Il CaixaForum Madrid è un centro culturale, situato nel nucleo storico della capitale spagnola a pochi passi da Plaza Mayor, che ospita mostre di arte contemporanea, conferenze, concerti, attività per le famiglie e laboratori per i ragazzi. Progettato dagli architetti svizzeri Herzog e de Meuron sul sedime di una centrale elettrica dismessa, è stato inaugurato nel 2008 come tassello di un’azione di rigenerazione volta a promuovere interventi di recupero edilizio nelle aree della città antica.

Il Paseo del Arte

Paseo del Prado © vitnarik (CC BY-SA 2.0)

Per rispondere alle rinnovate esigenze di un contesto in trasformazione, l’amministrazione di Madrid ha investito sulla cultura, finanziando, con il supporto di numerosi operatori privati, la creazione di nuove strutture museali e sociali. Si è agito con una duplice strategia: da un lato la riconversione delle aree produttive dismesse in nuovi poli culturali e dall’altro l’incremento volumetrico dei grandi complessi museali già esistenti. Gli interventi hanno riattivano dal punto di vista sociale ed economico i quartieri della città, ricucendo il tessuto urbano.

L’edificio del CaixaForum Madrid è parte integrante del sistema museale distribuito lungo il ‘Paseo del Arte’, insieme al Museo del Prado, al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia e al Museo Thyssen Bornemisza, tutti oggetto della riqualificazione urbanistica che ha coinvolto il Paseo del Prado a partire dal 2002.

Il progetto degli architetti Herzog e de Meuron

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Herzog e de Meuron, CaixaForum Madrid, 2002-2008 © Wojtek Gurak (CC BY-NC 2.0)
L’ingresso dello spazio espositivo © Jean-Pierre Dalbéra (CC BY 2.0)
La piazza coperta © William Veerbeek (CC BY-NC-SA 2.0)

L’incarico del CaixaForum Madrid è stato affidato agli architetti Herzog e de Meuron, vincitori del Pritzker Prize nel 2001 e ideatori di prestigiose opere come la Tate Modern di Londra, la Elbphilharmonie di Amburgo, lo Stadio Olimpico di Pechino e l’Allianz Arena di Monaco di Baviera.

I progettisti svizzeri sono intervenuti su un edificio che originariamente ospitava la centrale elettrica Mediodía, risalente al 1900, e costruita su un lotto particolarmente costretto. Nelle loro parole, “con un gesto urbano e scultoreo, la rimozione della base dell’edificio ha lasciato una piazza coperta sotto il guscio di mattoni, che ora sembra galleggiare sopra il livello della strada”. La separazione della struttura a livello del suolo ha consentito di organizzare il complesso programma funzionale distribuendolo in due volumi. Lo spazio interrato è stato destinato all’auditorium mentre, il corpo superiore contiene le aree espositive, gli uffici e il ristorante. La matrice del nuovo è stata espressa con un rivestimento in pannelli di corten ossidato che, in copertura, reinterpreta il paesaggio dei tetti degli edifici circostanti.

Il volume sospeso in realtà poggia su tre nuclei in cemento armato, che contengono all’interno gli elementi di risalita verticale tra cui la dinamica scala dell’ingresso principale, rivestiti da poligoni in lamiera d’acciaio in grado di riflettere la luce nello spazio della piazza coperta.

Il carattere figurativo del Caixaforum Madrid, che sfida apparentemente le leggi di gravità, è stato concepito, riprendendo un’immagine evocata dagli architetti, per essere “una calamita urbana che attrae non solo gli amanti dell’arte ma tutta la gente di Madrid e di altre città”.

Il giardino verticale del CaixaForum Madrid

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Una foto della piazza su cui prospettano il giardino verticale e il CaixaForum Madrid © Wojtek Gurak (CC BY-NC 2.0)

La decisione di Herzog e de Meuron di circoscrivere il centro culturale entro il confine dei muri perimetrali della struttura esistente ha consentito di liberare la superficie antistante, precedentemente occupata da una stazione di gas, definendo un largo direttamente aperto sul Paseo del Prado.
Lo spazio aperto è stato completato da un giardino verticale, una quinta scenica verde progettata da Patrick Blanc, con il suo sistema Le Mur Végétal. Quasi 300 specie diverse sono state scelte da Patrick Blanc che ha tenuto in considerazione il clima della città di Madrid – molto caldo in estate e freddo in inverno. Un foglio di poliuretano, una rete di plastica e una coperta di feltro non biodegradabile con tasche che servono per invasare le piante sono fissate a un supporto di quadri di metallo per consentire una corretta circolazione dell’aria tra la parete e il muro vegetale. Le radici delle piante, in questo modo,  si sviluppano bene e il peso totale del giardino verticale viene stimato in 30 chili per metro quadrato. Non si conosce il numero esatto delle piante che il muro vegetale ospita, a causa delle sostituzioni e dei cambiamenti di specie nel corso degli anni. La cifra è ragionevolmente stimata tra 15.000-17.000 piante. Le specie includono Dianthus deltoides, Cistus purpureus, Bergenia cordifolia, Sedum alpestre, Campanula punctata var. punctata, Arenaria montana, Pilosella aurantiaca, Cerastium tomentosumGarrya elliptica, Lonicera nitida, Lonicera pileata, Kerria japonica, Cornus sanguinea e diverse specie di Begonia, Fuchsia, Geranium. Il ruscellamento che si verifica lungo le foglie e gli steli può causare perdite d’acqua, così a livello del suoloè stato predisposto un sistema di recupero e successivo ricircolo delle acque, la cui mancanza, in estate,  può causare la perdita di molte piante.

L’intervento è stato realizzato sulla facciata, alta 24 metri, di un corpo edilizio distrutto da un incendio.

Elisabetta PozzettiAndrea Zanin

 

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