Quella di Max Lazzi è una storia fatta di scatti fotografici, un racconto di paesaggi italiani che sembrano sussurrare dolci note musicali.

Le luci di ogni fotografia sono decise e contrastate, i colori a volte patinati a tratti esplosivi, la natura risplende in tutta la sua maestosità.

Quando leggi, studi le sue immagini, tutto attorno sembra fermarsi e improvvisamente è come se tu vivessi in prima persona quella magica atmosfera naturale.

Gli abbiamo chiesto di raccontare il suo vissuto, come si è avvicinato al mondo della fotografia digitale e qual è il suo rapporto con il web che, oggi più che mai, è una vetrina fondamentale per condividere e raccontare storie. 

Max Lazzi: osservare la natura per poterla racchiudere in uno scatto

Max Lazzi è un giovane fotografo lucchese che ha a cuore le bellezze naturalistiche della Toscana e di tutto il Bel Paese. Ci racconti qualcosa di te? La tua formazione e come hai coltivato la passione per la fotografia.

Grazie per il “giovane” 🙂 Quarantotto anni, artigiano lucchese presso la mia azienda Angolo della Tenda, con la grande passione per la fotografia. È una passione che nasce quasi per gioco con l’avvento delle prime fotocamere su smartphone. Condivido i miei scatti su Instagram, dove ho avuto l’onore di essere insignito del titolo di “suggested” per ben due volte, ovvero la segnalazione ufficiale degli stessi proprietari del Social che fanno conoscere i fotografi più meritevoli. Ho sempre scattato ed editato con l’iPhone e da soli due anni sono passato al mondo delle macchine fotografiche Olympus con le micro 4/3 mirrorless modificando poi gli scatti con i programmi di post produzione professionali.

Ah Italia, paese del buon vivere e del ricco patrimonio culturale. Ogni angolo, ogni dettaglio hanno una storia da raccontare. E tu come costruisci la tua narrazione visiva?

Amo la fotografia paesaggistica dove la natura fa da padrona; sono un suo grande fan! Il mondo è bellissimo, purtroppo lo stiamo distruggendo. Il mio motto è “posto che vai foto che trovi”: le foto non vengono da te, sei tu che devi andare da loro, devi essere sempre in movimento per cercare nuove location (spesso con grande sacrifici). A volte capita anche di averle davanti agli occhi tutti i giorni ma non ce ne accorgiamo! La fotografia mi ha insegnato ad osservare il mondo. Amo la mia terra e tutte le sue infinite potenzialità che in parte sono ancora inesplorate. Ecco perché la mia più grande mission è raccontare e ritrarre tutte le bellezze naturalistiche, anche quelle meno conosciute. 

Osservare il mondo attraverso uno scatto significa comunicare la propria soggettività, le emozioni del momento. Oggi più che mai è indispensabile poi condividere le informazioni sui social network, come ad esempio Instagram. Secondo te che cosa significa essere un fotografo oggi e qual è la sua più grande mission?

Una nota positiva della fotografia moderna è la condivisione; avere un riscontro immediato è molto importante, fa crescere e ti aiuta a capire che cosa è più apprezzato e meno amato, anche se in primis fotografo per mia passione e non per ricevere i “like”(non nego che siano comunque molto apprezzati). Oggi avere Instagram è molto importante, è una vetrina pazzesca di talenti e novità, e vedere oltre mille foto al giorno è una bella palestra, no?! E poi c’è anche “Steller”, l’app social che trasforma le nostre foto e i video in vere e proprie storie. È nata a marzo del 2014 e sta avendo un boom pazzesco: in poco tempo ho raggiunto 100mila followers guadagnandomi il primo posto come miglior profilo in Italia! Are you following me on Steller yet?

Henri Cartier-Bresson sosteneva che “una fotografia non è né catturata né presa con la forza. Essa si offre. È la foto che ti cattura”. Che cosa ne pensi? E quanto tempo dedichi alla “inquadratura perfetta” prima di scattare? Si dice che dobbiamo trovarci nel posto giusto al momento giusto…

Parole sante! Si dice anche che la foto perfetta la farò domani 😉 Condivido appieno! Spesso trovarsi nel posto giusto al momento giusto è anche sinonimo di conoscenza ed esperienza. Soprattutto nella fotografia paesaggistica dobbiamo fare i conti con la meteorologia e prevederne i cambi repenti e catturare la luce giusta. L’inquadratura è basilare, generalmente quando trovo la situazione giusta scatto sempre molte foto da più punti di ripresa. Poi c’è la post produzione imprescindibile ormai dalla fotografia moderna; scattando in raw mi limito a lavorare sulle luci e a modificare i colori. Non amo stravolgere le foto sostituendo i cieli o spostando le montagne… però devo dire che apprezzo con sincerità chi lo fa e lo fa bene. È una forma d’arte che va rispettata, chapeau!

Progetti futuri e sogni nel cassetto?

Instagram ha contribuito a farmi crescere molto e aumentare la popolarità dei miei progetti. E infatti sono riuscito ad avviare molte collaborazioni con diversi brand e servizi fotografici. Io ce la sto mettendo tutta per trasformare la mia passione in una vera realtà lavorativa. Chissà cosa ha in serbo il futuro per me!

Foto via – Instagram