TESTO DI ALESSANDRA MATTIROLO / FOTO DI ANDREA VIERUCCI

AMBIENTI PASSANTI, PROSPETTIVE IN SEQUENZA, SCELTE CROMATICHE DISCRETE. NEL PROGETTO DI PAOLA PISAPIA, TUTTO è IN EQUILIBRIO: LUCE, SPAZI INTERNI E RAPPORTO CON L’ESTERNO

“La padrona di casa, di origini francesi desiderava un luogo caldo e accogliente, una casa contemporanea in cui però potessero convivere in armonia mobili e arredi di epoche diverse, gli oggetti del suo passato”. Così Paola Pisapia, architetto. racconta le linee guida che ha seguito per restituire alla committenza il loro sogno, realizzato senza rinunciare a un progetto architettonico formale e preciso, raffinato nei dettagli, armonico nei colori, perfettamente dialogante con l’esterno. La casa è a Roma a pochi passi da Piazza del Popolo. La facciata in questa stagione profuma di glicine che diventa parte integrante dell’edificio e che, seguendo il corso della natura, ne muta l’aspetto con il passare delle stagioni. Un glicine che ha esattamente gli stessi anni della casa, costruita da un antenato dell’attuale proprietaria, Giuseppe Chiovenda, agli inizi del Novecento. Un esempio di Liberty misurato e allegro dove i bow window del primo e del secondo piano sono diventati i deliziosi terrazzi dell’appartamento. L’interno, per volere dell’architetto, ha conservato il più possibile l’impianto originale. Ambienti che dialogano tra loro, stanze che si infilano una nell’altra, con una continuità resa possibile dall’innalzamento degli architravi dei vani di passaggio.
Il risultato è uno spazio che ha respiro e ampiezza senza sacrificare in alcun modo la funzionalità. “Il progetto ha interpretato il luogo con i suoi molteplici affacci e differenti viste: ambienti passanti, ma all’occorrenza chiusi con grandi porte a tutt’altezza, consentono di cogliere, in continua sequenza, squarci e prospettive da ogni punto della casa”, spiega Paola Pisapia. La luce, che penetra dalle numerose finestre, invade gli interni creando un gioco perfetto di luci e ombre. Un elemento essenziale per l’architetto che spiega: “La luce è protagonista spaziale del progetto, viene utilizzata come se fosse materiale da costruzione”. Il pavimento di teak cerato si integra con il gres color ebano della cucina e le lastre in pietra naturale dei bagni. Una scelta cromatica discreta adatta a dialogare con i colori e i profumi dell’esterno e che, come desiderava la padrona di casa, fosse lo sfondo ideale per dar risalto agli oggetti di una vita. “Questa è la parte più intrigante del lavoro”, dice Paola Pisapia. “Riuscire a coniugare la coerenza di un progetto e la risposta funzionale, in poche parole mantenere viva la tensione tra lo spazio, il luogo e l’abitare”.