Il Castello di Montegalda sorge su un insediamento antichissimo. Risale infatti al III secolo d.C., la torre di torre di avvistamento tardo romana, la cui fondazione è ancora visibile nel cortile interno. Su questa area, alla fine del 600 venne eretta  una fortezza militare adibita al controllo delle strade per Vicenza, Padova e Mantova. Guerre e conquiste determinarono diversi passaggi di proprietà, fino a che alla fine del 300, con il dominio della Repubblica Serenissima di Venezia, il Castello venne trasformato in una villa nobiliare. Di particolare pregio, gli interni affrescati da Andrea Urbani, pittore paesaggista e decoratore veneziano del ‘700 e il giardino all’italiana.

castello di montegalda
Immagine aerea del Castello di Montegalda.
Foto di Datio Fusaro – Grandi Giardini Italiani

Castello di Montegalda, il giardino all’italiana

Il castello di Montegalda (Vicenza), è impreziosito da un giardino formale disegnato alla fine del 600 secondo i canoni della tradizione veneta.
Il giardino del Castello di Montegalda (Vicenza) è un classico esempio di giardino italiano ideato alla fine del 600, ma che conserva le caratteristiche del giardino di delizia, al quale grandi vasi di limoni posti agli incroci delle aiuole o lungo i sentieri conferiscono un tocco di grande raffinatezza che rimanda alla tradizione toscana. La coltivazione dei limoni in vaso ebbe un grande successo sia per la nota altamente decorativa che donavano all’insieme della veduta, sia perché erano considerati frutti preziosi, non alla portata di tutti. Sarà l’architetto rinascimentale Vincenzo Scamozzi che nei suoi scritti codificherà i canoni del giardino veneto, in cui quello del castello di Montegalda rientra perfettamente, con le sue aiuole squadrate, le statue di personaggi mitologici che ricordano le virtù romane, la fontana, il pergolato in fondo al viale e la loggia sul lato opposto. Il castello di Montegalda fa parte del network Grandi Giardini Italiani.

Elisabetta Pozzetti

©Villegiardini. Riproduzione riservata

Foto © Foto di Dario Fusaro – Courtesy GRANDI GIARDINI ITALIANI

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