Spesso si ignora il fatto che Giotto non fosse solo un pittore, ma che avesse anche delle notevoli competenze come architetto. Giotto è comunemente conosciuto come uno dei più grandi artisti del XIV secolo, grazie alle sue straordinarie capacità come pittore e decoratore ma fu anche coinvolto in diversi progetti architettonici, tra cui la decorazione di alcuni importanti monumenti e la realizzazione di disegni per la costruzione di edifici.

La menzione di Vasari

Giorgio Vasari menziona Giotto nella sua opera Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori e lo menziona in qualità di pittore, scultore ed architetto. Nonostante le fonti trecentesche lo confermino, solo nel 1963 si cominciò a studiare criticamente il ruolo di Giotto come architetto.

Pur non essendoci prove definitive, si pensa che Giotto possa essere stato il progettista della cappella dell’Arena a Padova, del primitivo ponte alla Carraia a Firenze e della Fortezza Augusta a Lucca, andata poi perduta. Inoltre, si ritiene che Giotto abbia anche disegnato il monumento e i rilievi della Tomba Tarlati nel Duomo di Arezzo, come riportato da una nota di Vasari. Tuttavia è il campanile di Santa Maria del Fiore l’edificio che più di tutti è legato al nome di Giotto.

Ritratto di Giotto – CC0

Campanile di Giotto

Giotto scelto come architetto

Le prime fasi della costruzione del complesso della chiesa di Santa Maria del Fiore iniziarono intorno al 1298, sotto la direzione del capomastro Arnolfo di Cambio. Nel 1334, Giotto prese il posto di capomastro e si occupò della costruzione del primo piano del campanile tralasciando di fatto la cattedrale.

Giotto fornì un progetto originale per il campanile, con una terminazione a cuspide piramidale alta circa 40 metri ed una altezza totale prevista di circa 125 metri. Un disegno conservato nel Museo dell’Opera del Duomo di Siena potrebbe essere ispirato a questo progetto originale. Attualmente, l’altezza del campanile visitabile al pubblico è di 85 metri.

Influenze giottesche

L’influenza di Giotto si fa sentire soprattutto nel grandioso ciclo figurativo che adorna il basamento del campanile, con raffigurazioni che ricordano i portali delle grandi cattedrali romaniche e gotiche. Nonostante non sia stato accertato il suo coinvolgimento nella realizzazione dei rilievi, si sa che Giotto ha partecipato alla stesura del programma iconografico. Alla sua morte nel 1337, solo il primo livello del campanile era stato completato e già si erano evidenziate alcune carenze strutturali del progetto. Anche il rivestimento in marmi policromi proveniente da diverse cave della Toscana si deve all’inventiva di Giotto come architetto.

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I marmi policromi furono mantenuti anche per il rivestimento della cattedrale – CC0

Leggenda

Giotto lavorò poco tempo alla costruzione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e del campanile dato che morì all’inizio del 1337.

La leggenda vuole che Giotto sia morto di dolore per aver fatto diversi errori nella costruzione del campanile avendo dato poco spessore alla base. Infatti il progetto originale prevedeva uno spessore murario troppo esiguo per raggiungere l’altezza prevista. Inoltre, Giotto aveva fatto restringeva lo spessore dei muri di quasi mezzo metro e la scala di accesso ai piani superiori era scavata al centro delle muraglie, indebolendo ulteriormente il basamento.

Il complesso della chiesa di Santa Maria del Fiore con il campanile di Giotto dominano Firenze – CC0

Dopo Giotto

Dopo la scomparsa di Giotto nel 1337, i lavori del campanile furono affidati ad Andrea Pisano, che portò a termine i primi due piani seguendo il progetto originale del maestro. Tuttavia, la costruzione del campanile si interruppe a causa dell’epidemia di peste e venne ripresa solo successivamente da Francesco Talenti, che portò a compimento il progetto nel 1359. Le decorazioni esterne del campanile sono state realizzate da Alberto Arnoldi, mentre la grande terrazza panoramica rivolta verso l’esterno è stata ideata da Talenti. Non fu seguito il progetto originale di Giotto per quanto riguarda il coronamento del campanile. Fu preferita alle guglie cuspidate in stile gotico una terrazza piatta così da permettere la visione del panorama sulla città.

Giotto aveva previsto delle guglie cuspidate in stile gotico per dare anche più altezza alla torre. Fu preferito un tetto piatto ed una terrazza panoramica – ©Glen Bowman (Flickr CC BY-SA 2.0)

Maria Giulia Parrinelli

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