Parte di un intervento di rigenerazione urbana che coinvolge la più vasta regione mineraria tedesca, il Ruhr Museum progettato dallo studio OMA è il manifesto della storia naturale e culturale del territorio, “un monumento industriale che combina l’uso moderno con il contesto storico”.

Nel 2001, gli oltre 100 ettari di terreno su cui insisteva l’ex miniera di carbone Zeche Zollverein a Essen sono stati dichiarati patrimonio dell’UNESCO. A partire da quell’anno, l’area è stata oggetto di un’importante azione di recupero: “con l’obiettivo di trovare un uso contemporaneo per il sito”, lo studio OMA è stato incaricato di disegnare il piano generale che ha previsto la conservazione delle antiche strutture industriali nel dialogo con le nuove architetture. Nel 2006 è stato ultimato il primo edificio previsto dal masterplan, la Zollverein School of Design progettata dallo studio SANAA, mentre, un anno più tardi, è stato inaugurato il Ruhr Museum firmato da Rem Koolhaas.

Il progetto di riconversione del bacino dell’Emscher

Una vista del paesaggio della Ruhr © wwwuppertal (CC BY 2.0)

L’esteso bacino industriale della Ruhr ha registrato nell’Ottocento una crescita esponenziale che lo ha reso, in meno di un secolo, il più importante centro produttivo d’Europa. L’originario paesaggio paludoso è stato devastato dall’innesto di poli per l’attività estrattiva e siderurgica, intorno a cui sono stati edificati nuovi insediamenti per far fronte all’incontrollata crescita demografica. Si trattava di un’area densa, con un articolato sistema infrastrutturale costituito da autostrade, ferrovie e canali d’acqua navigabili sviluppati lungo gli oltre 80km del fiume Emscher, inquinato per decenni dalle sostanze provenienti dagli impianti di lavorazione del carbone.

Tra il 1960 e il 1980 si è verificato un lento declino della produzione che ha aperto uno scenario di dismissione post-industriale, diventato tema di interesse internazionale in seguito all’evento dell’International Architecture Exhibition Emscher Park (IBA) tenutosi nel biennio 1988-1989. Durante questo periodo è stato avviato un programma di rilancio economico che individuava nella creazione di un parco lineare il volano per una ricostruzione urbana, sociale e ambientale. Nell’ottica di una strategia articolata in più fasi, tra il 1991 e il 1999 sono stati realizzati i primi progetti pilota nelle aree del futuro Parco Regionale dell’Emscher che connetterà, grazie a consistenti azioni di bonifica e rinaturalizzazione, diciassette comuni attraverso sentieri e percorsi ciclo-pedonali immersi nel verde.

Da spazio produttivo a luogo di cultura: il Ruhr Museum di OMA

ruhr museum oma
OMA, Ruhr Museum, Essen, 2007 © Helen Simonsson (CC BY-SA 3.0)
Interno di un percorso aereo del Ruhr Museum contenete la scala mobile © Nopse via Pixabay
Sala destinata alle esposizioni permanenti © Huub Janssen (CC BY 2.0)

In linea con programmi disposti dall’IBA del 1988-1989, sono state avviate le opere di restauro e conservazione delle architetture industriali. Tassello essenziale nel disegno d’insieme è il Ruhr Museum che, nel 2010, è stato sede della cerimonia d’inaugurazione della campagna Ruhr.2010 svoltasi in occasione del riconoscimento della regione mineraria tedesca come Capitale Europea della Cultura.

La Zeche Zollverein, ex miniera di carbone nella città di Essen da cui è sorto il Ruhr Museum, è stata fondata nel 1847 dall’imprenditore tedesco Franz Haniel e, negli anni, è diventata l’emergenza intorno a cui si è cristallizzata la forma dell’abitato. La miniera è stata chiusa nel 1986 e, solo nel 2001, lo studio di architettura OMA è stato coinvolto nella progettazione di un nuovo museo che racconta in chiave contemporanea il passato industriale del sito, restituito dopo anni di inattività alla comunità locale e ai visitatori esterni.

Mostre permanenti e installazioni temporanee si succedono nel paesaggio in movimento disegnato da Rem Koolhaas (OMA) e Heinrich Böll nell’antico edificio per lo stoccaggio e la distribuzione del carbon fossile dove, percorsi aerei che intercettano i nuovi innesti volumetrici dalle superfici metalliche, esprimono il ritmo dei processi industriali enfatizzanti da led di colore rosso a immagine delle braci ardenti.

Andrea Zanin

 

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