Completata nel 2016 su progetto dello studio Herzog & de Meuron, l’Elbphilharmonie di Amburgo è un organismo urbano in cui “le due architetture contraddittorie e sovrapposte del Kaispeicher e della Filarmonica assicurano sequenze spaziali emozionanti e varie: da un lato, l’atmosfera originale e arcaica del Kaispeicher segnata dal suo rapporto con il porto; dall’altro, il mondo sontuoso ed elegante della Filarmonica”.

Il complesso edilizio, composto dal corpo compatto di un ex-magazzino portuale coronato da un nuovo volume vetrato dalle linee espressioniste, presenta un articolato programma funzionale che prevede spazi per la recitazione, bar, appartamenti, un hotel e parcheggi organizzati intorno alla grande sala filarmonica da oltre 2000, il cuore del progetto, tra gli spazi concertistici più importanti al mondo.

Tra passato e presente: il quartiere portuale di HanfenCity

Una fotografia del quartiere di HanfenCity con, sullo sfondo, l’Elbphilharmonie © Christoph Scholz (CC BY-SA 2.0)

Le origini del recente quartiere di HanfenCity, formalmente istituito nel 2008, sono legate al più esteso intervento di rigenerazione urbana europeo che, a partire dal 1997, ha coinvolto l’isola di Grasbrook. Spazi culturali, negozi, hotel, edifici per uffici e residenze hanno sostituito il tessuto industriale dell’area del Porto di Amburgo conosciuta come “Grosser Grasbrook” in cui, fino agli anni settanta del Novecento, operavano cantieri navali e altri opifici.

La consistente azione di riscrittura del paesaggio portuale ha tuttavia conservato frammenti dell’antico insediamento, riconvertendoli in poli attrattivi aperti alla città. Un esempio è stato il recupero dei 17 magazzini della zona storica Speicherstadt, patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 2015 e oggi sede di musei, uffici e altre attività situate lungo i canali navigabili del centro. L’operazione più significativa è stata quella che ha interessato l’edificio del Kaispeicher A. Costruito sul lotto trapezoidale al crocevia tra il percorso del fiume Elba e la sua ramificazione nei canali della città storica, in seguito all’innesto dell’eccezionale volume vetrato dell’Elbphilharmonie è diventato “l’accento verticale completamente nuovo alla disposizione orizzontale che caratterizza la città di Amburgo”. Si trattava di un ex-magazzino in mattoni dal linguaggio austero, in uso fino alla fine del secolo scorso. Progettato tra il 1963 e il 1966 dall’architetto Werner Kallmorgen, ha fornito “una base sorprendentemente ideale per la nuova sala filarmonica”.

Architettura dello spazio: l’Elbphilharmonie di Amburgo

Ergendosi sul Kaispeicher A di cui assume la geometria perimetrale come limite urbano, “nella parte superiore e inferiore, la nuova struttura dell’Elbphilharmonie prende una direzione diversa dalla tranquilla e semplice forma del magazzino sottostante: l’ondulazione del tetto sale dall’estremità orientale inferiore fino alla sua compiuta altezza di 108 metri alla Kaispitze (la punta della penisola)”.

Sala Grande

La Sala Grande ritratta in una fotografia dalle gradinate che articolano il perimetro dello spazio concertistico © Alexander Svensson (CC BY 2.0)

Ispirandosi al disegno della Philarmonie di Berlino disegnata dall’architetto Hans Sharoun nel 1960 e alle forme archetipiche del Globe Theatre di Shakespeare, Herzog & de Meuron hanno posizionato il palcoscenico della Grand Hall al centro della composizione. Lo spazio, sviluppato “verticalmente quasi come una tenda”, è stato generato dall’interazione organica tra il flusso di persone sulle gradinate e i musicisti in scena, uniti nella perfetta acustica studiata dall’ingegnere Yasuhisa Toyota.

Piazza

La Piazza che sottolinea la giustapposizione tra l’antico edificio esistente del Kaispeicher A e il nuovo volume vetrato © Jorge Franganillo (CC BY 2.0)

La grande piazza coperta inserita sulla copertura del Kaispeicher A è “una gigantesca cerniera tra il nuovo e l’antico”: un spazio pubblico che, accessibile dalla quota della città tramite una scala mobile articolata per l’intera lunghezza dell’ex-magazzino dove oggi si trovano il parcheggio, le sale recitazione Kaistudios e gli spazi ristoro, introduce agli ambienti dell’hotel, della grande sala concerti e degli appartamenti inseriti nel volume vetrato superiore.

Andrea Zanin

 

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