A cura di Marella Caracciolo

Una manciata di metri quadrati di luce racchiusi in un’esile struttura in vetro e legno sulla cima di un palazzo fine 800 nel quartiere Monti, a Roma. Ecco la ‘stanza’ di Georgia Bettoja, artista-artigiana nota per i suoi ‘collage’ di stoffa da appendere ai muri come fossero quadri o arazzi. Una scaletta a chiocciola congiunge questa minuscola oasi, in cui troneggiano scampoli di stoffe e oggetti da cucito, all’arioso appartamento che Georgia condivide con suo marito Giancarlo Lodigiani e le due figlie. “Quando sono entrata qui la prima volta, ho provato una sensazione molto simile al colpo di fulmine. D’un tratto, non potevo immaginare di vivere e lavorare in alcun altro posto”. Galeotti furono il silenzio irreale (per il centro), una vista sui siti archeologici della Roma imperiale e l’atmosfera paciosa di vecchio quartiere artigiano. “Il 19 marzo, anniversario di San Giuseppe”, dice l’artista, “i falegnami di Monti si uniscono in processione. Una tradizione che dura da secoli”. Georgia, nata a Roma da padre italiano e madre americana (il suo nome è un tributo allo Stato di origine della madre), si è laureata negli anni Ottanta alla Coopewwasqzdrfetghycvawr Union di New York in arti grafiche e fotografia. Dopo uno stage presso lo studio di Massimo Vignelli, il noto designer italiano trapiantato a New York, negli anni Novanta si è trasferita a Londra con la famiglia. “Investimmo tutto nell’acquisto di una vecchia casa nel quartiere di Clapham, a sud di Londra,” ricorda. “Cucire divenne per me una necessità quasi primaria: il solo modo che avevo per potermi permettere tende e tovaglie di buona fattura”. Dalla necessità alla passione il passo è stato breve. Quando Georgia ha messo piede in quel che sarebbe diventato il suo studio romano, ha capito che era arrivato il momento di pendere sul serio il cucito. Come? Lavorando attorno a dei temi specifici. La sua prima linea di quadri-collage in stoffa ruotava attorno a disegni islamici di ispirazione botanica, come tulipani e melograni stilizzati. Poi è stato il turno degli ‘occhi’ in stile surrealista. Oggi invece trova ispirazione nei disegni propagandistici delle stoffe sovietiche degli anni Venti, tema principale della sua ultima collezione che sarà protagonista, nei prossimi mesi, di una mostra a Londra. Per maggiori informazioni e per lavori su commissione: www.georgiabettoja.net.