Nelle mie peregrinazioni estive in Sicilia e nelle isole Eolie ho scoperto una storia interessante e poco conosciuta che riguarda un capolavoro di Antonello da Messina.
Nella città di Cefalù, famosa per il meraviglioso Duomo Normanno, esiste un piccolo museo, fondato nella seconda metà dell’Ottocento dal barone Enrico Pirajno di Mandralisca. Personaggio risorgimentale, sostenitore di Garibaldi, collezionista, studioso di storia naturale e bibliofilo. Nella sua collezione che donò alla municipalità con intenti filantropici, spicca un ritratto maschile, creduto di un marinaio dalla giubba che indossa.

La storia di questo quadro è veramente affascinante. La piccola tavola misura 30,5 x 26 centimetri. Era inserita come sportello nell’armadiatura della farmacia dell’isola di Lipari. Chissà per quanti anni ha guardato con occhi sarcastici e indagatori i clienti della farmacia . Occhi tanto indagatori che la figlia del farmacista sentendosi offesa da quello sguardo malandrino gli graffiò con una punta gli occhi. Così rimase offeso, questo capolavoro, fino a che il barone Mandralisca, riconosciuta l’importanza del quadro, lo acquisto e lo portò a Cefalù come pezzo forte della sua collezione. Il ritratto è ancora lì nella casa natia del barone. È emozionante visitare e scoprire questi musei minori, ma non meno importanti per storie e contenuti. Tutto è rimasto come il barone volle nelle sue volontà testamentarie. La collezione è varia dai quadri ai reperti archeologici dalle conchiglie agli animali della fauna siciliana.

Antonello da Messina, Ritratto d’ignoto marinaio, 1470

Il quadro di Antonello da Messina datato 1470 vale da solo il viaggio. Per me è stata una scoperta. Il nostro meraviglioso paese è pieno di inattese sorprese di bellezza e di cultura abbandoniamoci a questa ricerca. Vi segnalo un romanzo di Vincenzo Consolo che parla del quadro e del barone Mandralisca: Il sorriso dell’ignoto marinaio.
Buona lettura.

Alessandra Chiodi Daelli