Il banano è originario del Sud-Est Asiatico, appartiene alla famiglia delle Musaceae che comprende due generi e circa quaranta specie. Attorno al 1500 i Portoghesi introdussero in America la pianta per poi arrivare in Europa nel 1601. E’ la più grande pianta erbacea perenne che fiorisce, che spesso ed in modo errato viene chiamata albero di banane. Quasi tutte le piante utilizzate a scopo alimentare provengono dal genere Musa. Con il termine banana si indica la bacca commestibile, chiamata anche in alcuni Paesi: Fico del paradiso, Pomo d’Adamo o Musa paradisiaca.

Sommario dell’articolo

albero di banane

Caratteristiche

L’albero di banane ha un’altezza che varia dai due agli otto metri ed ha una crescita molto rapida. In pochi mesi può infatti arrivare ai tre metri. Le foglie sono grandi e possono essere lunghe più di tre metri e larghe fino a 60 cm e il loro colore varia del verde al verde chiaro. La lamina è molto fragile e spesso appare laciniata dal vento e dal passare del tempo. Le foglie sono riunite in modo da far sembrare la pianta una palma, tanto che a volte osservando solo di sfuggita una semplice foto, può essere facilmente scambiata.

Il tronco dell’albero di banane è formato dalle guaine fogliari e non da un vero e proprio stelo e non è legnoso. Il parente più prossimo del banano è il plantano che produce frutti simili che si possono cucinare in qualsiasi momento della sua maturazione. Il frutto del platano ha una grande importanza nella dieta delle popolazioni povere di molte zone tropicali in quanto è un frutto molto nutriente per l’alto contenuto di amidi. Viene consumato come una verdura, tanto che molte ricette lo prevedono fritto.

L’infiorescenza del banano è detta cuore di banana, ed è da lì che nascono i frutti che possono essere del caratteristico colore giallo o di colorazione leggermente diversa in base al clima ed al tipo di terreno dove sono state piantate. Ogni pseudofusto ha una singola infiorescenza dà vita a un casco di banane nel quale i frutti sono disposti in file, dette mani, con il picciolo rivolto verso il basso. Il casco è capovolto per questo motivo si dice che le banane “nascono a testa in giù”. I frutti crescono aderenti all’infiorescenza assumendo la loro tipica forma curva. Il peso del casco varia dai 30 ai 70 chilogrammi e il suo frutto è tra i più mangiati al mondo dopo riso e grano.

Come piantare e come coltivare l’albero di banane

La produttività dell’albero di banane dipende principalmente dal terreno e dal clima. Per  essere coltivato necessita di un clima mite senza forti sbalzi di temperatura, con una discreta umidità e al riparo da folate di vento forte che rischierebbero di danneggiare le sue larghe foglie. Essendo una pianta tropicale non ama i climi rigidi e nelle Regioni più fredde è possibile sopperire a questo problema piantandolo in vaso e tenendolo al riparo durante l’inverno.

Il periodo migliore per piantare un albero di banane sono i mesi di aprile-maggio, mentre la fruttificazione avviene principalmente durante la stagione estiva. Il terriccio dovrà essere fertile e ben drenato. Sarà necessario innaffiare la pianta in modo abbondante e sovente soprattutto nel periodo caldo facendo in modo che il terreno rimanga umido, evitando però i ristagni d’acqua che potrebbero far marcire il rizoma.

Quando le temperature si abbasseranno, le annaffiature dovranno essere diradate, senza sospenderle mai del tutto. Un altro requisito essenziale è la luminosità e l’esposizione al sole, soprattutto per la fioritura e la fruttificazione. Puglia, Calabria e Sicilia sono le zone più adatte alla coltivazione dell’albero di banane, anche se la fruttificazione è ridotta ai mesi primaverili e estivi. Nelle zone in cui la temperatura non è stabile tutto l’anno, la pianta entra in quiescenza. Il prezzo di un albero di banane in Italia po’ variare dai 20 ai 30€.

Le banane in Sicilia

Una tra le Regioni con il clima più adatto per la coltivazione dell’albero di banane è la Sicilia, dove la Cooperativa Valle dell’Oreto coltiva a Sud di Palermo banane a chilometro zero esclusivamente  fuori dalla serra, con ottimi risultati. Complice negli ultimi anni il cambiamento climatico, si è passati da una coltivazione di tipo familiare a una più intensiva, con circa tremila piante. Due sono le varietà coltivate, la Musa capriciosa e la Musa × paradisiaca. La produzione non avviene tutto l’anno, ma dal periodo compreso tra marzo e novembre. I frutti vengono lasciati sull’albero finché non raggiungono il giusto grado di maturazione, se il clima lo consente, se invece non c’è un clima idoneo alla loro maturazione naturale, vengono raccolti e lasciati maturare avvolti nel tessuto insieme alle mele siciliane che sprigionano etilene naturale che avvia la maturazione del frutto.

Albero di banane nane, coltivazione in appartamento.

La pianta di banane nane è quella più adatta ad essere coltivate in casa ed è possibile classificarla come una pianta da appartamento. E’ difficile immaginare che una pianta tropicale possa essere coltivata in ambienti domestici, eppure il banano nano ben si adatta e dona eleganza alla casa. Questa varietà, così come la banana rossa, non produce frutti commestibili. Se coltivate in giardino queste piante possono raggiungere un’altezza di circa due metri, se coltivate in vaso invece rimangono molto compatte. Le accortezze per la coltivazione sono le stesse adottate per il banano, ovvero un ambiente caldo e umido, una buona quantità di acqua e particolare attenzione alle foglie che sono molto delicate e crescono rapidamente, oltre ad un vaso di dimensioni adatto ad ospitarla.

Alessandra Appiani  

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