Un parco romantico e giardino irrégulier dal fascino esotico sono la meravigliosa cornice di Villa Tasca una sontuosa residenza aristocratica a Palermo che nel corso dei secoli ha accolto ospiti illustri. Re Ferdinando di Borbone e la Regina Maria Carolina, Otto von Bismarck, Margherita di Savoia e Jacqueline Kennedy sono solo alcuni dei prestigiosi ospiti che hanno soggiornato a Villa Tasca, tra il fasto delle eleganti sale con affreschi del 700 e il fascino esotico del giardino romantico. Un’atmosfera magica che ha saputo ispirare Richard Wagner, durante il suo soggiorno, nella stesura del terzo atto del Parsifal. L’attuale sistemazione dei giardini si deve a Beatrice Lanza d’Almerita e al marito Lucio Mastrogiovanni Tasca, appassionato studioso di Rousseau, filosofo fautore di un ritorno alla natura. Affascinato da queste teorie, che prevedevano che l’agricoltura avrebbe salvato la società, il conte condusse esperimenti di acclimatazione di nuove piante e applicò innovativi metodi sperimentali. Il primo intervento di rilievo è stato, nel 1855, la trasformazione del parterre formale in un giardino irrégulier, derivazione gardenesque del modello all’inglese, allora di gran moda, con una vasca curvilinea circondata da piante acquatiche, aiuole con varie siepi, arbusti, Cycas, palme, oltre ad alcuni spazi aperti dove esporre una collezione di piante in vaso. In questa sezione del giardino figurano alcuni degli esemplari più grandi di Cycadophyta (Cycas revoluta, Ceratozamia, Dioon edule), Araucaria heterophylla e un buon numero di specie di palme. Mentre i viali interni sono a forma libera, quelli del perimetro, ornati con siepi, mantengono la geometria strettamente formale originaria. Tra il 1870 e 1880 venne invece impiantato un giardino paesaggistico, reso popolare in Gran Bretagna da alcuni progettisti, come William Kent, Lancelot ‘Capability’ Brown e Humphry Repton. È diviso in tre sezioni: Il Lago dei Cigni, la collina artificiale e il giardino d’acclimatazione, con piante succulente e xerofite con molte specie di Yucca, Opuntia, Nolina e Dracaena.

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Elisabetta Pozzetti

©Villegiardini. Riproduzione riservata

© Foto di Antonio Chinnici – Courtesy GRANDI GIARDINI ITALIANI

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