Milton Keynes è il più fulgido esempio di esperimento di design urbano in tutto lo United Kingdom. Venne creata, ormai 50 anni fa, quella che veniva considerata la città del futuro e, alcuni aspetti qui sviluppati, hanno influenzato l’urban planning in tutto il mondo.

La necessità di una nuova città

Negli anni ’60, il governo del Regno Unito decise che era necessaria un’ulteriore generazione di nuove città nel sud-est dell’Inghilterra per alleviare la congestione abitativa a Londra. Milton Keynes era una di queste città e doveva essere la più grande, con una popolazione target di 250000 e una area designata di circa 9000 ettari. La sua area avrebbe compreso le città esistenti di Bletchley, Fenny Stratford, Wolverton e Stony Stratford insieme ad altri quindici villaggi e terreni agricoli.

Milton Keynes Development Corporation

Il governo istituisce così la Development Corporation (MKDC) per progettare e realizzare la nuova città. La Corporation decise che la nuova Milton Keynes avrebbe avuto un paesaggio morbido e a misura d’uomo, molto diverso rispetto alle prime new town dello United Kingdom, usando un’architettura modernista.

Le prime fasi di sviluppo includono il lavoro di celebri architetti, tra cui Sir Richard MacCormac, Norman Foster, Henning Larsen, Ralph Erskine, John Winter e Martin Richardson. La Corporation ha attratto anche molti altri giovani architetti di talento.

Il design urbano non è stato universalmente elogiato e da molto venne considerata come rigida e noiosa. Altri invece erano convinti che la proposta fosse lodevole ma che la Development Corporation l’abbia attuata male.

Strade a griglia

Stabilirono l’uso di una griglia ampia per far sì che la città non fosse soffocata dal traffico. Le strade avrebbero lasciato spazi più ampi e fu sviluppata anche una vasta rete di percorsi ciclo pedonali.

Scelsero di non avvalersi per le strade del convenzionale schema radiale ma pianificato il layout della strada principale secondo i principi della gerarchia stradale, utilizzando lo schema a griglia ad intervalli di circa 1 km. Le strade principali corrono tra le comunità ma senza attraversarle. Lo schema delle strade permette una congestione ridotta prevedendo anche numerosi percorsi alternativi verso qualsiasi destinazione. I pedoni raramente hanno bisogno di attraversare le strade ad alta velocità poiché sono stati previsti sottopassi e ponti specificati lungo ogni tratto di tutte le strade a griglia.

Rete di piste ciclabili a Milton Keynes (in rosso le piste ciclabili nazionali) – ©Collaboratori OpenStreetMap (ThunderForest CC BY-SA 4.0)

Una serie di quadrati autonomi

Ogni quadrato della griglia è una comunità semi-autonoma e hanno una varietà di stili di sviluppo, che vanno dallo sviluppo urbano convenzionale e dai parchi industriali agli sviluppi urbani e suburbani rurali e moderni originali. La maggior parte ha un centro locale, inteso come hub di vendita al dettaglio, e molte hanno anche strutture comunitarie. I villaggi originari, inglobati della pianificazione di Milton Keynes, sono il cuore del proprio quadrato.

Zone verdi

Le strade principali possono essere a doppia carreggiata o singola. Riguardo quest’ultima era stato previsto una parte inerbita per consentire un successivo raddoppio o per la costruzione di una eventuale infrastruttura di trasporto. A oggi i bordi di ogni quadrato della griglia sono tenuti verdi e densamente piantumati, alcuni hanno barriere per attenuare il rumore del traffico.

La Development Corporation originariamente aveva previsto che Milton Keynes diventasse una delle città più verdi dello United Kingdom. Erano stati previsti numerosi spazi verdi tanto da coprire circa il 25% della città piantando milioni di alberi. Censiti al 2018 più di 22 milioni tra alberi e arbusti soltanto negli spazi pubblici.

Milton Keynes Centre – ©Andi North (Flickr CC BY-NC 2.0)

Altezza degli edifici

Il progetto originale dichiarava che l’altezza degli edifici commerciali al centro non doveva superare i sei piani, con un limite di tre piani per le case. Questo non permetteva la costruzione dei grandi palazzi residenziali che andavano di moda al tempo rendendo Milton Keynes una vera particolarità in tutto lo United Kingdom.

Successivamente, però, la Milton Keynes Partnership che curava i piani di espansione dopo la Milton Keynes Development Corporation, cambiò questa regola. Erano convinti che fosse necessario avere degli edifici di riferimento permettendo la costruzione di grattacieli nel centro città.

Cosa vedere a Milton Keynes

Nel corso del tempo sono state costruite strutture che includono un teatro da più di 1000 posti, una pinacoteca comunale, due cinema multisala, una chiesa ecumenica, una sala da concerto da 400 posti, un ospedale universitario, uno stadio di calcio e una pista da sci al coperto. Sono presenti numerose opere di scultura nei parchi e negli spazi pubblici che includono le iconiche Concrete Cows al Milton Keynes Museum.

Concrete Cows di Liz Leyh (1978) – ©David Fisher (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

Maria Giulia Parrinelli

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