In tema di bio architettura ed edifici a bassissimo impatto sul territorio, non si può non considerare il geolite: una malta naturale, eco-compatibile, forse poco nota ai non addetti ai lavori, ma assolutamente da conoscere per capire i vantaggi del suo utilizzo.

Dalle prestazioni di gran lunga superiori rispetto alle comuni malte a base di cemento e additivi chimici, la geolite è classificata come geomalta ed è usata per ripristinare, rasare e proteggere al tempo stesso il calcestruzzo. Attraverso una specie di cristallizzazione, il calcestruzzo riparato, si trasforma in un blocco duro come roccia. Questo è dovuto alle caratteristiche specifiche della geolite, vera e propria malta minerale. Questa, infatti, è a base di uno speciale legante a reazione cristallina, che la rende così ideale nel GreenBuilding.

Nel restauro di strutture in calcestruzzo, dunque, il suo impiego primario. Forse, non ci si rende conto ma siamo circondati da strutture del genere: travi, pilastri e solette di edifici, rampe ed elementi decorativi utilizzati nell’urbanistica, cornicioni, ponti, viadotti, gallerie e canali idraulici.

L’eco-compatibilità della geolite deriva dal fatto di avere un bassissimo contenuto di polimeri petrolchimici e di essere privo di fibre organiche. Inoltre, questa geomalta è a ridottissime emissioni di CO2 e di sostanze organiche volatili. È assolutamente riciclabile come inerte minerale e, quindi, non andrà mai ad accumularsi nelle discariche, apportando significativi danni all’ambiente.

Tra i derivati immediati, va citato il geolite magma. Si tratta di una malta colabile, che declina il suo impiego in diverse attività, come passivare, ripristinare e consolidare strutture o infrastrutture in calcestruzzo armato. Particolarmente indicata per situazioni in cui è richiesta una messa in servizio rapida. Trova uno speciale utilizzo, ad esempio, nella realizzazione di pavimentazioni industriali – come quelle aeroportuali, o nei giunti delle autostrade – così come dei classici marciapiedi.

Il geolite microsilicato, invece, viene sempre utilizzato in coppia con il precedente e serve, sostanzialmente, per compiere operazioni di rifinitura della pittura, dopo l’intervento con il geolite magma, volto a ripristinare una vecchia struttura in calcestruzzo. Il geolite microsilicato, infatti, è in grado e di decorare e di proteggere la cristallizzazione, assicurando traspirazione continuativa.

Infine, non si può non citare il geolite asfalto, caratterizzato da un colore nero e, come indica il nome stesso, perfetto per essere applicato sulle strade. Come gli altri, è un materiale assolutamente eco-compatibile, essendo privo di polimeri petrolchimici e fibre organiche.
Piero Di Cuollo

Via IdeeGreen