Una delle fioriture primaverili più sorprendenti e particolari del giardino è sicuramente quella di Aquilegia vulgaris. Le colorazioni sfoggiate da questa specie sono molteplici, esistono, infatti, varietà bicolori o con sfumature nette mentre la caratteristica che distingue l’intero genere è la presenta di lunghi speroni nella parte posteriore dei fiori. La sua apparenza delicata e graziosa nasconde un’anima forte, essendo una pianta adattata a crescere in terreni argillosi o sabbiosi ed è perfetta da utilizzarsi come bordura, come riempitivo tra gli arbusti a fioritura estiva e nei giardini rocciosi.

Origine e nomenclatura

Aquilegia vulgaris è una specie autoctona europea, appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae e dalla quale sono state selezionate numerose cultivar e varietà.

Il nome del genere “Aquilegia” non ha origini certe. Potrebbe derivare dal nome latino “aquilegus” che indica un contenitore per raccogliere l’acqua riferendosi alla forma a imbuto dei petali oppure dal termine “aquilina” che significa “piccola aquila” a causa della somiglianza tra il becco delle aquile e gli speroni fiorali.

L’Aquilegia vulgaris era conosciuta da centinaia di anni intrecciando sacro e profano. Nei dipinti medioevali questo fiore spesso simboleggia la santità di Maria o il percorso di Cristo ed è possibile notarlo nel Trittico Portinari dipinto dal pittore fiammingo Hugo van der Goes conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Anche William Shakespeare ha usato i fiori dell’Aquilegia in alcune delle sue opere come “Amleto” e “Pene d’amor perdute” facendogli, però, assumere il significato di infedeltà, ingratitudine o follia.

Pianta

Aquilegia vulgaris è una pianta erbacea rizomatosa che può superare il mezzo metro di altezza. È composta da una rosetta basale dalla quale crescono lunghi steli molto ramificati. Le foglie basali sono biternate, dal margine lobato, di colore verde, portate su un lungo picciolo e differiscono dal fogliame della parte superiore che presenta una forma ovale e allungata.

foglie biternate
Foglie di Aquilegia vulgaris

Fiore di Aquilegia vulgaris

I fiori hanno cinque tepali e altrettanti petali mentre, nella parte posteriore, presentano lunghi speroni che si sono sviluppati appositamente per agevolare gli impollinatori specializzati. Nei fiori di Aquilegia stami e carpelli maturano in tempi diversi così da garantire l’impollinazione mista cioè con polline derivante da un’altra pianta.

Sono state selezione moltissime varietà di Aquilegia vulgaris che oltre ad esibire fioriture della classica colorazione blu assumono sfumature bianche, rosse o viola. Altre presentano affascinanti petali doppi che fanno assumere simpatiche forme a pon-pom ai fiori come avviene nella cultivar ˈNora Barlowˈ.

insetti impollinatori
A volte i bombi danneggiano intenzionalmente lo sperone dell’aquilegia dall’esterno per “rubare” il nettare senza però impollinare il fiore.

Utilizzo

Viene spesso coltivata come pianta per aiuole o bordure ma anche utilizzata nei giardini rocciosi. È ottima in zone al sole ma anche parzialmente ombreggiate.  È possibile coltivare l’Aquilegia vulgaris in vaso, usando contenitori di qualsiasi materiale, di medie dimensioni e assicurandosi che abbiano i fori di drenaggio.

Può essere usato anche come fiore reciso per abbellire la propria casa.

Aquilegia in vaso
Il fiore di Aquilegia vulgaris è perfetto anche come fiore reciso, qui è utilizzato insieme all’equiseto

Note di coltivazione di Aquilegia vulgaris

Terreno

Può essere piantata in qualunque terreno ma da il meglio di sé in suoli argillosi ben drenati o sabbiosi. Tollera anche un pH leggermente acido e si consiglia di mescolare un po’ di compost al terreno per fornire materiale organico.

Acqua

L’irrigazione dovrà essere più assidua nel momento in cui le piante giovani non sono del tutto stabilizzate ma, appena inizierà il regolare accrescimento, le innaffiature dovranno avere intervalli più lunghi. Ricordiamo che Aquilegia richiede una moderata umidità del suolo ed è opportuno irrigare solitamente una volta a settimana e comunque quando il terreno di presenta asciutto.

Esposizione

Durante le fresche giornate primaverili ama stare in pieno sole ma, nel periodo estivo, nel caso di zone con forte insolazione è meglio prevedere un ombreggiamento anche offerto da chiome di alberi e arbusti.

L’aquilegia vulgaris è perfetta come bordura

Potature di Aquilegia vulgaris

Per incoraggiare ulteriori fioriture nel corso della stagione è necessario eliminare i fiori appassiti o danneggiati. Durante il periodo estivo, al termine della fioritura, Aquilegia può essere tagliata fino a circa la metà della propria altezza per mantenere la pianta compatta ed attraente.

Concimazioni

Per favorire la salute delle foglie ed una migliore fioritura è possibile ricorrere, una volta al mese, ad un fertilizzante liquido solubile in acqua che potrà essere distribuito durante l’irrigazione

Parassiti e malattie

Spesso le foglie della pianta presentano numerose gallerie causate da insetti minatori. Solitamente il danno per l’intera pianta è blando ma rovina irrimediabilmente le foglie attaccate. È importante ispezionare periodicamente il fogliame così da eliminare gli organi che presentano i primi sintomi dell’attacco. Le larve degli imenotteri del sottordine Symphyta causano spesso mine fogliari provocando frequentemente defogliazioni ingenti.

Anche gli afidi spesso attaccano Aquilegia determinando una crescita stentata e possono essere debellati usando saponi insetticidi.

Malattie fungine come odio e botrite possono colpire questa pianta. Foglie o fiori che presentano muffe di colore grigio o bianco dovranno essere eliminate per ridurre l’inoculo e abbassare il livello di diffusione della malattia.

Può capitare che Aquilegia vulgaris sia attaccata dal CMV cioè il virus del mosaico del cetriolo. Questa malattia si manifesta con la comparsa sulle foglie di numerose macchie gialle o verdi come a formare, appunto, un mosaico. Se viene accertata la presenza di questo virus l’unica soluzione è eradicare la pianta e distruggerla.

Cultivar e varietà

Aquilegia vulgaris ‘Nivea’

È caratterizzata da numerosi fiori di colore bianco con speroni corti e arricciati.

Aquilegia vulgaris ‘William Guiness’

I fiori presentano sepali viola tendenti al marrone mentre i petali sono bianchi dotati, però, di speroni viola intenso con punte arricciate.

Aquilegia 'William Guiness'
Aquilegia vulgaris ‘William Guiness’ – ©Jean Jones (Flickr CC BY 2.0)

Cultivar della “serie Barlow”

Tutte le cultivar della serie Barlow sono state le prime a essere selezionate con fiori doppi e senza speroni fiorali. Il colore dei fiori è indicato nel nome della cultivar.

  • Aquilegia vulgaris var. stellata ‘Black Barlow’
  • Aquilegia vulgaris var. stellata ˈBlue Barlowˈ
  • Aquilegia vulgaris var. stellata ˈBordeaux Barlowˈ
  • Aquilegia vulgaris var. stellata ˈRose Barlowˈ
  • Aquilegia vulgaris var. stellata ˈNora Barlowˈ
Aquilegia stellata 'Nora Barlow'
Aquilegia vulgaris var. stellata ‘Nora Barlow’ – ©Lotus Johnson (Flickr CC BY-NC 2.0)

Cultivar della “serie Winky”

Le cultivar della serie Winky sono caratterizzate dalla produzione di numerosissimi fiori doppio dal portamento eretto. Ne esistono di blu, rosa e rosse che vanno a sfumare con il bianco.

  • Aquilegia vulgaris ‘Winky Double Red-White’
  • Aquilegia vulgaris ‘Winky Double Rose-White’
  • Aquilegia vulgaris ‘Winky Double Dark Blue-White’
  • Aquilegia vulgaris ‘Winky Double White-White’
'Winky Double rose-white'
Aquilegia vulgaris ‘Winky Double rose-white’ – ©M’s photography (Flickr CC BY 2.0)

Maria Giulia Parrinelli

 

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