Stromanthe sanguinea è una pianta tropicale appariscente con foglie incantevoli variegate di rosa, verde e bianco. In Italia è coltivata come pianta d’appartamento e ha bisogno di cure adeguate per prosperare e mantenere i suoi colori brillanti.

 

Stromanthe sanguinea ‘Triostar’, chi sei veramente? La domanda posta è d’obbligo. Non per le tecniche colturali, che sono invece chiarissime, bensì per la sua corretta identificazione. Più ci si addentra, più si approfondiscono le ricerche sul suo vero nome, più la matassa si ingarbuglia.

Infatti, è sicuro che esistano due piante (ma pure tre) che si somigliano in modo impressionante, che condividono le stesse necessità colturali e molti altri aspetti, ma sono generi ben diversi e definiti. Il problema è che non è dato chiarire se la bella variegata di cui tanti s’innamorano al primo sguardo, ricca di grandi foglie in perfetto contrasto cromatico fra loro, sia effettivamente Stromanthe sanguinea ‘Triostar’. Un vero enigma.

Stromanthe sanguinea ‘Triostar’ o…

Stromanthe sanguinea, Stromanthe thaliaStromanthe ‘Triostar’, Calathea Triostar, solo Calathea, solo Triostar. Per non dimenticare che talvolta la si trova anche come Ctenanthe oppeinhemiana, anch’essa davvero somigliante ai succitati generi. Sono questi gli innumerevoli nomi che vengono dati alla pianta al momento dell’acquisto. Non finisce qui, però. La recente revisione tassonomica, ha modificato ulteriormente il nome di Stromanthe sanguinea: attualmente è stata infatti ridenominata come Stromanthe thalia. Pure molte Calathea, invero, sono state ridenominate in Goeppertia.

Insomma, un vero rebus. A tutt’oggi ancora non si è fatta davvero chiarezza, l’arcano non è stato svelato su quale sia il vero genere di appartenenza della pianta in oggetto.

Tant’è. Alla fine, quello che è davvero certo, è che Stromanthe sanguinea o Calathea ‘Triostar’ che sia, è una bella, bellissima, accattivante pianta appartenente alle Marantaceae che cresce fino a circa un metro, in altezza e larghezza, e a cui è difficile resistere. Generalità, a parte, è spesso conosciuta come Calatea poiché, le foglie così colorate e ben disegnate, nell’aspetto ricordano molto le sue parenti più prossime.

Stromanthe sanguinea
Luce filtrata per mantenere in buona salute Stromanthe thalia ‘Triostar’ o Stromanthe sanguinea ‘Triostar’ che dir si voglia

Stromanthe sanguinea o Calathea: conoscerla un po’

È una rizomatosa, è sempreverde ed è una pianta di misure ragguardevoli da coltivare all’interno. È questo il motivo per il quale necessita di un certo spazio e una certa ambientazione affinchè possa crescere sana e per far sì che si possa valorizzare il suo aspetto tanto coinvolgente. Infatti, dinnanzi ad essa non si può restare indifferenti: lo sguardo viene proprio catalizzato e non si riesce facilmente a distorglielo. Ama i luoghi più ombrosi, dove la luce viene filtrata, possibilmente con un certo grado di umidità e, come tutte le piante di origine tropicale, ha delle necessità che non sono molto affini ai nostri climi. Come tale è un po’ più delicata da coltivare.

Stromanthe sanguinea
Le nuove foglie di Stromanthe sanguinea ‘Triostar’ sono a cono, all’apertura

Origine e nomenclatura

Tutte le appartenenti al genere Stromanthe (come peraltro anche il genere Calathea), provengono dalla foresta tropicale e precisamente dall’America Centrale e Meridionale.

L’etimologia del nome Stromanthe non è così certa ma si può dedurre che possa essere derivato dall’osservazione delle sue foglie: stroma, dal greco strôma che significa strato o copertura e -anthos che in greco significa fiore.

Foglie

Le foglie di quella che comunemente conosciamo come Stromanthe sanguinea ‘Triostar’ sono grandi – possono raggiungere i 50 cm e oltre – sono lanceolate e vivacemente colorate. Cromie che si contrastano e si fondono: verde insieme ad un bianco avorio che attenua e pastella le striature cremisi delle pagine foliari superiori. Rosso rubino, a tratti violacea, la pagina inferiore. Proprio dal colore della parte inferiore delle foglie, deriva il nome di quella che è stata fino poco tempo fa, la sua specie: sanguinea. La cultivar ‘Triostar‘, inoltre, è la rappresentazione massima di quanto ha di bello da offrire una Stromanthe sanguinea. Foglie che sembrano dipinte, se non persino stampate, per come sono precise quelle che sembrano pennellate di colore e che sono rette da lunghi steli. Di giorno, questi, si piegano sotto al peso che devono sostenere, tanto è il volume delle foglie. È proprio la ragione per cui il portamento sembra un po’ disordinato, a volte, benché nell’insieme sia sempre armonico.

Come altre Marantaceae, anche Stromanthe mette in atto il meccanismo della nictistasia: la sera alza le foglie e si chiude per riuscire a raccogliere tutta la luce possibile dell’imbrunire e per trattenere meglio l’umidità.

Ogni singola foglia di Stromanthe sanguinea ‘Triostar’ è un condensato di colori in perfetta armonia fra loro

Fioritura

Stromanthe sanguinea ‘Triostar’, al pari di tutte le piante tropicali (nondimeno anche di piante del genere Calathea), difficilmente fiorisce in casa perchè, appunto, è davvero tutt’altro che semplice trovare il giusto equilibrio di coltivazione fra luce, irrigazioni e calore, fuori dal suo habitat naturale e specialmente nelle nostre abitazioni. Quando, quasi miracolosamente, accade all’inizio della primavera, i fiori si presentano come racemi portati all’apice dello stelo dove si notano subito le vistose brattee rosa-fuchsia che proteggono i fiori veri, di colore bianco, all’interno.

Stromanthe sanguinea
I fiori di Stromanthe sanguinea ‘Triostar’ sono piccoli e bianchi, racchiusi fra le brattee rosa scuro-fuchsia

Stromanthe sanguinea ‘Triostar’: come si coltiva?

Stromanthe sanguinea, al pari di Calathea, richiede le stesse cure di tutte le piante di origine tropicale. Non sono poi moltissime ma richiedono una certa pratica per giungere a quell’equilibrio di cui queste piante hanno grande bisogno.

Terreno

Stromanthe sanguinea ‘Triostar’, o chiunque essa sia, necessita di un substrato leggero, permeabile soffice che, da tendenzialmente neutro, viri verso un pH acido. Essenziale che le radici importanti che nascono dal suo rizoma non si trovino nella condizione dell’asfissia radicale, sia che lo generi il substrato sia che lo causi l’eccesso o, peggio, il ristagno idrico. Il terreno deve essere solo leggermente umido, mai impregnato d’acqua.

Esposizione

Ama che la luce ci sia ma che non sia mai diretta, bensì diffusa e filtrata. È questa la condizione ideale per Stromanthe sanguinea ‘Triostar’ (e lo stesso vale anche per Calathea): magari in una stanza per qualche ora in pieno sole dove però le tende fanno da schermo all’irraggiamento diretto; oppure, nella bella stagione, all’ombra di un albero in giardino o sotto un portico, purchè non siano esposti alle ore più calde della giornata. Teme le correnti d’aria o gli sbalzi termici. Regola aurea: in tal caso, porla sì, nei pressi di una finestra ma badando che aprendola non venga investita da aria fredda. Anche posizionarla nei pressi di un termosifone o di una stufa è assolutamente sconsigliato. Meglio temperature costanti, possibilmente che non scendano mai sotto ai 18°.

Dimensioni ragguardevoli, quelle di Stromanthe sanguinea ‘Triostar’

Stromanthe sanguinea ‘Triostar’: quanto e come irrigarla

È necessario tenere conto che se vegeta in mezz’ombra, anzichè in ombra luminosa, ha un po’ meno necessità idriche. Qualunque pianta regola la propria attività vegetativa in rapporto alla quantità di luce che riceve. Stromanthe più di altre. Le irrigazioni, perciò, devono essere sempre messe in rapporto all’attività della pianta. Lo stesso vale per l’inverno quando il numero delle ore di luce cala e la pianta rallenta andando fin quasi in riposo.
Il metodo migliore, durante questa stagione, se la pianta ha un vaso sufficientemente grande, è irrigare quel tanto che basta affinchè il pane radicale non resti all’asciutto, senza arrivare a far fuoriuscire l’acqua dal foro di drenaggio del vaso. Assolutamente indispensabile, in qualunque stagione, è fare in modo che nel sottovaso non ne resti mai. Le radici continuerebbero ad assorbirla dal basso e tutto il pane di terra sarebbe troppo umido con conseguenze nefaste per la sopravvivenza della pianta. A questo proposito, in estate, quando necessita di maggiori quantità d’acqua, un sistema che dà buoni risultati è quello di porre nel sottovaso, uno strato di argilla o di ghiaia di piccola granulometria, così, in caso l’acqua in eccesso dovesse rimanervi, non starà a contatto con il fondo del vaso e in più, evaporando, creerà quel tanto di umidità gradita a Stromanthe.

Potature

Per Stromanthe sanguinea ‘Triostar’ come per Calathea, non sono richieste. Va solo asportato il secco o le foglie appassite. Queste ultime restando appoggiate al substrato, possono generare marciumi e muffe che intaccherebbero la salute della pianta, quindi meglio evitare che accada.

Concimazione

Sempre consigliabile non forzare le piante, qualunque esse siano, fatte salve le annuali e a fioritura stagionale copiosa che si coltivano sul balcone o in terrazzo. Nel caso di Stromanthe sanguinea è indicato un concime liquido per piante da interni da somministrare una, massimo due volte al mese, ma sempre con una certa parsimonia. Addirittura meglio se a dosi dimezzate rispetto quanto indicato dal produttore e possibilmente con un basso titolo di Azoto.

Stromanthe sanguinea ‘Triostar’ in un parco: usata en masse, nel giusto contesto, crea intense macchie di colore, enfatizza ciò che la circonda, crea punti focali

Come riprodurre una Stromanthe sanguinea ‘Triostar’

Essendo una rizomatosa è praticamente impossibile riuscire ad ottenerla da talea di foglia. Il metodo più efficace è la divisione dei rizomi. Pertanto, sarà necessario svasare la pianta e cercare, solo con l’aiuto delle dita e con estrema delicatezza, di fare forza per separarli. Va tenuto assolutamente in conto che, se non si preleva un rizoma che abbia radici ben sviluppate e che porti almeno 2 o 3 foglie, non ci sarà attecchimento del nuovo esemplare.

Avversità di Stromanthe sanguinea

Può venire attaccata dalla cocciniglia farinosa e da quella bruna, altresì anche il ragnetto rosso può crearle qualche fastidio. Il vero nemico di Stromanthe sanguinea (e di tutte le Marantanceae), però, sono il ristagno idrico e l’asfissia radicale, causati sia dagli eccessi idrici e da un substrato inidoneo. Un altro nemico di queste piante è la polvere che si deposita sulle foglie. In questo caso, mai usare un lucidante foliare perchè Stromanthe sanguinea ha particolarmente bisogno che gli stomi delle sue foglie (cellule deputate agli scambi, una sorta di ‘pori’ che si aprono e si chiudono nelle foglie, da cui entra anidride carbonica che la pianta utilizza per la fotosintesi e da cui escono ossigeno e vapore acqueo) restino ben aperti per partecipare attivamente agli scambi gassosi.

Il valore aggiunto di Stromanthe sanguinea ‘Triostar’

Come le sue parenti più prossime, anche Stromanthe sanguinea oltre a non essere tossica per animali e bambini, ha la peculiarità di assorbire le sostanze nocive di cui sono fin troppo impregnati i nostri ambienti a causa dei materiali che si utilizzano nell’arredamento.

Praticamente tutte le Marantaceae, hanno questa caratteristica: sono sistemi di filtraggio naturali. Un dono che spesso neanche siamo consci di aver ricevuto.

Caratteristiche di Stromanthe sanguinea

  • Tipo di pianta: erbacea perenne, sempreverde, rizomatosa
  • Famiglia: Marantaceae
  • Origine: America Centrale e Meridionale, foreste e giungla tropicali
  • Dimensioni: circa 1 m in larghezza e in altezza
  • Colore e forma dei fiori: bianchi racchiusi nelle brattee rosa intenso-fuchsia
  • Foglie: grandi, lanceolate, cuoiose, variegate
  • Periodo di fioritura: inizio primavera
  • Esposizione: luce indiretta o filtrata; ombra luminosa
  • Resistenza al gelo: no, vuole solo climi caldo-umidi
  • Difficoltà di coltivazione: media
  • Utilizzo ideale: da interno

 

Ivana Fabris

©Villegiardini. Riproduzione riservata

Stromanthe sanguinea ‘Triostar’ è perfetta in una composizione mista per la sua capacità di dare maggior risalto alle piante con cui viene accostata

Ivana Fabris

©Villegiardini. Riproduzione riservata

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