Otto Wagner fu architetto, insegnante, teorico dell’architettura, visionario e urbanista della Belle Epoque viennese. È nato il 13 luglio 1841 a Penzing, vicino a Vienna ed è morto l’11 aprile 1918 a Vienna e traghettò l’architettura dall’ ‘800 al ‘900 cercando di tradurre le nuove tecniche costruttive e le tecnologie dei materiali in un linguaggio e stile architettonico ben definito.

Nei suoi insegnamenti ruppe presto con la tradizione insistendo sulla funzione, il materiale e la struttura come basi della progettazione architettonica. Nonostante le iniziali critiche, Wagner influenzò e diede le basi alla moderna architettura europea.

Passò dallo stile neo-rinascimentale dei suoi primi lavori fino ad arrivare all’Art Nouveau delle stazioni per la ferrovia urbana di Vienna (1894 – 1897) e la sede della Banca postale imperial-regia (1904 – 1906). Quest’ultima riconosciuta come una pietra miliare nella storia dell’architettura moderna, in particolare per il tetto di vetro curvo della sua sala centrale.

Otto Wagner metropolitana
Stazione Karlsplaz della metropolitana di Vienna – ©Tom Christensen via Flickr.com

La trasformazione urbana di Vienna

Alla fine del XIX secolo Vienna era la protagonista di una incredibile trasformazione urbana. Come per molte città europee, anche la capitale austriaca correva verso la modernità rifiutando e facendo perdere di significato molte strutture. L’antica cinta muraria della città, che simboleggiava il potere ormai superato dell’impero austriaco e della casata Asburgo, fu distrutta creando un anello. Un terreno libero su cui costruire, rimodernizzando la città.

Su questo anello, dal 1894, iniziò la costruzione della linea metropolitana nella quale lo stesso Wagner costruì alcune stazioni. Pochi anni dopo fu abbattuta anche la caserma Franz-Joseph dell’esercito imperiale per far posto a quello che è diventato poi il Österreichische Postsparkasse uno degli edifici Art Nouveau più famosi di Vienna.

Atrio della Österreichische Postsparkasse – ©John Lord (Flickr CC BY 2.0)

La banca postale imperial-regia

La Österreichische Postsparkasse fu costruita tra il 1904 e il 1906 seguendo i progetti dell’architetto Otto Wagner a Georg-Coch-Platz a Vienna. In questa zona sono presenti tutt’oggi altre grandi opere del secessionismo viennese e del tardo storicismo.

Per la progettazione della banca postale imperial-regia, Wagner rielabora il linguaggio dell’Art Noveau abbandonando fronzoli e ornamenti inutili. Questo rigore simboleggiava la funzione dell’edificio stesso che, essendo una cassa di risparmio, non doveva cadere negli eccessi.

Esterno

Si tratta di uno stabile monumentale ma funzionale, alto otto piani che occupa un intero isolato. La facciata è ricoperta da lastre di marmo quadrate e applicazioni in alluminio che dovrebbero ricordare il deposito di denaro.

I rivetti con i quali, apparentemente, vengono fissate alla parete le lastre di pietra sono finti diventando puramente ornamentali e strutturando la facciata. Questa è considerata una sintesi particolarmente riuscita di funzionalità ed estetica.

L’architetto Otto Wagner, fautore dell’alluminio in tutte le sue forme, utilizzò questo materiale non solo per i rivetti, ma anche per altri elementi decorativi all’esterno e all’interno dell’edificio, come le colonne del portico e i ventilatori per il riscaldamento centralizzato

Facciata con applicazioni in alluminio e rivetti – ©paula soler-moya (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

Interno

Una volta entrato nell’edificio il visitatore si trova di fronte ad una rampa di scale che lo porta nella sala principale che è perciò posta al primo piano.

La sala è progettata come un atrio, con un grande e impressionante lucernario curvo in vetro smerigliato sostenuto da colonne in acciaio. Anche il pavimento è realizzato con piastrelle di vetro permettendo l’illuminazione del piano sottostante adibito allo smistamento della posta. L’uso di questo materiale trasparente consente alla luce naturale di entrare in ogni momento nel cuore dell’edificio riducendo, anche, i costi dell’illuminazione elettrica.

Interessante è la caratteristica che le pareti interne dell’edificio non sono portanti così da permettere una successiva riorganizzazione a seconda delle esigenze. Questa caratteristica è diventata prassi nella progettazione dei moderni edifici per uffici.

Banca postale imperial-regia
Le scale sono elementi utili di servizio, sono in metallo ed intagliano corpo dell’edificio – ©Johannes Ortner (flickr CC BY-NC 2.0)

La prima villa Wagner

Otto Wagner fece costruire un edificio da lui progettato tra il 1886 e il 1888 come residenza estiva ai margini del bosco di Vienna.

Questa villa è stata creata con uno stile tardo storicista ed è composta da veranda centrale con quattro colonne ioniche, a cui si accede tramite un vialetto e poi una scala esterna. Le ali laterali presentano facciate vetrate stile Tiffany lato strada ed altre colonne doriche.

architetto otto wagner
Villa Wagner I – ©Johannes Ortner (Flickr CC BY-NC 2.0)

La seconda villa Wagner

Dopo aver venduto la sua prima villa nel 1911, Otto Wagner ne fece costruire una seconda, più piccola, sulla proprietà vicina usando delle bozze preliminari risalenti al 1905.

In contrasto con la sua prima villa, che presenta elementi storicistici, questa può essere considerata espressione del secessionismo viennese, considerato un Art Nouveau tipica proprio della capitale austriaca, più rigorosa e senza elementi floreali.

L’edificio presenta una facciata asimmetrica con finestre strette e alte sul lato strada disposte fittamente e sopra la porta d’ingresso è presente un mosaico in vetro, raffigurante una scena della mitologia greca. Altri interessanti elementi di design sono gli ornamenti blu della facciata ed il tetto piatto con una cornice a sbalzo.

Villa Wagner II
Villa Wagner II – ©Markus Rauscher-Riedl (Flickr CC BY-SA 2.0)

Chiesa di San Leopoldo

La struttura rivela una strana mescolanza tra una chiesa tradizionale con pietre e dettagli preziosi ed una chiesa di moderna concezione rivelando molteplici aspetti pratici.

Una delle caratteristiche più sorprendenti della chiesa è la cupola dorata, basata su un motivo bizantino ricordando, però, anche un qualcosa di rinascimentale. Invece, sotto il cornicione è presente una fascia decorativa con croci e corone d’alloro, che sono spesso incorporate negli edifici di Otto Wagner.

La chiesa è posta su una collina e fa parte di un complesso comprendente un ospedale psichiatrico. Questa posizione non è casuale ma simboleggia la speranza e la vicinanza a Dio. L’architetto Otto Wagner fa continui rimandi all’ospedale psichiatrico progettando l’intera struttura fruibile ai pazienti del manicomio tenendo conto di tutte le loro necessità come, per esempio, quasi totale assenza di spigoli vivi. L’area della celebrazione è potenzialmente del tutto separata da quella dei credenti/pazienti con l’accesso al pulpito soltanto dalla sacrestia. Sono presenti uscite di emergenza integrate nelle pareti laterali e confessionali molto più aperti nel caso in cui fosse necessario rimuovere rapidamente un paziente. Inizialmente, perfino, i banchi erano di diverse larghezze per accogliere le diverse categorie di degenti.

Wagner, per il quale gli aspetti igienici e funzionali sono sempre stati una preoccupazione importante nei suoi progetti, ha progettato una variante dell’acquasantiera tradizionale con acqua santa gocciolante per ridurre il rischio di infezione ed ideò servizi igienici facilmente accessibili in caso di necessità.

Non erano presenti croci e la raffigurazione della Via Crucis per paura che le immagini, a volte violente, potessero portare a problemi e aggressioni.

San Leopoldo wagner
Chiesa di San Leopoldo – ©prilfish (Flickr CC BY 2.0)

 

Maria Giulia Parrinelli

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