Sir Edward Coley Burne-Jones è stato uno dei principali pittori, illustratore e designer della fine del XIX secolo in Inghilterra, i cui dipinti romantici con immagini medievali furono tra le ultime manifestazioni dello stile preraffaellita. Le opere di Edward Burne-Jones presentano atmosfere sospese tra sogno e realtà. Prende spunto dalla pittura italiana del XV secolo e la mescola con il gusto romantico aggiungendo alcuni dettagli che anticiparono l’Art Noveau. Più duratura è la sua influenza come pioniere della rinascita dell’ideale dell’ “artista-artigiano”, così influente per lo sviluppo del design industriale del XX secolo.

L’incontro che gli cambierà la vita

Edward Coley Burne-Jones è nato il 28 agosto 1833 a Birmingham in Inghilterra ed è morto il 17 giugno 1898 a Londra. Burne-Jones fu educato all’Exeter College di Oxford, dove incontrò il suo futuro collaboratore, l’artista-poeta-architetto William Morris, allora compagno di studi in teologia. La svolta nella sua carriera avvenne nel 1856 quando lasciò Oxford senza laurearsi. Aveva appena incontrato l’artista Dante Gabriel Rossetti che divenne il suo primo maestro, mentore ed ispiratore. Sotto la sua guida Burne-Jones si trasferì a Londra. Solo successivamente seguì dei corsi di disegno ma Edward Coley Burne-Jones è da considerarsi essenzialmente un autodidatta. Viaggiò molto visitando dapprima la Francia insieme a William Morris e poi in Italia. Soggiornò a Firenze, Siena, Pisa e Venezia accompagnato dallo scrittore e pittore John Ruskin, conosciuto anch’egli durante gli studi a Oxford.

L'amore tra le rovine
“L’amore tra le rovine” 1894

Edward Burne-Jones e le opere medievali e mitologiche

L’artista prediligeva soggetti legati alle storie di cavalleria medievale come ” Re Cophetua e la mendicante” (1884) e “Merlino e Nimue” (1858-1859) ma anche alla mitologia come “Pan e Psiche” (1874). Stilisticamente, tali opere devono molto ai dipinti di Rossetti, ma più spesso il suo mondo dei sogni traeva ispirazione dalle malinconiche, attenuate figure dei pittori italiani del XV secolo come Filippino Lippi e Sandro Botticelli. Le sue figure allungate erano immerse in un’atmosfera di misticismo romantico.

Dettaglio de “La principessa Sabra ha condotto al drago” del 1866

Il suo primo grande successo arrivò con una mostra nel 1877, che includeva oli come “I giorni della creazione“, “La seduzione di Merlino” (1872-1877), e “Lo specchio di Venere” (1867-1877). Da quella data fino alla sua morte, fu considerato tra i grandi pittori inglesi tanto che nel 1894 ricevette il titolo di baronetto.

Uno dei suoi più grandi mecenati è stato il ricco uomo d’affari William Graham che acquistò molte delle opere dell’artista. La sua importanza non è solo come acquirente e protettore, ma anche come persona la cui raffinata collezione di dipinti italiani ha contribuito a ispirare gli artisti che Graham ha sostenuto come lo stesso Edward Burne-Jones ma anche Rossetti.

Edward burne-jones
“Lo specchio di venere” Edward Burne-Jones 1877 (CC BY 3.0)

Edward Burne-Jones decoratore e design

Le opere di Burne-Jones tendono ad essere piatte e decorative, questo stile gli fu di grande aiuto nel suo lavoro di designer. Eseguì splendide vetrate, rilievi in metallo, piastrelle e gesso, decorazioni per pianoforti e organi e disegni per arazzi. Tra quest’ultimi è impossibile non nominare l’ “Adorazione dei Magi“.

Ma sono le vetrate le opere di Edward Burne-Jones più famose ed apprezzate ringiovanendo la tradizione dell’arte del vetro colorato in Gran Bretagna. Le sue opere possono essere trovate nelle chiese di Birmingham come St. Martin in the Bull Ring e la Cattedrale di St. Philip ma anche nella Holy Trinity Church di Chelsea, nella chiesa di San Martino a Brampton (progettato da Philip Webb) e molte altre compresi due college dell’Università di Oxford.

Creò diverse illustrazioni per libri stampati dalla prestigiosa Kelmscott Press di William Morris. Realizzò anche 87 disegni per il Kelmscott Chaucer del 1896, considerato tra i migliori libri stampati al mondo.

 St Martins In The Bullring
Le vetrate di St Martins In The Bullring –  ©Michael D Beckwith (Flickr CC0 1.0)

Influenze

Tra gli assistenti di studio di Burne-Jones troviamo artisti preraffaelliti come John Melhuish Strudwick e Charles Fairfax Murray. Quest’ultimo divenne un importante collezionista e mercante d’arte che vendette al Birmingham Museum and Art Gallery molte delle opere di Edward Burne-Jones e di altri artisti dell’epoca dove tutt’ora possono essere trovate. A Birmingham crebbe il famoso scrittore fantasy J.R.R. Tolkien ed alcuni ritengono che i dipinti di Burne-Jones e dei preraffaelliti influenzarono l’estetica del giovane.

In Belgio, il suo maggior sostenitore è stato il maestro simbolista Fernand Khnopff che ne è stato profondamente influenzato, mentre il poeta Algernon Swinburne dedicò proprio a Burne-Jones le sue poesie e ballate “Poems and Ballads” scritte nel 1866.

Dopo la sua morte, le opere pittoriche di Burne-Jones caddero nel dimenticatoio, meglio andò alle opere di design decorativo come le vetrate ecclesiastiche. Già durante le celebrazioni del trentennale della sua morte l’artista era poco apprezzato dato che il pubblico e gli artisti preferivano l’arte moderna.

Fu rivalutato soltanto durante gli anni 60-70 del XX secolo e nel 1998 per celebrare il centenario della sua morte furono organizzate diverse mostre molto apprezzate al Metropolitan Museum of Art di New York ed al Musée d’Orsay di Parigi.

Piano decorato da Burne-Jones alla Burne-Jones Exhibition del Tate Modern nel 2018 – ©Simon (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

Maria Giulia Parrinelli

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