È stato promotore della costruzione nel secondo dopoguerra a Milano influenzando molti altri architetti successivi, stiamo parlando di Luigi Caccia Dominioni. Noto sia come architetto che come design è sicuramente una delle figure più importanti dell’architettura della seconda metà del XX secolo.

La formazione

Luigi Caccia Dominioni è nato il 7 dicembre 1913 a Milano, città dove è morte all’età di 103 anni il 13 novembre 2016. Apparteneva ad una famosa famiglia nobile milanese ed era cugino di Paolo Caccia Dominioni, un famoso scrittore ed architetto.

Nell’autunno del 1931 inizia gli studi in architettura al Politecnico di Milano, chiamato allora Regio Istituto Tecnico Superiore, laureandosi cinque anni dopo. Gli anni all’università gli hanno permesso di incontrare e conoscere diversi futuri famosi architetti e designer, tra cui i futuri colleghi Livio e Pier Giacomo Castiglioni ma anche quelli che avrebbero fatto parte dei BBPR e Giannino Bernasconi che lavorò come design per Olivetti. Molto importate la guida che ebbe da insegnanti come Luigi Walter Moretti e Piero Portaluppi che riuscirono a far emergere il talento di moltissimi dei loro allievi.

I primi lavori

Nello stesso anno in cui si laurea Luigi Caccia Dominioni lascia Milano per aprire uno studio a Venezia insieme ai fratelli Livio e Pier Giacomo Castiglioni.

Nonostante che quel periodo fosse a ridosso della Seconda guerra mondiali l’architettura era in fermento, lui e molti dei suoi colleghi miravano a risolvere problemi di piccola scala come, per esempio, ideando il design per oggetti di uso quotidiano o l’architettura d’interni.

Lo studio di Luigi Caccia Dominioni partecipò a diverse mostre e concorsi spiccando alla triennale di Milano quale anno dopo. Alla VII Triennale di Milano nel 1940 presentò una serie di radio che aveva già progettato nel 1939 insieme ai suoi collaboratori di studio. Il “Phonola 547” dall’aspetto futuristico dotato di 5 tubi ha rivoluzionato il design degli apparecchi radio fino ad allora conosciuti. I giovani architetti si fanno notare anche per l’allestimento di mostre e per altri oggetti di design come un set di posate.

Phonola 547 – ©Museoscienza.org (CC BY-SA 4.0)

Luigi Caccia Dominioni designer

Considerato già un pioniere quando presentò alla VII Triennale di Milano una serie di radio disegnò per tutta la vita oggetti di design di uso comune. Famose solo le sue sedute e le maniglie tanto che alcune delle sue opere sono esposte in musei in tutto il mondo. Per esempio, le posate “Caccia” disegnate da lui stesso si trovano al Museum of Modern Art di New York.

La guerra e il ritorno a Milano

La guerra interrompe brevemente la carriera dell’architetto italiano costringendolo a rifugiarsi in Svizzera fino al 1945.

Dopo la fine della guerra Luigi Caccia Dominioni torna a Milano dove apre il proprio ufficio nel 1946. Scelse quella che era la casa di famiglia, ormai distrutta dai bombardamenti, curando personalmente la ricostruzione dell’edificio. Nel 1947, insieme a Ignazio Gardella, Corrado Corradi Dell’Acqua, Maria Teresa e Franca Tosi, fonda l’azienda “Azucena“, considerata la prima azienda in Italia che produceva e vendeva oggetti e complementi d’arredo di design.

I progetti tra gli anni 50 e 70

Ma saranno i due decenni tra il 1950 e il 1970 quelli più prolifici per Luigi Caccia Dominioni costruendo numerosi condomini ed uffici nell’area urbana di Milano e influenzando in modo decisivo sviluppo dell’architettura moderna del dopoguerra in Italia. I suoi edifici tenevano conto delle esigenze della nuova borghesia imprenditoriale.

Condominio in Via Ippolito Nievo (1955-1957) – ©Paolo Monti (BEIC CC BY-SA 4.0)

Dal 1951 inizia a progettare gli uffici della ditta Loro e Parisini che terminerà nel 1957. In contemporanea nel 1955 progetta i condomini in via Nievo mentre tra il 1958 e il 1964 sarà la volta di altri edifici in via Massena e via XX Settembre e successivamente un altro in via Vigoni. Idea anche diverse sedi per uffici in corso Europa tra il 1953 e il 1966. Ristruttura anche gli interni della Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana, il raccordo tra la chiesa di San Fedele e gli uffici Chase Manhattan Bank di piazza Meda.

Uno dei progetti più noti di Luigi Caccia Dominioni è sicuramente l’edificio residenziale in piazza Carbonari a Milano, terminato nel 1961.

Uffici della ditta Loro e Parisini in via Savona – ©Paolo Monti (BEIC CC BY-SA 4.0)

Condominio in piazza Carbonari

Edificio residenziale alto nove piani, presenta un volume irregolare a causa del Piano Regolatore Generale che imponeva una altezza massima diversa a seconda su che strada si trovava la facciata. Le finestre presentano una disposizione a mosaico di varie dimensioni, quasi a filo della facciata, seguendo così non la simmetria ma le esigenze di illuminazione dei diversi interni. Grazie alla possente struttura in cemento armato l’architetto è riuscito ad utilizzare un basso numero di pilastri riuscendo così ad ingrandire molti degli alloggi.

Terrazze in cima al condominio in piazza Carbonai – ©made-by-architects.com (CC BY-NC-ND 4.0)

Parc Saint Romain di Monaco

Dal 1975 al 1982 Dominioni ha vissuto nel principato di Monaco, dove ha costruito il grattacielo residenziale Parc Saint Romain, che conta circa 390 appartamenti diventati fin da subito estremamente ricercati. Il complesso è suddiviso in due blocchi La Tour e Les Terrasses ed oltre agli appartamenti che vanno dai monolocali ad attici di oltre 500 mq sono presenti 5 livelli seminterrati adibiti a garage.

Gli ultimi progetti

Successivamente Luigi Caccia Dominioni torna in Italia dove progetta nel 1989 la sistemazione di piazza Santo Stefano a Bologna ma anche la pedonalizzazione della Fiera di Milano. L’anno dopo curerà la progettazione del Centro Ekotecne vicino a Lecce e più recentemente la sistemazione di piazza San Babila a Milano, di parte del palazzo Scarpa a Verona e della Facoltà di Agraria a Bologna.

Interni del condominio in piazza Carbonai – ©made-by-architects.com (CC BY-NC-ND 4.0)

Maria Giulia Parrinelli

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