TESTO DI MARGHERITA DALLAI / FOTO DI ALESSANDRO PADERNI

Innovazione e artigianalità, l’incontro di culture diverse e l’amore per l’arte e la natura sono le fonti a cui si ispira Patrizia Moroso per creare e abitare

La casa, di legno, vetro e metallo, in forme geometriche e razionali, entra liberamente nella natura circostante: il bosco con le querce americane, i faggi, la grande magnolia, il gelso che un tempo popolava non solo le campagne friulane qui intorno ma quelle di tutto il Nord Italia. Patrizia Moroso l’ha voluta nel luogo dove andava a giocare da bambina, non lontano dal centro di Udine, immerso in una splendida vegetazione. Progettata da Patricia Urquiola e realizzata con Martino Berghinz, architetto, si sviluppa su due piani, compatta e affacciata sul verde. Al piano terreno grandi spazi aperti (con una cucina, due ampi living e una camera ospiti), dove ricevere e stare con gli amici, ma anche fare riunioni di lavoro e incontrare i designer. Si guarda fuori e si vede il bosco con i tronchi possenti dei grandi alberi. Al piano superiore, più privato, un soggiorno, una sala da pranzo, una cucina e le camere da letto. Qui la vista si perde sulle chiome dei maestosi esemplari che sembrano voler entrare in casa. All’interno, ciò che subito colpisce e affascina è il mix di colori e gli accostamenti evocativi di emozioni, suggestioni lontane, viaggi e antiche culture. In generale una sensazione immediata di allegria e di energia che si respira ovunque: atmosfere africane e ispirazioni nomadi, dettate anche dal paese di origine di Abdu Salam Gaye, pittore senegalese, marito di Patrizia, le cui opere illuminano di luce e colore gli ambienti della casa.
Lo spirito creativo e innovativo di Patrizia si esprime nella sua grande curiosità per tutte le forme artistiche e questo le consente di essere costantemente in anticipo sui tempi. E la collaborazione con i più famosi designer internazionali è sempre stata una delle sue principali prerogative. Così come l’intuizione che nel 2003 l’ha portata a lavorare con artisti contemporanei ricchi di talento. Anche la sua casa e gli arredi sono una fucina dove nascono e si sperimentano soluzioni sempre nuove. La sua determinazione nel far convivere innovazione e artigianalità ha consentito di costruire negli ultimi 20 anni una collezione di prodotti iconici, presenti negli spazi privati e nei musei più importanti del mondo. E anche nella sua casa, in continua evoluzione, come lei stessa afferma, ci sono oggetti di provenienza spesso diversa e lontana e pezzi di raffinato design che convivono felicemente, dimostrando che l’incontro di culture e tradizioni è la chiave del suo mondo e della sua filosofia.

ANTENNE

Amore per l’arte

Patrizia Moroso è l’art director dell’azienda di famiglia, nata nel 1952 e specializzata nella produzione di divani, poltrone, complementi di arredo. Un approccio artigianale ma con una grande apertura per l’innovazione e per la creatività. Patrizia già dal 1988 iniziò la sua collaborazione con Ron Arad che firmò la sua prima collezione di imbottiti, poi dal 1999 con Patrizia Urquiola, nel 2004 con Tord
Boontje e nel 2007 con Tokujin Yoshioka.
Tutti grandi designer destinati a importanti riconoscimenti a livello internazionale. Dal 2003 l’attenzione si è spostata anche sull’arte contemporanea: installazioni e lavori creativi con Michael Lin, Tobias Reberger, Francesco Simeti e Andrea Sala. Tecnologia, arte e artigianalità sono alla base della sua personale ricerca: nel 2010 ha lanciato il Premio Moroso per l’arte contemporanea che si sviluppa nella selezione finale di tre vincitori che vengono ospitati a Londra, New York e Milano per installare le loro opere negli showroom Moroso, durante gli eventi di arte contemporanea. A sinistra, Banjooli Chair di Sebastian Herkner, che fa parte della collezione M’Afrique. moroso.it

Estetica raffinata

Il progetto della casa nel bosco di Patrizia Moroso è stato realizzato da Patricia Urquiola,
architetto spagnolo e famoso designer, con Martino Berghinz, architetto milanese, che ha lavorato a numerose installazioni in vari paesi del mondo, tra le quali gli showroom di Moroso a Milano e a New York.
La struttura dell’edificio, in cemento armato, è coperta da assi in legno di cedro di colore marrone scuro posate in verticale con inserimenti di grandi pareti e porte esterne scorrevoli in alluminio stirato verniciato rosso e con ampie vetrate rivestite in pellicola termica. Per accedere alla casa è stata realizzata una rampa in ferro verniciato di rosso amaranto, con un particolare effetto scenico.
Il patio, su più livelli, è di cemento lucido colorato e legno Tabebuia Ipé (lapacho, un legno tra i più resistenti e durevoli).
Il terrazzo è in ferro, vetro e griglie in alluminio stirato. Una cisterna di grandi dimensioni interrata assicura la raccolta dell’acqua piovana per l’irrigazione del giardino, realizzato da Ruggero Bosco. Nella foto sopra, il terrazzo affacciato sul giardino con le poltroncine Moon firmate da Tokujin Yoshioka.