sottolinea l’orizzontalità. Particolarmente degne di nota sono le “finestre Chicago” rettangolari – ciascuna una grande lastra fissa affiancata da finestre ad anta mobile. L’elegante semplicità dei piani superiori è in contrasto con la sontuosa decorazione dei primi due, che hanno finestre trattate come vetrine, con la decorazione architettonica che forma ricche cornici. Questo ornamento in ghisa è basato su una combinazione di forme geometriche e floreali stilizzate. Si pensa che gran parte di essa sia stata disegnata da Elmslie, in emulazione dello stile di Sullivan. In ogni caso, la decorazione dell’edificio, in particolare l’ornamento sopra l’entrata principale, rappresenta l’apice della realizzazione di Sullivan come designer di ornamenti architettonici. Solo i pannelli decorativi che circondavano il Gage Building di Sullivan a Chicago erano all’altezza di questa esuberanza decorativa.

Schlesinger & Mayer di Chicago, l’ingrasso principale

Una maggiore ricchezza plastica e una maggiore soggettività sono evidenti nel lavoro di Sullivan dopo il 1895. Il suo Bayard Building di 12 piani (ora Condict) a New York City fu abbellito con terracotta modellata e ornamenti in ghisa.
Mentre i suoi fiorenti anni con Adler diventavano solo un ricordo provocante, Sullivan iniziava a diventare sempre più solitario e difficile. Nel 1909 la mancanza di commissioni lo ridusse in condizioni disperate; fu costretto a vendere la sua biblioteca e gli effetti personali. Forse una perdita uguale fu la partenza quell’anno di Elmslie, suo assistente per 20 anni, che andò a unire le forze a Minneapolis con William Gray Purcell, un architetto che aveva lavorato brevemente per Sullivan nel 1903.

Sullivan, gli ultimi anni dell’architetto

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Merchants’ National Bank a Grinnell

Progetti particolarmente degni di nota intrapresi negli ultimi anni della carriera di Sullivan come architetto furono sette banche in una serie di piccole città del Midwest, a cominciare dalla National Farmers’ (ora Security) Bank di Owatonna, Minnesota. Le abitudini di lavoro di Sullivan erano diventate irregolari, ed è noto che questo particolare disegno è principalmente il lavoro di Elmslie. Ha una semplice forma di cubo trafitto su due lati da grandi finestre ad arco. Le sue pareti di arenaria rossa e mattoni, che trasmettono un senso di sicurezza, sono ornate da fasce di mosaico colorato e terracotta smaltata blu-verde. L’equilibrio tra forma semplice e decorazione in questa struttura è stato molto ammirato. L’interno quadrato è stato progettato in armonia con l’esterno: murales semicircolari appaiono di fronte alle due finestre ad arco.
Un altro interessante progetto di banca è quello per la Merchants’ National Bank a Grinnell, Iowa (1914). Come la banca di Owatonna, ha una forma relativamente austera, sollevata da ornamenti fantasiosi e intricati. La facciata è impreziosita da una spettacolare cornice decorativa per la finestra circolare sopra l’ingresso. L’ultima commissione di Sullivan fu la facciata per il Krause Music Store di Chicago (1922).
Sullivan dovette abbandonare la sua suite nella torre dell’Auditorium nel 1918 per un piccolo ufficio al secondo piano. Nel 1920 non aveva più un ufficio ed era ridotto a vivere in una camera da letto, sostenuto da amici. Il suo posto di lavoro fu una scrivania nell’ufficio di una società di terracotta di Chicago, dove fu in grado di completare due progetti significativi: la scrittura della sua Autobiografia e il completamento di 19 tavole per A System of Architectural Ornament According with a Philosophy of Man’s Powers (1924). Morì una settimana dopo aver ricevuto le copie pubblicate di queste due opere. Sullivan fu sepolto nel cimitero di Graceland a Chicago, accanto alle tombe dei suoi genitori e in vista delle tombe Getty e Ryerson, che aveva progettato. Solo nel 1946, l’American Institute of Architects gli conferì la sua Medaglia d’Oro.

Marco Miglio