Ginkgo biloba – una pianta antica e ornamentale, dalle qualità benefiche

Il Ginkgo biloba, unica sopravvissuta della famiglia delle Ginkgoacee, è una pianta ornamentale di origini asiatichecinesi e giapponesi – che risale al periodo del Permiano (quasi 300 milioni di anni fa).

Viene chiamata anche “Albero dei ventagli” – o, più semplicemente, Ginkgo – e il termine biloba richiama le sue foglie a doppio lobo, divise da un profilo dentellato.

È una pianta dal fusto alto e sottile, che può raggiungere i 15-20 metri di altezza, con una corteccia liscia e tinta di marrone-argento, che ricopre il legno giallo.

L’alto fusto e i rami, che, invecchiando, s’alzano in verticale, le conferiscono una forma elegante, a “fiamma di candela”.

Per le sue qualità decorative, la si ritrova spesso nei giardini e nelle aree verdi.

Caratteristiche

Le foglie del Ginkgo biloba sono caduche, disegnate in sagome a ventaglio e colorate di un bel verde brillate, che vira sull’oro nella stagione autunnale.

Per la forma bilobare e le nervature, hanno un aspetto molto particolare e, quando volteggiano in caduta, offrono uno spettacolo suggestivo.

La declinazione femminile del Ginkgo ha frutti simili ai susini, consumati solo in oriente. Chi coltiva l’albero per ragioni ornamentali preferisce gli esemplari maschili, per l’odore sgradevole dei frutti bagnati dalla pioggia.

Proprietà officinali

L’estratto delle foglie di Ginkgo biloba, prodotto in erboristeria, ha la caratteristica di depurare il sangue dalle scorie, ossigenandolo e fluidificandolo.

Quest’effetto, unitamente a uno stimolo positivo degli apparati muscolare e nervoso, lo rende un valido integratore per le sindromi da stanchezza cronica, l’affaticamento muscolare e la scarsa concentrazione.

I preparati officinali contengono sostanze antiossidanti, carotenoidi e vitamine – benefici per i tessuti e il plasma sanguigno – però, prima dell’uso, è bene ricorrere al consiglio di un esperto.

Collocazione e cure

Il Ginkgo biloba predilige l’esposizione alla luce solare e, in crescita, una collocazione alla mezz’ombra, oltre a una buona ventilazione ambientale.

Non teme il gelo e resiste bene alle basse temperature; il suo habitat naturale è un terreno tendenzialmente acido, composto da un mix di humus, sabbia e terra da giardino.

Si accontenta dell’apporto idrico pluviale, ma è bene annaffiarlo regolarmente in giovane età e durante i periodi siccitosi.

Il Ginkgo è resistente ai parassiti, non necessita di particolari potature e ha bisogno di conferimenti periodici di concime organico.

Le imagini della cover e della galleria sono state tratte dalla piattaforma free Pixabay.