Le chiese e gli edifici in stile gotico italiano hanno delle caratteristiche proprie che la distinguono notevolmente dall’architettura gotica originaria che proveniva dalla Francia e da quella di altri paesi europei come Inghilterra, Germania o Spagna.

Il clima italiano influenza lo stile gotico

L’innovazione tecnica e l’audacia strutturale del gotico francese non furono pienamente accolte, preferendo mantenere la tradizione costruttiva consolidata dei secoli precedenti. Anche dal punto di vista estetico e formale, lo stile gotico italiano non emulava l’enfasi verticale delle cattedrali francesi.

Sebbene ci sia stata una prima applicazione di elementi gotici nel periodo romanico, come i rosoni e le volte a crociera in nord Italia e gli archi a sesto acuto arabo-normanni nell’Italia meridionale, la tradizione romanica italiana resistette senza subire variazioni importanti. Ovviamente, però, fu influenzata da quella bizantina, paleocristiana e persino dall’architettura greco-romana.

Probabilmente era dovuto a ragioni puramente pratiche: il clima italiano avrebbe provocato un riscaldamento eccessivo negli edifici coperti da vetrate. Soprattutto nei mesi estivi si sarebbe creando un forte effetto serra che avrebbe reso quasi impossibile la permanenza all’interno delle chiese.

Il mantenimento delle massicce murature forniva non solo una temperatura più idonea e più fresca, ma anche una superficie perfetta che si potevano decorare con preziosi affreschi. Si ottenne così, in Italia, un compromesso tra i principi estetici e strutturali del romanico e del gotico, senza eccessivi aumenti di altezza e riduzioni scheletriche delle masse murarie.

Gli inizi dello stile gotico italiano

L’Italia è stata una delle ultime nazioni europee in cui si è sviluppata l’arte gotica. Sicuramente fu l’ordine benedettino cistercense che dalla zona di origine in Borgognona (Francia) diffuse lo stile gotico in Italia e in tutta l’Europa occidentale.

Nicola Pisano

Nicola Pisano e suo figlio Giovanni possono essere considerati i più importanti scultori gotici del XIII secolo. Entrambi lavorarono principalmente in Toscana ed entrambi realizzarono pulpiti magnifici.

Lo stile di Nicola, come si vede nei pulpiti del Battistero di Pisa (1259 – 1260) e della cattedrale di Siena (1265 – 1268), fu pesantemente influenzato dalla scultura classica, specialmente dai tipi di viso e dai metodi di costruzione delle composizioni pittoriche in rilievo. Tuttavia, i suoi rilievi assomigliano alla scultura del XIII secolo, in particolare nel trattamento del panneggio.

Molte chiese e luoghi di culto pisani presentano una vera unicità, in loro l’arte gotica si fonde armoniosamente con l’arte romanica, ne è un esempio il Battistero e la Chiesa di Santa Maria della Spina.

Inoltre, passando da Pisa a Siena, si è consapevoli di una transizione da uno stile fortemente antico a qualcosa di molto più vicino alla scultura gotica settentrionale. L’uso di idee classiche da parte di Nicola era in qualche modo legato alla ricerca di uno maggior realismo.

Chiesa della Spina gotico
Chiesa di Santa Maria della Spina – ©Maurizio Abbiateci (Flickr CC BY 2.0)

Giovanni Pisano

Lo stile scultoreo di Giovanni non si sviluppa da quello di suo padre. Il suo pulpito in Sant’Andrea, Pistoia (completato nel 1301), per esempio, è tecnicamente meno dettagliato e raffinato ma emotivamente molto più drammatico. Mentre è possibile che l’emotività del suo lavoro sia stata ispirata dalla scultura ellenistica, è anche possibile che Giovanni abbia viaggiato e sia stato influenzato dal nord, specialmente dalla Germania.

Il primo grande lavoro indipendente di Giovanni Pisano fu la facciata per il duomo di Siena costruita tra il 1285 ed il 1295. Purtroppo solo la metà inferiore fu completata. È abbastanza diversa dalle facciate francesi, anche se la collocazione della scultura principale sopra i portali trova un parallelo elusivo nella cattedrale di Wells, in Inghilterra. e sarà l’artista stesso a curare la decorazione scultorea della cattedrale.

La fama della bottega di Nicola si diffuse in altre zone d’Italia. Le più famose “esportazioni” pisane, tuttavia, furono di Arnolfo di Cambio, che lavorò per la corte papale a Roma intorno al 1275-1300, e di Tino di Camaino, che lavorò alla corte napoletana intorno al 1323-1337.

Duomo di Siena
Duomo di Siena. Della facciata soltanto la parte inferiore fu realizzata da Giovanni Pisano nel suo caratteristico stile romanico-gotico – ©Billy Wilson (Flickr CC BY-NC 2.0)

Arnolfo di Cambio

Lo stile di Arnolfo di Cambio è il più difficile da capire. Anche se lavorò accanto a Giovanni Pisano durante gli anni 1260, le loro opere hanno poco in comune. La scultura di Arnolfo eccelleva nelle composizioni formali e statiche, come erano richieste per gli arredi della chiesa e per le tombe. Progettò la cappella funeraria e la tomba di Papa Bonifacio VIII e come i Pisano fu architetto oltre che scultore. Infatti, dal 1296, fu il primo architetto della cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze di cui progetto la facciata che però fu demolita alla fine del XVI secolo.

Tino di Camaino

Tino di Camaino andò a sud dopo una formazione a Siena e una carriera di successo in Toscana. A volte il suo stile si avvicina all’eleganza e alla dolcezza della scultura settentrionale del XIV secolo, ma c’è generalmente una pesantezza residua, soprattutto nei volti, che ricorda le sue origini nella cerchia di Pisano. Era famoso come scultore di tombe che ricordano quelle delle case reali francesi e inglesi.

Andrea Pisano

I lavori dello scultore e architetto Andrea Pisano, che nonostante il nome non presenta nessuna relazione con Nicola e Giovanni, sono meno collegati alla tradizione pisana.

Andrea Pisano è conosciuto soprattutto per le porte di bronzo completate per il Battistero della cattedrale di Firenze negli anni 1330. Le scene della vita di San Giovanni Battista sono ambientate in formelle a cornice mistilinea (quadrilobo), un motivo decorativo comune dell’Alto Gotico. Ma, nonostante la forma scomoda, gli episodi sono composti con abilità magistrale.

cornice mistilinea Andrea Pisano
Alcune formelle di Andrea Pisano – ©dvdbramhall (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

Lo stile Tardo gotico italiano

Nel XIV secolo furono avviate le due maggiori opere tardogotiche italiane: il Duomo di Milano e la Basilica di San Petronio a Bologna.

Duomo di Milano

Il duomo di Milano è costruito in un eccezionale stile gotico italiano. La progettazione e il lavoro iniziale hanno coinvolto un numero straordinario di importanti architetti provenienti da tutta Europa, tra cui Jean Mignot e Nicolas de Bonaventura da Parigi, Hans Parler dalla Germania. I lavori iniziarono nel 1387, prendendo spunto da due cattedrali francesi, la cattedrale di Bourges e la cattedrale di Le Mans ma anche dal duomo di Colonia.

Fu una delle cattedrali gotiche italiane più ambiziose e una delle poche ad adattare molte delle caratteristiche strutturali del gotico francese, inclusi gli archi rampanti ad arco e la volta a crociera. L’interno interamente in stile italiano è in contrapposizione con l’esterno ricoperto da trafori decorativi, simili allo stile radiante del nord Europa.

Le sue caratteristiche notevoli includono le sue gigantesche colonne, i cui capitelli decorati a metà colonna recano statue, il marmo rosa pallido che si affaccia all’interno e all’esterno e moltissimi pinnacoli di pietra che ne decorano le parti superiori. L’interno interamente in stile italiano è in contrapposizione con l’esterno ricoperto da trafori decorativi, simili allo stile radiante del nord Europa.

La costruzione continuò, con molte interruzioni, nel corso dei secoli e non fu finalmente completato fino al 1965.

Duomo di Milano gotico
Dettagli del Duomo di Milano

Regionalismi dello stile gotico italiano

In Italia, il gotico ha assunto varie forme, che differiscono da una zona all’altra.

Sud Italia

Le tipologie più diffuse furono inizialmente gli edifici gotici normanni, le cui linee essenziali sono presenti nel Regno di Sicilia. È possibile notare, in contesti ancora tipicamente romanici, elementi caratteristici dello stile, come contrafforti esterni a vista, alte colonne o le volta costolonata a sezione ogivale. Si tratta dello stile stile gotico-catalano. Gli esempi migliori sono il campanile della chiesa della Martorana a Palermo, le cattedrali di Cefalù e Monreale.

Quando salirono al potere gli Angioini, nel Sud d’Italia si sviluppa lo stile gotico-angioino. La capitale era Napoli e qui è possibile ritrovare alcuni edifici in questo stile come, per esempio, il Maschio Angioino e la Basilica di San Domenico Maggiore.

Cattedrale di Palermo gotico
Cattedrale di Palermo che fa parte delle cattedrali di Cefalù e Monreale – ©Kiban (via Wikimedia Commons CC BY-SA 3.0)

Toscana

Nell’Italia centrale, intorno al XIII secolo, si assiste alla diffusione del Gotico-Francescano, legato principalmente alle chiese fondate dall’ordine stesso e caratterizzate da ambienti ad unica navata.

In Toscana, però, si registra la maggiore frammentazione stilistica. Si assiste così a una presenza di gusti ispirati maggiormente allo stile francese a Siena e, al tempo stesso, a una persistenza del sapore romanico. Questo a sua volta è fortemente legato a precedenti elementi dell’era paleocristiana, che sfociano in un personalissimo e innovativo stile nelle architetture fiorentine.

Nord Italia

La forte influenza del romanico e l’uso del mattone è presente nel nord Italia. Si assisterà poi ad un fenomeno di internazionalizzazione, legato ai principali nuclei politici dell’epoca: Spagna e Francia.

Venezia

Originale è la soluzione adottata dal gotico veneziano che combina elementi elementi romanici con elementi greco-bizantini.

Maria Giulia Parrinelli

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