Ernst May, architetto ed urbanista tedesco, è noto per essere fautore della “Nuova Francoforte”, per aver cercato di esportare quelle idee nell’Unione Sovietica e successivamente per molti piani di ricostruzione post-bellica di città tedesche.

La formazione

Ernst Georg May è nato a Francoforte sul Meno il 27 luglio 1886 ed è morto a Amburgo l’11 settembre 1970.

Proveniente da una famiglia di artigiani è stato fin da subito incoraggiato il suo interesse per l’arte. Iniziò a studiare architettura all’University College di Londra nel 1908 per poi proseguire gli studi di architettura presso l’Università Tecnica di Darmstadt. Apprese i principi del movimento delle città giardino mentre lavorava nella tenuta di Hampstead e nel 1910 fece uno stage Raymond Unwin e tradusse in tedesco i Fondamenti di progettazione urbana da lui scritto.

Completò i suoi studi all’Università Tecnica di Monaco nel 1912 studiando insieme a Friedrich von Thiersch e Theodor Fischer con cui poi fondò la Deutscher Werkbund.

Dal 1913 Ernst May lavorò come architetto indipendente a Francoforte sul Meno per poi diventare nel 1919 direttore tecnico della Compagnia Nazionale della Slesia a Breslaviae.

Quell’anno fonda la Società “Slesian Home” che serviva a sostenere la costruzione di alloggi con materiali e conoscenze. In questo periodo Ernst May si è dedicato alla tipizzazione nell’edilizia abitativa costruendo molte varianti delle case che riprendevano forme tradizionali.

Case rurali per la periferia di Breslavia – ©Spodenkiewicz (via wikimedia commons CC BY-SA 3.0)

Città satelliti

Nel 1921 partecipò a un concorso di urbanistica per un piano generale di sviluppo per Breslavia, che gli permise di progettare un piano di sviluppo per il distretto di Breslavia. Il tedesco si concentrò sul concetto di città satellite intendendo questo termine come un’espansione urbana spazialmente distaccata dal centro città. Doveva, però, poter essere raggiunta rapidamente soprattutto da linee ferroviarie.

Grazie al successo degli insediamenti decentralizzati nel 1925 divenne responsabile urbanista di Francoforte sul Meno. Ernst May era diventato responsabile non solo della totalità delle costruzioni ma anche della pianificazione urbana e regionale ugualmente giardini e cimiteri.

Nuova Francoforte

L’idea

Grazie alle sue vaste conoscenze e alle sue esperienze Ernst May decise di avviare un programma chiamato “Nuova Francoforte“. Il tedesco ha riunito un potente staff di architetti e designer progressisti per ovviare alla carenza di alloggi in città e per avviare un programma di sviluppo abitativo ponderato.

Ha cercato concetti di vita e di insediamento che non solo creassero uno spazio abitativo accessibile, ma evitassero anche i problemi sociali e igienici della costruzione di alloggi convenzionali. Insieme ai suoi collaboratori Ernst May ha optato per un metodo di costruzione industrializzato con componenti prefabbricati, planimetrie ottimizzate dal punto di vista funzionale e abbondante spazio aperto usando una struttura a filari rilassata e terrazze sul tetto.

La realizzazione

Il fulcro del grande progetto di sviluppo urbano è stato il progetto Niddatal, che comprende gli insediamenti più famosi. Fanno parte di questo progetto la Römerstadt, il Praunheim, il Westhausen, il Bornheimer Hang e la tenuta Höhenblick.

La “Nuova Francoforte” proseguiva non senza intoppi. Come, per esempio, è stato a lungo dibattuto l’utilizzo e la costruzione nella valle del Nidda. Architetti e degli ingegneri erano contrari all’uso di questa zona in quanto era soggetta a inondazione ma Ernst May fu inamovibile. Quella porzione era libera ed edificabile permettendo, grazie alla sua posizione, di pianificare diversi insediamenti su scala più ampia e integrarli nel paesaggio esistente inserendoli nello spazio verde.

Nonostante la semplicità degli edifici, l’urbanista tedesco riuscita ad aggiungere quel tocco in più. Per esempio, a Praunheim, le file erano ancora disposte ad angolo retto mentre nell’insediamento di Römerstadt erano curve e adattate al corso della Nidda oppure nell’insediamento di Bruchfeldstraße erano a dente di sega.  In cinque anni sono stati costruiti un totale di circa 15.000 nuovi appartamenti.

OLYMPil Rundling nella Römerstadt di Francoforte – ©Christots Vittoratos (via wikimedia commons CC BY-SA 3.0)

Andare oltre la costruzione

Ernst May con la “Nuova Francoforte” non solo voleva occuparsi dell’architettura ma voleva attuare un vero e proprio programma abitativo curando molti aspetti oltre la mera costruzione. Come, per esempio, attraverso la standardizzazione dei componenti, l’utilizzo di aziende locali e l’occupazione dei disoccupati è riuscito a ridurre i costi. Affidò la cura dell’estetica a designer specializzati e ne chiamò altri per occuparsi della progettazione di mobili, cucine e molte altro. Tanto che fu realizzata la cucina Frankfurt antesignana delle cucine componibili odierne da Margarete Schütte-Lihotzky, questo ed altri prodotti furono pubblicizzati e utilizzati anche oltre lo scopo del progetto. Fu creata la famosa linea “Frankfurt”.

I successi nella riduzione dei costi e negli standard estetici hanno attirato l’attenzione in tutto il mondo anche se, a causa della Grande Depressione, il grande progetto abitativo si fermò alla fine degli anni ’20.

Nel 1929, Francoforte sul Meno fu scelta dal Congrès Internationaux d’Architecture Moderne (CIAM).

Modello di telefono della linea “Frankfurt” conosciuto anche come telefono Bauhaus. Il ricevitore e il guscio sono stati ideati da Marcel Breuer mentre la cassa è anche attribuita a Richard Schadewell – ©Christos Vittoratos (via wikimedia commons CC BY-SA 3.0)

Unione Sovietica

Nel 1930 il governo dell’Unione Sovietica commissionò a Ernst May e al suo staff la costruzione di 1,4 milioni di case. L’architetto tedesco curò i piani generali di sviluppo per nuove città industriali soprattutto nella parte asiatica del paese e creò anche un piano di espansione per Mosca che però non è stato mai attuato.

Molti insediamenti che seguivano i piani di May sorsero fino al 1932 prendendo il posto di città fin a quel momento composte ancora da case in fango.

Ernst May e il suo team in URSS

L’inizio della guerra

Dal 1933 le divergenze con i politici dell’Unione Sovietica aumentarono. Molti architetti stranieri dell’entourage di May che non volevano adattarsi alle specifiche di un’architettura sempre più orientata al classicismo socialista se ne andarono. Altri come, ad esempio, Kurt Liebknecht furono naturalizzati in URSS adattandosi alle idee di Stalin.

Intanto in Germania erano saliti al potere i nazionalsocialisti che rifiutavano la modernità propagandando il Heimatschutzarchitektur. Ernst May, allora, non tornò in patria ma emigrò in Tanganica nell’Africa orientale ritirandosi dall’architettura dedicandosi all’agricoltura.

Soltanto nel 1937 ritornò a progettare e aprì uno studio a Nairobi, capitale del Kenya. Due anni più tardi fu internato dagli inglesi accusandolo di essere antisemita e spia nazista.

La ricostruzione

Alla fine della Seconda guerra mondiale riprese il suo lavoro di architetto e fu coinvolto nella ricostruzione. Sono suoi i piani di ricostruzione di Neu-Altona ad Amburgo, Neue Vahr a Brema.

Vinse nel 1956 il concorso per la progettazione del quartiere Fennpfuhl di Berlino Est, progetto mai realizzato, nonostante fosse un architetto della Germania occidentale. Avrebbe voluto utilizzare un modello già usato nel quartiere Hansaviertel a Berlino Ovest proponendo la costruzione di edifici a stecche parallele ricche di spazi verdi.

Nel 1958 Ernst May curò la pianificazione di Magonza. Il piano generale di sviluppo prevedeva la creazione di complessi residenziali a molti piani fuori dal centro città e una città a misura di auto costruendo una circonvallazione sia per la zona nuova che per la città vecchia.

Scuola Adolf Reichwein a Heusenstamm, progettata da Ernst May ed inaugurata nel 1967 – ©TKrahn (via wikimedia commons CC BY-SA 4.0)

Maria Giulia Parrinelli

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