Le rose si scelgono quasi sempre per la bellezza dei loro fiori. Che siano botaniche, cultivar antiche o moderne, a fioritura unica o rifiorenti, possono tuttavia contribuire a illuminare il giardino invernale anche con i loro frutti, chiamati cinorrodi. I più noti sono quelli di Rosa canina, ma come i fiori, anche le bacche di rosa sono molto variabili: piccoli come piselli o grandi come pomodori ciliegini, a seconda della pianta che li produce, i cinorrodi maturano con ricche sfumature di colori dal giallo tenue al rosso brillante fino al nero, e possono avere la scorza liscia, rugosa o irta di peli. 

Cinorrodi maturi di R. carolina
© Foto di Vivaio Fior di Rosa

Le bacche hanno da sempre anche utilizzi benefici, deliziosi o solo curiosi. 

Sono molto apprezzate dalla fauna, che se ne alimenta in momenti di scarsità di cibo, e dagli umani, che le trasformano in confetture e tisane, e sin dai tempi della farmacopea monastica vengono usati in erboristeria. Il cinorrodo avvolge in una parte carnosa i semi, circondati da ispidi peli dai quali veniva ricavato il prodotto meno utile e più stravagante: la polvere urticante usata come scherzo carnevalesco. Alcuni frutti hanno forme davvero originali. Quelli di Rosa roxburghii sembrano ricci di castagna, di colore giallo caldo, ricoperti di protuberanze simili a spine, che una volta maturi sprigionano un sottile profumo di mela. 

Cinorrodi maturi di R. roxburghii
© Foto di Vivaio Fior di Rosa

Anche l’arbusto è particolare, aggraziato e con raffinate foglie minuscole. Sono invece ricoperti di setole i cinorrodi di R. villosa o pomifera, che ha il grazioso aspetto di una tipica selvatica, con fiori semplici rosa e foglie che profumano di frutta. Tra i più belli, spiccano quelli di R. ‘Bourgogne’, un moderno ibrido di R. pendulina: lunghi e affusolati, passano dal verde al rosso scuro, così numerosi che i rami sottili si piegano con il loro peso. Non è una varietà rifiorente, ma i fiori sono così abbondanti che merita un posto in giardino. Rosa spinosissima e le sue cultivar sono cespugli dal fogliame simile a felci e producono minuscole bacche rosse, o viola cosi scuro da sembrare nere. Tra queste, R. ‘Single cherry’ è un ibrido con fiori rosso ciliegia, dall’unica copiosa fioritura che lascia sui rami cinorrodi neri. Per avere tante bacche, nelle rose con un’unica fioritura non si devono tagliare i rami sfioriti, mentre in quelle rifiorenti si deve lasciare intonsa l’ultima ondata di fiori.

Elena Zanni

©Villegiardini. Riproduzione riservata

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