Lunghe trappole dall’aspetto simile a serpenti, al posto delle foglie, sono il biglietto da visita della notissima Darlingtonia californica conosciuta, appunto, come pianta cobra. Si tratta di una pianta carnivora tra le più spettacolari.

Origine e nomenclatura

Originaria delle montagne della California e dell’Oregon negli Stati Uniti, può essere ancora trovata in vaste colonie in natura soprattutto in località umide di montagna. Preferisce, però, torbiere di sfagno con presenza di serpentino, perciò ambiente povero di nutrimenti e ricco in metalli pesanti che sarebbero velenosi per la maggior parte delle piante ma non per la Darlingtonia. 

Questa pianta fu scoperta soltanto nel 1841 sul monte Shasta a nord della California dal botanico William Dunlop Brackenridge. Fu descritta soltanto 10 anni dopo dall’americano John Torrey che la dedicò al politico e naturalista William Darlington. Aggiunse poi l’epiteto “californica” per indicare il luogo del primo ritrovamento.

Descrizione della pianta

Si tratta di un’erbacea perenne stolonifera, caratterizzata da una crescita molto lenta. La presenza di stoloni consente la formazione di molti individui da una sola pianta madre nel corso del tempo. 

 Darlingtonia californica
Piante di Darlingtonia californica ©Noah Elhardt (CC BY SA 3.0)

Fiore

Le Darlingtonia californica sono piante autofertili con fiori che sbocciano in primavera posti su lunghi steli fiorali che sovrastano le trappole non attive al momento della fioritura. I fiori sono caratterizzati da sepali verde chiaro e petali viola non aperti a formare una piccola capsula provvista di aperture minute per l’introduzione di eventuali impollinatori. L’odore che emanano viene considerato da molti sgradevole.

Darlingtonia californica fiore
Fiore Darlingtonia californica ©Ken-ichi Ueda (Flickr cc-by-nc-2.0)

Trappole

Gli organi di cattura non vengono prodotti per i primi due o tre anni di vita della pianta durante i quali crescono piccole foglie tubolari di circa 5 cm di lunghezza.

Le trappole mature sono foglie modificate a forma di sacchi serpentiformi, alte ed erette. Possono raggiungere, negli individui più grandi, anche i 90 cm di altezza. Alla nascita sono rivolte verso l’interno della pianta e nel corso dello sviluppo girano di 180° fino ad essere completamente orientate verso l’esterno.

Trappola di Darlingtonia californica ©incidencematrix (Flickr CC BY 2.0)

Esternamente, molto estroflessa, è presente la cosiddetta lingua del serpente. Di solito ha una colorazione rosso vivido ed è provvista di peli che convogliano la preda verso l’apertura della trappola detta peristoma. Qui vengono prodotte una gran quantità di sostanze zuccherine molto attrattive. Per impedire la fuga verso l’alto della preda, al di sopra dell’apertura, è posta una particolare cupola su cui sono presenti delle zone prive di clorofilla. Queste specie di finestre consentono l’ingresso della luce confondendo gli insetti che tentando di fuggire cadono nel sottostante tubo verticale in cui sono presenti sostanze cerose e peli via via più densi. La zona terminale, invece, è completamente liscia ed è usata soltanto per la digestione.

Le trappole presentano una colorazione verde intensa sfumata fino al giallo ma possono virare al rosso in caso di alta illuminazione.

A differenza dell’altra famosa specie di piante carnivore conosciuta come Venere acchiappamosche (Dionaea muscipula) che produce enzimi per digerire le prede, la pianta cobra non emette nessuna sostanza digestiva ma si affida alla naturale degradazione.

Trappole di Darlingtonia californica: si notano le zone prive di clorofilla e la lingua di serpente

Coltivazione di Darlingtonia californica

Soffrono del riscaldamento delle radici e perciò non amano particolarmente le alte temperature delle serre. 

Per raffreddare l’apparato radicale è possibile usare dell’acqua corrente oppure porre la pianta su un pavimento freddo o usare una struttura che ombreggi il vaso.

Sono perfette su un davanzale soleggiato con la pianta posta in un contenitore che minimizzi il riscaldamento delle parti ipogee come, per esempio, vasi in ceramica smaltata.

Durante l’inverno è necessario non tenerla in casa o in un ambiente riscaldato perché necessita del periodo di dormienza. L’assenza di questa fase comporterà un calo della crescita nella stagione successiva e la morte prematura. Per questo motivo deve essere spostata in un luogo freddo da ottobre a febbraio e può sopportare temperature fino a -15 °C.

Propagazione

Esistono diversi metodi semplici per propagare la pianta cobra.

Può essere sfruttato il comportamento stolonifero e sarà possibile separare diversi singoli individui partendo da un solo esemplare maturo. Questa operazione dovrà essere effettuata all’inizio della primavera precedentemente alla formazione completa degli steli fiorali ma nel caso fossero presenti sarà necessario rimuoverli prima di procedere con la propagazione. Le singole piante potranno essere poste in vaso con terriccio composto da torba e perlite e trattate come piante adulte.

Per effettuare questa operazione è opportuno scegliere i mesi primaverili in quanto le temperature saranno ancora fresche e l’intensità luminosa non sarà eccessiva, così da non sottoporre la pianta a stress inutili.

Possono essere utilizzati anche gli stoloni che si sviluppano sotto la superficie del suolo. Spesso avvolgono il vaso prima di emergere in superficie e formare una nuova pianta. Sarà sufficiente tagliare le radici in parti di circa 5 cm ponendole sulla superficie del terreno in vasi tenuti all’ombra fino all’apparizione di piccole piantine.

Se vogliamo effettuare la propagazione tramite semi è necessario conservarli in sacchetti di carta all’interno del frigorifero per diverse settimane per garantirgli il fabbisogno in freddo indispensabile per la germinazione. Una volta passate 8 settimane sarà possibile seminarli superficialmente nel terreno annaffiandoli costantemente.

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Di Maria Giulia Parrinelli