Palme da interni, che passione!
La primavera in casa quest’anno si ispira alla California e porta negli angoli verdi dei soggiorni le palme da interni più graziose. Non tutti sanno, infatti, che sono molti i generi di palme che si adattano facilmente alla vita da interno acquisendo un portamento arbustivo.
Dalla forma a ventaglio o a piuma, con fogliame stilizzato diviso in segmenti, le palme da interni hanno un grande valore ornamentale, pur avendo sviluppi meno articolati di quelle coltivate negli spazi aperti.
C’è una palma per ogni tipo di appartamento
Tra le più amate per gli appartamenti piccoli c’è la Chamaedorea elegans, di origine guatemalteca, i cui corti steli semilegnosi non superano il metro di ampiezza. Molto longeva, è di facile coltivazione e spesso presenta delle graziose infiorescenze giallognole o rossastre, oltre a foglioline lanceolate che la caratterizzano dalle altre varietà.
Ancora più nota è l’australiana Howea forsteriana, conosciuta come Kentia: si sviluppa – molto lentamente – con un unico fusto e con delle fronde suddivise in foglie più piccole. Di elegante bellezza ma dalla forte costituzione, è la soluzione migliore per gli appartamenti poco luminosi e che non gestiscono perfettamente i microclimi caldo-freddo.
È invece di origine orientale la Rhapis excelsa, dalle foglie a forma di ventaglio molto decorative all’apice di sottili e scuri fusti rugosi, che ricordano il bambù. La sua variante da interno non si sviluppa in altezza per più di due metri e per questo si adatta facilmente alla coltura in vaso. È la soluzione perfetta per chi soffre di allergie: è merito delle proprietà purificatrici d’aria, che agiscono eliminando le sostanze inquinanti.
Palme da interni: istruzioni per l’uso
Qualsiasi sia il genere di palma che si decide di coltivare in appartamento, occorre prestare delle attenzioni precise affinché si mantenga in buona salute. A partire dal terriccio, che deve essere di compost naturale e deve presentare un drenaggio adeguato: i ristagni d’acqua, infatti, provocherebbero sul lungo periodo una putrefazione dei tronchi. E se per le piante giovani è consigliabile un terriccio ricco di humus, le più adulte richiedono una modesta quantità di argilla.
Gioca un ruolo fondamentale anche il fertilizzante, i cui nutrienti sono fondamentali per il corretto sviluppo dei tessuti delle palme. I migliori sono quelli a lenta liberazione, che sprigionano i minerali gradualmente: è la primavera la stagione in cui occorre adoperarli, con un piccolo richiamo in autunno.
Le palme da interni preferiscono, infine, un ambiente ben illuminato e una buona ventilazione, oltre a un’irrigazione rada di acqua non calcarea, con una cadenza di dieci giorni per garantire un’idratazione moderata del substrato. Il trucchetto degli esperti è pulirle periodicamente con uno straccio umido per mantenere sane le foglie ed evitare la creazione di funghi e muffe.