Acer palmatum è sicuramente la specie più rappresentativa degli aceri giapponesi, grazie alle sue numerose varietà e cultivar. Scientificamente sono tre le sottospecie di acero giapponese attualmente riconosciute:

Acer palmatum subsp. palmatum

Presenta piccole foglie di un colore verde brillante, di dimensioni che vanno dai 2 ai 6 cm, formate da 5 o 7 lobi di varie forme con margini grossolanamente seghettati.
I fiori non sono molto appariscenti, di colore rosso o crema e appaiono a fine maggio per poi svilupparsi a giugno in disamare, i caratteristici frutti accoppiati dell’acero che assomigliano a una piccola elica, lunghe circa 5 cm. Questa sottospecie di acero giapponese è presente in Giappone nelle isole di Honshu, Shikoku e Kyu e in Corea sudoccidentale, in valli umide e lungo le rive dei torrenti fino ad un’altitudine di 1100 metri.

Acer palmatum subsp. amoenum (O momiji)

Le foglie sono più grandi e larghe e possono arrivare fino a 10 cm, solitamente i lobi sono 7 con margini finemente dentati. Fiori e frutti sono molto più grandi della sottospecie palmatum e le disamare possono raggiungere fino ai 3,5 cm di lunghezza. Questa sottospecie si può trovare come albero nel sottobosco o ai margini di foreste montane in tutto il Giappone e sulla costa sudoccidentale di Cina e Corea.

Acer palmatum subsp. matsumurae (Yama momiji)

Le foglie sono ancora più grandi e presentano da 7 a 9 lobi divisi molto profondamente con il margine grossolanamente dentato. Il portamento è molto più arbustivo delle altre due sottospecie e forma un piccolo albero che raramente supera i 10 m. È originaria delle foreste montane del Giappone e lo si può trovare ad altitudini massime di  1300 metri.

Acer palmatum Beni shidare tricolor (matsumurae ,dissectum group) ©Alessandro Biagioli
Foglie di Acer palmatum ‘Beni shidare tricolor’ (matsumurae, issectum group) ©Alessandro Biagioli

Gruppo Dissectum

Le varie cultivar di acero giapponese sono raggruppate in diciassette grandi gruppi identificati in base alla divisione dei lobi nelle foglie e nel caso di individui nani, dall’altezza finale. Il gruppo Dissectum, che comprende le foglie con lobi profondamente divise, è sicuramente quello più familiare e diffuso e fa parte della sottospecie matsumurae. Gli aceri di questo gruppo sono stati propagati e venduti per molti decenni e trovano impiego in un’ampia tipologia di giardini. Spesso vengono posti singolarmente e sono molto apprezzati nei giardini rocciosi, lungo sentieri ma anche vicino a piscine o laghetti, a volte sono coltivati in vaso e non è raro trovarli in una bordura mista. In natura non diventano troppo grandi e può essere sfruttata la vigorosa spinta vegetativa delle piante giovani per dare una forma e una struttura ben delineata. 

Acer palmatum Suisei (matsumurae,dissectum group) ©Alessandro Biagioli
Foglie profondamente incise di Acer palmatum Suisei (matsumurae,dissectum group) ©Alessandro Biagioli

Le foglie prevalentemente hanno una colorazione rossa (motivo per cui questo tipo di Acer viene volgarmente chiamato acero rosso giapponese) palmatum come nelle cultivar ‘Beni kumo-no-su’, ‘Crimson Queen’, ‘Inaba shidare’, ‘Lionheart’, ‘Red Dragon’, ‘Red Filigree Lace’ e ‘Tamuke yama’ oppure verde come nelle cultivar ‘Ellen’, ‘Emerald Lace’, ‘Green Mist’, ‘Orangeola’, ‘Palmatifidum’, ‘Sekimori’, ‘Spring Delight’, ‘Sunset’ e ‘Waterfall’.
Sono molto apprezzati gli individui a foglia variegata come ‘Filigree’ (verde con macchie oro o crema), ‘Beni shidare tricolor’ e ‘Toyama nishiki’ (viola o rosso con macchie rosa o bianche).

Come scegliere l’acero giapponese

Per la scelta dell’acero palmato più idoneo vanno considerati diversi aspetti colturali:

  • Esposizione: molte cultivar rosse di acero giapponese modificano notevolmente il colore se poste in piena ombra, per esempio, la cultivar ‘Garnet’ svilupperà dei colori più freddi oppure la cultivar ‘Aureum’ non avrà quelle sfumature dorate che la caratterizzano.
  • Fertilità del terreno: in condizione di elevata fertilità la pianta potrebbe non sviluppare determinate caratteristiche, per esempio, certi tipi di variegatura e certi tipi di foglie. Le piante nanizzate potrebbero crescere in forme e dimensioni atipiche.
  • Età: nessuna preoccupazione se una determinata cultivar presenta delle foglie diverse da quelle che avrebbe dovuto avere, le foglie prodotte sul legno più vecchio perderanno quell’aspetto di giovanilità e saranno quelle caratteristiche. Per esempio, nel gruppo degli Acer palmatum linearilobum le foglie giovani potrebbero presentare lobi molto più grossolani mentre per la cultivar ‘Higasa yama’ la caratteristica variegatura potrebbe non essere presente. È consigliato perciò dare un giudizio finale alla pianta in toto soltanto dal quinto anno.
'Ginshi' (linearilobum group).©Alessandro Biagioli
Foglie di Acer palmatum ‘Ginshi’ (linearilobum group) ©Alessandro Biagioli
  • Fenomeno di reverting: alcune cultivar possono perdere la variegatura, questo fenomeno potrebbe essere legato all’iperfertilità del terreno come precedentemente evidenziato. Non è un processo irreversibile in quanto è stato osservato che con l’età e la diminuzione di azoto disponibile per la pianta, la foglia ritorna del colore e aspetto originale. Può anche accadere che si sviluppino dei getti non tipici della cultivar scelta; possono essere rimossi in qualsiasi stagione dell’anno ma se appaiono su piante molto giovani è meglio preferire una rimozione tardiva.
acero giapponese maple 'Higasa yama' ©Alessandro Biagioli
Foglie di Acer palmatum ‘Higasa yama’ ©Alessandro Biagioli

Una delle valutazioni che è possibile fare per decidere quale acero scegliere è valutare se usare piante singole o più esemplari insieme. Per soluzioni singole gli aceri con crescita eretta sono perfetti dato che è possibile disporre di una gamma molto ampia di colorazione sia primaverile che autunnale.

Yadawara (amoneum) ©Alessandro Biagioli
Acer palmatum ‘Yadawara’ (amoneum group) ©Alessandro Biagioli

Hanno una elevata tolleranza colturale e trascorsi i primi anni, che consento loro di stabilizzare il proprio apparato radicale, possono essere accostati a ogni tipo di pianta, da quelle acidofile quali rododendri, azalee e conifere nane fino ad arrivare a bulbi, arbusti o erbacee perenni che, invece, necessitano di terreni leggermente alcalini. Se, invece, si vuole optare per una piantagione con un maggior numero di individui è consigliato scegliere più cultivar o anche più specie per avere un effetto coprente e sorprendente in ogni stagione. Mescolare cultivar con foglie verdi e con foglie rosse o anche giocare con le varie altezze può dare risultati spettacolari. Se invece si vuole optare all’utilizzo di una sola cultivar è preferibile accostare gli aceri a camelie e altri arbusti sempreverdi.

Aceri giapponesi ©Alessandro Biagioli
Aceri giapponesi in giardino ©Alessandro Biagioli

Le colorazioni dell’acero giapponese

Alcune cultivar divise per colore primaverile e colore invernale delle foglie:

  • Colore delle foglie in primavera

‘Akane’- oro arancione

Acer palmatum Akane ©Alessandro Biagioli
Foglie di Acer palmatum ‘Akane’ ©Alessandro Biagioli

‘Aka shigitatsu sawa’- crema, arancio e rosa

‘Arianna’ – variegato

‘Amagi shigure’, ‘Beni maiko’, ‘Seigai’, ‘Shin deshojo’- rosso

Acer palmatum Amagi shigure acero giapponese
Foglie di Acer palmatum ‘Amagi shigure’ ©Alessandro Biagioli

‘Corallinum’, ‘Coral Pink’- rosa

‘Katsura’, ‘Orange Dream’ – arancione

‘Peaches and Cream’- crema e rosa

‘Ueno yama’- giallo e arancione

‘Calico’ – giallo bordate di rosso

Acer palmatum Calico©Alessandro Biagioli
Foglie di Acer palmatum ‘Calico’ ©Alessandro Biagioli
  • Colore delle foglie in autunno

‘Aureum’, ‘Koto ito komachi’ – giallo

'Koto ito komachi' maple ©Alessandro Biagioli acero giapponese
Foglia autunnale di Acer palmatum ‘Koto ito komachi’ ©Alessandro Biagioli

‘Golden Pond’, ‘Ichigyoji’ ‘Kinshi’- giallo arancio

‘Herbstfeuer’, ‘Hogyoku’- arancione

‘Osakazuki’- rosso

‘Seiryu’ – giallo e rosso

‘Shishigashira’, ‘Tana’ – oro e rosso

Shishigashira maple ©Alessandro Biagioli
Acer palmatum ‘Shishigashira’ ©Alessandro Biagioli

Colore o la texture della corteccia dell’acero giapponese

Da non sottovalutare anche il colore o la texture della corteccia, soprattutto nei periodi invernali:

‘Aoyagi’ – verde

‘Arakawa’, ‘Ibo nishiki’, ‘Arakawa gawa’ – corteccia ruvida

‘Beni kawa’ – rosso salmone

‘Eddisbury’ ,’Fjellheim’, ‘Japanese Sunrise’, ‘Winter Flame’ – rosso

‘Sango kaku’- corallo

Sango kaku maple bark ©Alessandro Biagioli acero giapponese
Corteccia di Acer palmatum ‘Sango kaku’ ©Alessandro Biagioli

‘Kogane sakae’ – verde e giallo

©Villegiardini. Riproduzione riservata

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