Noto soprattutto per il Cimitero di Chiavari, Gaetano Moretti, architetto italiano vissuto a cavallo di XIX e XX secolo, ha collaborato alla ricostruzione del campanile di San Marco a Venezia dopo il crollo del 1902 ed ha costruito la centrale idroelettrica ed altri edifici a Trezzo sull’Adda.

La formazione

Gaetano Moretti è nato il 26 luglio 1860 a Milano dove poi è morto il 30 dicembre 1938.

È cresciuto in una famiglia di ebanisti, in quanto il padre era un affermato arredatore e la madre una negoziante di mobili. Imparò ben presto l’arte dell’intaglio e della modellazione dal padre appassionandosi anche di tutte le arti applicate. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera come maestro di disegno architettonico nel 1883.

Durante gli anni di studi si legò particolarmente a Milano ottenendo numerosi premi e riconoscimenti ma anche a Chiavari, città natale della moglie in cui successivamente svolse molti dei suoi lavori più importanti.

L’incontro con Luca Beltrami

A Brera conobbe Luca Beltrami di cui divenne amico e anche collaboratore. Lui stesso offrì ad un giovane Gaetano Moretti ancora studente una campagna di rilievo del Lazzeretto nel 1881 e poi successivamente del castello Sforzesco e l’anno dopo quella di palazzo Marino. Questi lavori permisero a Moretti di sviluppare il suo metodo storico appassionandolo anche alla tutela dei monumenti soprattutto quelli lombardi del XV secolo.

L’incontro con Camillo Boito

Nel 1886 si trovò a lavorare insieme a Camillo Boito, figura di spicco nel panorama artistico italiano che dette le linee guida del cosiddetto stile nazionale della fine del XIX secolo. È grazie a lui che Gaetano Moretti si convinse della grande importanza della comprensione dei linguaggi classici del passato per raggiungere un qualcosa di nuovo senza però scadere nelle imitazioni.

Le prime opere di Gaetano Moretti

Delle prime opere come architetto di Gaetano Moretti rimane poco, come per esempio qualche altare, tra cui quello dedicato a Leone XIII del 1886. Per idearlo ha sicuramente preso ispirazione durante i rilievi per Beltrami ispirandosi ai polittici della zona che risalivano alla fine del 300.

Chiesa di San Sepolcro a Milano

Nel 1896 si diploma architetto civili su pressione sia di Camillo Boito che di Luca Beltrami diventando poi insegnante e lavorando per la tutela dei monumenti. In quegli anni, insieme all’architetto milanese Cesare Nava, ricostruì la facciata della Chiesa di San Sepolcro di Milano nello stile romanico lombardo. Rimaneggiò lui stesso i due campanili nel 1903.

Chiesa di San Sepolcro a Milano – ©Fred Romero (Flickr CC BY 2.0)

Cimitero di Chiavari

A Chiavari Gaetano Moretti curò il progetto del cimitero della città fra il 1893 e il 1894. Qui l’architetto affrontò e risolse diversi problemi. Riuscì a valorizzare il terreno scosceso preservando la bellezza naturale che lo circondava il tutto facendo i conti con le poche risolse economiche a disposizione. Non effettuò, perciò, impianti architettonici d’effetto limitandosi a costruire soltanto gli edifici essenziali al cimitero. Ha previsto anche un piano regolatore da adottare per il futuro indispensabile ampliamento. La struttura si sarebbe potuta sviluppare in modo razionale, ordinato e funzionale.

Moretti avevo sfruttato il terreno scosceso prevedendo una sorte di divisione gerarchica per classi sociali. Nella parte bassa venivano seppelliti i componenti della classe meno abbiente e via via che si saliva sulla collina le tombe e le cappelle delle persone più ricche. In cima si trovava la grande cappella della famiglia più importante della città che era anche più grande della chiesa del cimitero stesso.

Cimitero di Chiavari – ©Davide Papalini (via wikimedia commons CC BY-SA 4.0)

Il campanile di San Marco a Venezia 

Il 14 luglio 1902 crollò il campanile di San Marco a Venezia trascinando con sé anche la Loggetta del Sansovino e parte della Biblioteca Marciana. Il progetto di ricostruzione fu affidato a Luca Beltrami ma collaborò anche Gaetano Moretti.

Ad affidargli il lavoro fu il sindaco della città Filippo Grimani che era un grande sostenitore del motto “Come era, dove era.” promuovendo perciò la ricostruzione del campanile per ottenere la copia identica di quella appena crollata.

Beltrami adottò moderni materiali e tecniche come una particolare struttura in cemento armato e usando malta di cemento per stabilizzare i mattoni. Riuscì a diminuire il peso della struttura mantenendo la forma originaria. In aggiunta restaurò i leoni che erano stati danneggiati dagli austriaci durante la dominazione.

Trezzo sull’Adda

Prendendo spunto dall’esperienza che stava facendo a Venezia Gaetano Moretti progettò il campanile di Trezzo sull’Adda nel 1909 rendendolo quasi il gemello di quello di Venezia.

In questo città aveva già costruito il cimitero e successivamente nel 1906 la Centrale idroelettrica Taccani commissionata dall’industriale Cristoforo Benigno Crespi.

Centrale idroelettrica Taccani

Collaborò con Gaetano Moretti l’ingegnere Adolfo Covi aiutato da Alessandro Taccani e Oreste Simonatti rendendolo a tutti gli effetti una vera e propria collaborazione tra architettura e ingegneria impiantistica.

Crespi chiese espressamente che l’impianto fosse ben integrato nell’ambiente senza discordare dai resti del castello visconteo lì vicino. Moretti scelse anche per questo motivo scelse come materiale da costruzione il caratteristico Ceppo dell’Adda.

L’edificio era stato progettato in stile liberty riprendendo però alcune forme medievale. Era composto da una parte centrale dove c’era la sala comandi e due ali dalla diversa lunghezza che racchiudevano la sala macchine e le turbine.

Centrale Taccani – ©GG aka nessuno di no-luogo.it (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

Maria Giulia Parrinelli

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