Luogo storico di commercio, il mercato ottocentesco di Santa Caterina è stato ridefinito, all’inizio degli anni duemila, da un progetto eclettico che lo ha reso il compendio della tradizione culturale di Barcellona.

Le origini del Mercato di Santa Caterina a Barcellona

Costruito tra il 1844 e il 1848, il Mercato di Santa Caterina è il più antico della città. Insiste sull’area di un convento del Quattrocento, da cui ha ereditato il nome, individuata da quattro vie del quartiere di Sant Pere, Santa Caterina i la Ribera, nella Città Vecchia di Barcellona: Avinguda de Francesc Cambó, il cui tracciato conduce alla Plaça Nova della Cattedrale, Carrer de Freixures, la parallela Carrer de Giralt el Pellicer e, infine, Carrer de Colomines.

Il progetto contemporaneo dello studio EMBT

Mercato di Santa Caterina Barcellona
Interno del Mercato di Santa Caterina © Rory Hyde (CC BY-NC-SA 2.0)
Mercato di Santa Caterina Barcellona
Spazi esterni del Mercato di Santa Caterina, caratterizzati da profondi aggetti della copertura © Rory Hyde (CC BY-NC-SA 2.0)

Nel 1997, lo studio EMBT degli architetti Enric Miralles e Benedetta Tagliabue ha vinto il concorso, indetto dalla società Foment de Ciutat Vella, per la rigenerazione del Mercato di Santa Caterina. Tessera di un mosaico più ampio, che ha valorizzato interi brani del centro storico con il volano delle Olimpiadi di Barcellona del 1992, l’intervento, completato nel 2005, “sovrappone la nuova architettura alla vecchia, la mescola e arriva a un conglomerato, un ibrido che accentua l’utilità ed è contemporaneo”.

I progettisti mantengono tre muri perimetrali della planimetria quadrangolare originaria, riscrivendo il quarto fronte con l’inserimento di un edificio residenziale. È stata riorganizzata anche la distribuzione interna: i sistemi di accesso e i locali di servizio e commercio sono stati razionalizzati, con un’azione che ha coinvolto anche il sottosuolo della struttura dove sono stati ricavati due livelli di parcheggi. Durante gli scavi sono stati trovati resti del convento di Santa Caterina, oggi visitabili in un’area museale inserita al piano terra del mercato. Alla quota superiore, uffici direzionali e uno spazio destinato a eventi culturali completano il programma funzionale.

La copertura dialoga con il contesto: di altezza contenuta rispetto agli edifici dell’intorno, ha un’orizzontalità emergente, proiettata oltre l’antico sedime, nell’invenzione di uno spazio pubblico complementare caratterizzato da un sistema strutturale di reticolari metalliche, elementi lignei e in cemento concluso superiormente da ceramiche colorate.

I mercati coperti della Città Vecchia di Barcellona

Mercato del Born © Ad Meskens (CC BY-SA 4.0)
Mercato de La Boqueria, oggi centro culturale © Marco Verch (CC BY 2.0)

La Ciutat Vella (Città Vecchia) è il nucleo antico della città di Barcellona e comprende i quartieri El Raval, Barri Gòtic, Sant Pere, Santa Caterina i la Ribera e La Barceloneta. Custode di una stratificazione storica che dal periodo medioevale giunge all’età contemporanea, individua come primo centro politico e religioso il quartiere Barri Gòtic, costruito intorno alla Cattedrale: percorso da un lato dalla via Laietana, asse di collegamento con l’espansione tardo ottocentesca del Piano Cerdà, e dall’altro da La Rambla, è baricentro degli altri insediamenti. A ovest si trova El Raval, risalente alla metà del secolo XIV, a est il Sant Pere, Santa Caterina i la Ribera e a sud l’insediamento marittimo de La Barceloneta.

In un tessuto urbano denso, gli edifici del mercato sono elementi condensatori di grandi dimensioni, essenziali nello scandire le relazioni tra le parti: l’eccentrico Mercato de La Boqueria, porta del quartiere El Raval lungo La Rambla, il Mercato di Santa Caterina, nel cuore del quartiere Sant Pere, Santa Caterina i la Ribera e il Mercato del Born, oggi centro culturale adiacente al Parco della Cittadella.

Andrea Zanin

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