Continuano le riaperture delle bellezze architettoniche e paesaggistiche italiane. Il primo giugno ha riaperto il Museo di Villa Bernasconi, a Cernobbio. Uno dei rari esempi di architettura Liberty sul Lago di Como.

 


Villa Bernasconi
è anche l’unica villa della cittadina lariana aperta al pubblico. Venne edificata tra il 1905 e il 1906 su progetto dell’architetto Alfredo Campanini come “casa alla moda” per l’ingegnere milanese Davide Bernasconi che fondò le omonime Tessiture Seriche a Cernobbio sul finire dell’800. La villa è infatti collocata all’interno della cosiddetta “cittadella della seta” di Cernobbio. Tra quelli che furono gli uffici amministrativi delle Tessiture Seriche Bernasconi, le case fatte edificare per operai e dirigenti. Senza dimenticare l’asilo per i figli dei dipendenti, ancora in attività, progettato dallo stesso Davide Bernasconi.

Un capolavoro
dell’architettura Liberty

Villa Bernasconi è una delle più significative realizzazioni italiane in stile Liberty. Il suo progetto architettonico è privo di ogni simmetria e sperimenta forme morbide, libere e dinamiche. L’apparato ornamentale è ispirato al ciclo di vita del baco da seta e ai frutti della pianta del gelso. Un chiaro rimando simbolico all’attività imprenditoriale del proprietario. Ornamenti perfettamente integrati con il resto dell’architettura, che spicca per la sua progettazione coerente e unitaria e il valore artistico dei decori. Che qui, grazie anche alla presenza del maestro del ferro battuto, Alessandro Mazzucotelli, toccano uno degli esiti più significativi in Italia. 

Cernobbio Villa Bernasconi, un dettaglio delle decorazioni ispirate al baco da seta e al Gelso