La Reggia di Caserta, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999, è uno storico palazzo reale a Caserta e, per volume, la residenza reale più grande al mondo. Progettato nella seconda metà del diciottesimo secolo. Il Parco Reale e la Reggia di Caserta furono commissionati all’architetto Luigi Vanvitelli da Carlo di Borbone, re di Napoli e di Sicilia. Così, con i suoi parterre, viali, boschi e laghi artificiali il giardino della Reggia di Caserta rispecchia perfettamente lo stile dei giardini dell’epoca. Ideati per affascinare i visitatori con i giochi cromatici e di prospettiva.

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Lo scalone d’onore della Reggia di Caserta

ll Palazzo e il Parco

In pieno stile Barocco italiano, terminata nel 1845, la Reggia di Caserta è strutturata da un corpo rettangolare con altri due corpi intrecciati a croce. Questa divisione ricrea quattro cortili interni. Un portico costituisce il collegamento con il Parco Reale e la Grande Cascata, posta appositamente alla fine della fuga prospettica. All’interno del Palazzo Reale lo Scalone d’onore, secondo le regole dell’arte scenografica del settecento, collega la parte inferiore a quello superiore, per accedere agli Appartamenti Reali. Il Teatro di Corte fu aggiunto in un secondo momento nel progetto del Palazzo. Doveva essere Una riproduzione del San Carlo di Napoli affidata a Vanvitelli, il suo unico intervento nel Palazzo Reale. L’architetto infatti, progettando la costruzione della reggia e l’acquedotto carolino, potè svolgere i lavori con molto più tempo del previsto. I lavori iniziarono nel 1756 ma solo nel 1769 fu inauguato. Con una estensione di 3 chilometri, il giardino della Reggia di Caserta ha una superficie di 120 ettari. Due viali molto lunghi paralleli partono dalla facciata posteriore interrotti da fontane che uniscono il giardino all’italiana e il giardino all’inglese.

Giardino all’italiana della Reggia di Caserta

Situato nella parte posteriore del Palazzo Reale, attraverso il giardino all’italiana della Reggia di Caserta si arriva alla Peschiera Vecchia. Per volere di Ferdinando IV fu creato questo lago artificiale  nel 1769 dall’architetto Collecini. Sempre all’interno dell’area del giardino all’italiana, che include il parterre, il bosco vecchio e la Castelluccia.

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Il Parterre

Appena fuori dal Reggia si nota la zona verde dei parterre, divisi dal viale centrale, in stile del giardino alla francese. Per la realizzazione Vanvitelli ebbe la collaborazione di Martin Biancur, capo giardiniere. La disposizione prevedeva anche il posizionamento, all’interno delle aiuole di cespugli di allori e lecci. Questo inserimento, nei progetti iniziali, fu preciso per alimentare i fagiani. La disposizione del parterre, circondato da boschi, ricrea un effetto di “parete verde” che si interrompe in corrispondenza dei raggi dei viali. Nella parte posteriore sono presenti 16 nicchie con busti di marmo che svolgono la funzione di delimitare le zone del parco e per questo sono chiamate “capolinea”.

Il bosco vecchio

Alla sinistra del parterre si trova il bosco “vecchio” chiamato così per la sua presenza antecedente al parco di Caserta. Prima che i Caetani di Sermoneta vendessero l’aerea al Re Carlo che poi realizzò la Reggia di Caserta, il terreno apparteneva alla famiglia nobile Acquaviva di Caserta. Le sue origini sono del sedicesimo secolo per opera di Giulio Antonio e Andrea Matteo Acquaviva. Vanvitelli decise di lasciarlo intatto nella forma aumentando solo al suo interno la vegetazione. Il suo utilizzo fin dagli inizi era quello di “giardino segreto”.

La Castelluccia

All’interno del bosco dei giardini della Reggia di Caserta si trova la Castelluccia. Una piccola torre con un fossato tutto intorno, a pianta ottagonale. Fu costruita ancora prima dell’arrivo della famiglia degli Acquaviva e, nel corso del tempo, non ha subito modifiche. Ferdinando IV la utilizzava per la simulazione di battaglie arricchita da un bastione, luoghi di guardia e edifici militari. L’aspetto di oggi  lo acquisì nel 1818 e così si è tramandato. Circondato da un fossato, con un giardino fiorito nella parte posteriore con piante rampicanti e alberi di agrumi. Nella parte davanti sono presenti magnolie, palme e araucarie.

Al centro dei una radura del bosco vecchio si trova la Peschiera Grande. Una piscina ellittica, realizzata nel 1769. All’interno del piccolo boschetto, definito anche “Labirinto”, Vanvitelli volle ricreare uno stagno arricchito da due isole. Una con un tempio con colonne provenienti dalle rovine di Pompei. L’altra con una costruzione avente la funzione di ricovero per gli animali dello stagno.

Giardino all’inglese della Reggia Caserta

All’interno del parco della Reggia di Caserta, nel 1786, si sviluppa per 24 ettari il giardino all’inglese.  Il giardino, detto anche “di paesaggio”, fu realizzato da John Andrew Graefer per volere  della moglie di Ferdinando IV, la regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena. Il progetto fu affidato a Graefer in quanto in quel peridoto era noto in Inghilterra per aver importato innumerevoli piante esotiche. Il giardino fu posizionato vicino alla Fontana di Diana e Atteone in quanto luogo ideale per piantare diverse specie di piante provenienti dal mondo botanico internazionale. Lo stile del giardino all’inglese è all’apparenza disordinato ma in realtà la sua struttura nasce per emulare la spontaneità della natura.

Ricco di piante esotiche, corsi d’acqua alimentando dall’acquedotto Carolino. Durante il diciannovesimo secolo il giardino fu nominato “Real Orto Botanico di Caserta”. Al suo interno era possibile trovare esemplari di Taxus baccata, Cedrus libani e Cinnamomum camphora. Caratteristici nell’area del giardino inglese della Reggia di Caserta sono il bagno di Venere, i ruderi del tempio dorico e il Criptoportico. Altro elemento fondamentale è l’acquedotto Carolino del 1762. Questo alimenta le fontane e si estende per 14 km di gallerie e viadotti.

La via dell’acqua

La via dell’acqua all’interno del Parco della Reggia di Caserta ha una base rettilinea alternata da vasche, prati e cascate. Vanvitelli la progettò per creare una illusione ottica, molto suggestiva arricchita da sei meravigliose fontane con corpo scultoreo. Tra le sei fontane all’interno del giardino della Reggia di Caserta, la Fontana di Margherita delimita il giardino all’italiana e introduce al giardino all’inglese. Un percorso progettato per incontrare le fontane disposte lungo la via dell’acqua.

La Fontana dei Tre Delfini

Le Fontane e la Grande Cascata

Nei giardini della Reggia di Caserta sono spettacolari le fontane. La prima è Fontana dei Tre Delfini, una vasca molto ampia e profonda. Prende il nome dalle statue dei delfini, eseguite da Gaetano Salomone, dalle quali fuoriesce l’acqua che la alimenta. Seguendo il corso dell’acqua si incontra la Fontana di Eolo. Una delle opere incompiute del parco, creata da Gaetano Salomone, Solari, Violìni, Brunelli e Persico. Il percorso continua con la Fontana di Cerere. Opera di Gaetano Salomone, realizzata con pietra di travertino e marmo di Carrara nel 1783.

La Fontana di Venere e Adone, che segue, anch’essa creata da Gaetano Salomone, è un  imponente gruppo marmoreo con ninfe, amorini, fanciulli e cani che circondano i protagonisti della scena. Per concludere il percorso della via dell’acqua si trova  si trova la Grande Cascata. Un bacino d’acqua  che getta nella Fontana di Diana e Atteone, scolpita da Paolo Persico, Brunelli e Solari. Il simbolo della Grande Cascata che domina il Parco sono la vita e la purificazione. Per giungere in cima alla cascata ci sono due scalinate laterali. Una piccola grotta sopra la cascata, progettata da Vanvitelli, dona una vista spettacolare a tutto il parco del territorio di Caserta fino Napoli.

Le piante presenti nei giardini della Reggia di Caserta

Nel 1753 iniziarono i lavori per il posizionamento delle prime piante e parallelamente la realizzazione dell’Acquedotto Carolino. Il progetto iniziale vede la mano di Luigi Vanvitelli ma oggi ne è  rimasto ben poco. Nel 1773, con la sua scomparsa, i lavori furono completati dal figlio Carlo Vanvitelli. Egli cercò di proseguire le orme del padre restando fedele ai disegni iniziali che prevedevano il collocamento di prati, cascate e bacini d’acqua. Il parco si espande per 120 ettari. Il giardino, realizzato ‘a cannocchiale’, aveva un effetto prospettico volutamente scelto dall’architetto. Le piante rare al suo interno vedono alberi di cipressi, magnolie, platani, palme, querce, Ginkgo biloba, eucalipti, allorii, pini e acacie. tra gli arbusti degni di nota citiamo le camelie, che qui fecero la loro prima comparsa in Italia, , ginestre, rose, sterlitzie, felci, ninfee, peonie e succulente.

Giardino Reggia di Caserta informazioni

Piazza Carlo di Borbone, 81100 Caserta CE
Biglietteria: +39 0823 448084
Centralino: +39 0823 1491211

Parco Reale e Giardino Inglese
Aperto dalle ore 8.30 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)

Palazzo Reale 
Aperto dalle ore 9.30 fino alle 19.30

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