Felix Candela è stato un architetto di origine spagnola, progettista di strutture in cemento armato caratterizzate da gusci sottili e curvi, estremamente forti e insolitamente economici. Ebbe un ruolo significativo nello sviluppo dell’architettura messicana e dell’ingegneria strutturale e fu uno degli insegnanti di Santiago Calatrava influenzandone molto le opere.

Il periodo di studi

Felix Candela Outeriño è nato il 27 gennaio 1910 a Madrid in Spagna ed è morto il 7 dicembre 1997 a Durham negli Stati Uniti, è stato un architetto ma anche un professore alla Harvard University (1961-1962) e alla University of Illinois (1971-1978). Laureato nel 1935 nella Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Madrid, Felix Candela si recò in Germania per continuare a studiare architettura. Ritornò in patria subito un anno dopo per combattere contro Franco durante la guerra civile spagnola. Fu imprigionato fino al 1939 e deportato, insieme ad altre centinaia di altri prigionieri, in Messico. Sarà proprio in Messico che inizierà la carriera da architetto di Felix Candela.

Felix Candela architetto in Messico

Lo spagnolo ha svolto la maggior parte del suo lavoro in Messico negli anni ’50 e fino alla fine degli anni ’60. È stato responsabile di oltre 300 opere e 900 progetti in questo periodo di tempo e già dalle prime strutture ha utilizzato il cemento ed il noto design a guscio sottile. Molti dei suoi progetti più grandi gli furono dati dal governo messicano, come il Cosmic Rays Pavilion. Si trattava di un padiglione nel campus dell’Università Nazionale Autonoma del Messico a Villa Obregón non lontano da Città del Messico con il tetto in cemento armato dallo spessore variabile da soli 1,6 cm ai 5 cm.

Successivamente, tra il 1953 ed il 1955, Candela costruì a Città del Messico la Chiesa de La Virgen Milagrosa caratterizzata da un tetto deformato di cemento armato spesso nemmeno 4 cm e la cappella di San Vicente de Paul nel 1960.

Oltre a magazzini e altri edifici industriali nella capitale messicana caratterizzati da un guscio deformato, progettò varie fabbriche e magazzini a catenaria o con volta a botte. In molti dei suoi progetti è stato capocantiere. Il suo progetto fu scelto per il Palacio de los Deportes utilizzato nei Giochi Olimpici del 1968 a Città del Messico.

ristorante Los Manatiales
Il ristorante Los Manatiales – ©Steve Silverman (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

Alcune opere di Felix Candela

Cosmic Ray Pavilion

Questo padiglione è il prodotto degli esperimenti strutturali dell’architetto Felix Candela. È caratterizzato da un sottilissimo cemento armato a doppia curvatura basato sulla geometria del paraboloide iperbolico.

Il progetto iniziale di Jorge González Reyna prevedeva un tetto a curvatura singola mentre Candela scelse quello a doppia curva così da conferire la rigidità, la forza e la stabilità necessarie. Questa struttura fu la prima che diede grande prestigio al Candela, sia per la grazia della semplicità formale, sia per l’estrema sottigliezza del guscio esteriore.

padiglione dei raggi cosmici Felix Candela
Pabellón de Rayos Cósmicos by Felix Candela – ©Noahedits (via wikimedia commons CC BY-SA 4.0)

Palacio de los Deportes

Il Palazzetto dello Sport utilizzato nei Giochi Olimpici del 1968 è stato costruito tra il 15 ottobre 1966 e il 13 settembre 1968, giusto in tempo per le Olimpiadi. La struttura è stata progettata dall’ architetto Felix Candela in collaborazione con i colleghi Enrique Castañeda Tamborel e Antonio Peyri.

Ha un design circolare con una cupola a pianta quadrata che si estende per 120 m racchiudendo un’area di 2,7 ettari.  La cupola è costituita da paraboloidi iperbolici di tubolare di alluminio ricoperti da compensato impermeabile rivestito di rame e sostenuti da enormi archi in acciaio.

Negli anni 90 ha subito una serie di modifiche per adeguare l’acustica della struttura dato che il suono rimbalzava ed echeggiava all’interno del palazzetto, un grosso problema sia per i concerti di musica che per i grossi eventi sportivi.

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Palacio de los Deportes – ©trevor.patt (Flickr CC BY-NC-SA 2.0)

L’Oceanogràfic

Si tratta di un grande complesso che si estende su 110.000 m2 con diverse strutture a guscio sottile in cemento armato con fibre di acciaio. Queste sono caratteristiche del lavoro dell’architetto Felix Candela, ormai ottantasettenne nel 1997, insieme agli ingegneri strutturali Alberto Domingo e Carlos Lazaro. I tetti presentano le caratteristiche forme a parabola iperbolica ricordando il ristorante Los Manantiales a Città del Messico che Candela aveva progettato 40 anni prima.

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Il ristorante de L’Oceanografic a Valencia, in Spagna – ©Diliff (via wikimedia commons CC BY-SA 3.0)

Maria Giulia Parrinelli

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