Peter Behrens è stato un personaggio determinante nello sviluppo dell’architettura moderna in Germania, pioniere dell’industrial design e maestro di una nuova generazione di architetti e designer. Nel suo studio hanno lavorato Le Corbusier, Ludwig Mies van der Rohe e Walter Gropius, fondatori del Bauhaus, ispirati dal pensiero e dai lavori del maestro.

Gli esordi come pittore e grafico

Nato ad Amburgo nel 1868, Peter Behrens nel corso della sua vita abbraccia stili e movimenti diversi, espressione di un periodo di ferventi cambiamenti culturali e artistici, ma non solo. Studia pittura e nel 1867 si trasferisce a Monaco di Baviera, dove si avvicina al movimento artistico Arts and Crafts. In questo periodo realizza opere su tela e xilografie, dedicandosi anche alla grafica e alla tipografia. Crea, infatti, una nuova serie di caratteri tipografici, conosciuti come Scrittura-Behrens.

Casa Behrens a Darmstadt

Casa Behrens
Casa Behrens a Darmstadt © Verlag Alexander Koch, Public domain, via Wikimedia Commons

Inizia ad avvicinarsi all’architettura nel 1900, mentre partecipa alla Colonia di artisti di Darmstadt, su invito del Duca Ernesto Luigi d’Assia. Qui progetta la sua prima casa, occupandosi di ogni singolo dettaglio, dalla struttura all’arredamento. Già in questo periodo, Behrens è influenzato dal pensiero del filosofo FriedrichNietzsche, come si può desumere dall’uso del motivo dell’aquila e del serpente, simbolo dell’eterno ritorno, nella casa di Darmstadt. La dimora segna un’importante svolta, lontano dallo stile liberty degli esordi, verso un’estetica sempre più rigorosa ed essenziale.

Il primo industrial designer

Il Bacio Behrens
Der Kuss (Il Bacio), Peter Behrens © Jean-Pierre Dalbéra from Paris, France, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons

A riprova di questo cambiamento, nel 1907 aderisce a Deutscher Werkbund (Lega tedesca degli artigiani), un’associazione che mira a trovare un punto d’incontro tra arti applicate e prodotto industriale. A differenza del movimento Arts and Craft, che rivaluta solo l’artigianato, l’associazione rappresenta una tappa importante nello sviluppo che porterà alla fondazione del Bauhaus. La svolta arriva nello stesso anno, quando Peter Behrens viene assunto dall’imprenditore Emil Rathenau come consulente artistico per l’azienda tedesca AEG. Cura la veste grafica dell’azienda, dal logo alla pubblicità fino al design dei prodotti, diventando il primo industrial designer della storia.

La Fabbrica di turbine AEG

Fabbrica AEG Behrens
Fabbrica delle turbine AEG © Doris Antony, Berlin, (CC BY-SA 3.0) <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

Sempre per il colosso tedesco progetta la Fabbrica di turbine AEG, opera tra le sue più celebri, considerata un capolavoro dell’architettura moderna. Costruita tra il 1909 e 1912, la fabbrica rappresenta una vera innovazione per l’epoca, tale da influenzare la future generazioni di architetti.Behrens riesce a coniugare i numerosi requisiti imposti dalla committenza, progettando un edificio composto da un corpo principale di grandi dimensioni, a cui è collegato un corpo secondario laterale, di dimensioni minori. L’opera riesce a conciliare le nuove tecnologie disponibili con le forme classiche, che vengono caricate di un significato simbolico nuovo. Un approccio completamente innovativo ad un edificio industriale, monumentale come un tempio, curato non solo dal punto di vista funzionale ma anche estetico.

L’attività accademica

Parte dell’attività di Behrens è dedicata all’insegnamento. Dopo un primo periodo a Düsseldorf agli inizi del Novecento, nel 1922 viene chiamato dalla Accademia delle Belle Arti di Vienna, mentre nel 1936 diventa preside della facoltà di architettura dell’Accademia Prussiana delle Arti di Berlino.

Il pensiero di Peter Behrens

Le opere dell’ultima fase sono sempre più vicine al Razionalismo. Tra queste gli edifici delle acciaierie Mannesman di Düsseldorf e la Tabakfabrik Linz (Manifattura Tabacchi di Linz), progettata insieme a Le Corbusier, Mies van der Rohe e Walter Gropius. Nel corso della sua carriera, Behrens, si fa portavoce degli sviluppi del periodo. Dopo gli inizi vicini all’Art nouveau, rinuncia alla ricca ornamentazione per una semplicità in linea con i tempi. Arrivano le volumetrie sobrie e rigorose, prive di ornamento, l’approdo finale dell’evoluzione stilistica e del pensiero del maestro.

Maria Teresa Morano

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