Ignazio Gardella è un architetto, ingegnere e designer italiano che ha partecipato attivamente alla creazione del movimento moderno in Italia.

La formazione

Ignazio Gardella, nato come Mario Gardella, è nato a Milano il 30 marzo 1905 ed è morto il 16 marzo 1999 a Oleggio in provincia di Novara, scelse il nome Ignazio in onore del suo bisnonno, famoso architetto. Il giovane Gardella è cresciuto in una famiglia di architetti laureandosi in ingegneria civile nel 1930 al Politecnico di Milano, chiamato allora Regio Istituto Tecnico Superiore. Da studente incontra molti altri giovani artisti e architetti e partecipa attivamente alla creazione del movimento moderno in Italia. Nel 1949 ottenne la seconda laurea, questa volta in architettura all’Istituto Universitario d’Architettura di Venezia.

Le prime opere da architetto di Ignazio Gardella

Nel 1931 Ignazio Gardella aprì il suo studio a Milano ma i suoi primi lavori da architetto sono precedenti agli anni 20. Lavorava, infatti, con il padre Arnaldo e fin da subito si distinse progettando secondo il modernismo italiano. I suoi primi lavori furono di edilizia ospedaliera. Attirò le attenzioni costruendo il Dispensario antitubercolare di Alessandria tra il 1934 e il 1938 considerato uno dei caposaldi dell’architettura razionalista in Italia. Importanti anche le sue partecipazioni a concorsi. Ideò nel 1934 una torre geometrica alta 66 metri per la piazza del Duomo di Milano, il progetto di urbanizzazione “Milano verde” del 1938 e la Casa del Fascio di Oleggio insieme a Luigi Vietti.

Dispensario antitubercolare di Alessandria

Questo edificio è stato progettato e realizzato dall’architetto e ingegnere Ignazio Gardella seguendo le regole dell’architettura razionalista. Si tratta di un parallelepipedo orizzontale composto da tre piani di cui uno seminterrato. Al piano terra si accede tramite una scala ed è adibito in parte a sala d’attesa ed in parte da ambulatori mentre il primo piano è quasi interamente dedicato ad uffici amministrativi. Caratteristica peculiare di questo edificio è l’uso del vetrocemento su quasi su tutta la facciata.

Milano Verde 1938

Si tratta di un piano urbanistico in rigoroso razionalismo che Ignazio Cardella ideò insieme all’architetto Franco Albini, a Giulio Minoletti e a Giuseppe Pagano per la rivalorizzazione della Zona Sempione e Fiera di Milano nel 1938.

Fu proposto al CIAM del 1929 e subito si notò una cerca diversità rispetto ai modelli urbani del tempo, distante da quelli portati avanti dal nord Europa. L’architettura italiana criticava ed era poco incline a usare principi ed idee provenienti dall’estero. Il progetto teneva conto del tessuto circostante e la destinazione d’uso che era operaia e non borghese.

Le opere del dopoguerra

Tra il 1947 e il 1953 realizza nel parco della Villa Reale di Milano il Padiglione d’Arte Contemporanea (PAC). Qui Gardella rivela la sua libera interpretazione dell’architettura moderna. L’edificio era, infatti, caratterizzato da piccoli tetti a capanna e una facciata in vetro ricoperta da un secondo strato di griglie metalliche a forma di diamante.

Interessante l’edificio residenziale Casa alle Zattere sul Canale della Giudecca a Venezia, realizzato tra il 1954 e il 1958 che affascina per la sua sottilissima integrazione nel contesto storico.

Dettaglio della Casa Cicogna alle Zattere – ©Jacqueline Poggi (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

Piano AR

Dopo la guerra, Milano si ritrovò pesantemente bombardata e nel 1944 fu indetto un concorso per la sua ricostruzione. Ignazio Gardella, insieme ad altri esponenti del modernismo italiano, i cosiddetti “architetti riuniti”, presentarono il Piano Regolatore Urbanistico “Piano AR”, che era ancora interamente concepito nello spirito di Le Corbusier. Il piano prevedeva una decongestione del centro con lo spostamento di diversi centri direzionali permettendo così una crescita organizzata e razionale. Il piano fu modificato nel 1953 e, anche a causa della cattiva gestione, non fu mai portato a termine.

Palazzo di Giustizia di La Spezia

In Liguria l’architetto Ignazio Gardella prese parte alla ricostruzione del Teatro Carlo Felice di Genova insieme a Fabio Reinhart e a Aldo Rossi, suo studente. Sempre nel capoluogo progettò la Facoltà di Architettura.

Facciata ovest delle aule della Facoltà di Architettura di Genova – ©Riotforlife (via wikimedia commons CC BY-SA 3.0)

Ma è il Palazzo di Giustizia di La Spezia a rappresentare il suo stile maggiormente. Si tratta di uno stabile solido e compatto che rappresenta, grazie a queste sue caratteristiche, la stabilità delle istituzioni. Presenta una forma cubica composta da fasce di marmo alternate a fasce di intonaco in polvere di mattone. L’intero volume sembra quasi sospeso su numerose colonne scure. Infatti, il piano terra è interamente porticato. Fin da subito è diventato l’edificio della città moderna.

Ignazio Gardella designer

È stato uno dei fondatori di Azucena nel 1947 insieme a Luigi Caccia Dominioni e a Corrado Corradi Dell’Acqua. Si tratta di una azienda che per prima in Italia produsse design di qualità. Lo stesso Gardella ha progettato alcuni oggetti d’arredo decorativi, combinando estetica modernista ed eleganza formale che rispecchia pienamente anche il suo stile architettonico.

Mobili per ufficio – Foto di Paolo Monti (CC BY-SA 4.0)

Maria Giulia Parrinelli

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