Incontro Gianluca Corona per parlare di un nostro antico e ambizioso progetto. Ma la conversazione scivola verso altri temi come il lavoro e l’essenza dell’artista in questo momento storico. I generi pittorici che Gianluca predilige sono il ritratto e la natura morta. E a proposito dell’attualità o dell’inattualità di questi generi gli domando:
È morta o è viva? Mi risponde: io cerco di tenerla viva. Non so cosa succede nel mondo, ma io attraverso una grande passione nel ritrarre oggetti, perlopiù provenienti dal mondo naturale, cerco di celebrarli nella loro più intima essenza.
C’è una simbologia personale nella scelta dei soggetti? La scelta proviene da un fattore emotivo, empatico. Nella rappresentazione pittorica traspaiono aspetti più intimi e personali. Più che simbologica è una ricerca formale, finalizzata a un equilibrio compositivo. Un artista “classico “ come te come vive l’epoca dei Selfie e della cultura usa e getta? Il ritratto ,per esempio, dall’ideazione all’esecuzione porta ad un risultato che ha una ricchezza e una complessità che prescinde il dato temporale. È un insieme di fattori, tecnica, poesia, indagine psicologica ed empatica con il soggetto. Il risultato è un prodotto che prescinderà e resisterà nel tempo.
È ancora viva la committenza privata? Assolutamente, sia per il ritratto che per la natura morta. Nonostante si viva in un mondo digitalizzato, molte persone cercano in un ritratto bellezza e interpretazione. Grazie Gianluca. Ora lasciamo parlare le tue opere.

(Gianluca Corona lavora in esclusiva con Salamon Fine Arts)

Gianluca Corona, Omaggio al Merisi, 2015 olio su tela cm 100×100