Orvieto – il bianco con sentori floreali e minerali

L’Orvieto è un vino molto antico – noto già alle popolazioni etrusche – e famoso per essere il “vino dei papi”, prescelto, per lungo tempo, dai pontefici.

Il prodotto Classico nasce principalmente da uve di Trebbiano o Procanico, in mix con il Grechetto.

L’etichetta DOC è legata al territorio dell’Umbria (e al comune di Orvieto, che gli dà il nome) e si estende alla provincia laziale di Viterbo.

È un vino bianco, declinato in diverse versioni: la secca, l’amabile e quella più strutturata e piena – detta Superiore – con presenze minerali, date dai terreni ricchi di tufo.

Le caratteristiche

L’Orvieto Classico veste un colore giallo paglierino, limpido e consistente, che sfuma al verde – appena accennato – o vira più decisamente sul dorato (Superiore).

All’olfatto, offre richiami fruttati (albicocca, arancio, nocciola e pesca) e floreali (acacia e gelsomino), con sentori suadenti e particolari, come il miele o il muschio e presenze minerali.

All’assaggio, rivela una struttura raffinata e un gusto fresco, sapido e persistente, ancora minerale nel Superiore e più dolce e morbido nell’amabile.

Il servizio

Una bottiglia d’Orvieto Classico o Superiore va stappata da mezz’ora a un’ora prima della degustazione – per la giusta ossigenazione – e il vino va versato in calici di media o ampia dimensione, per valorizzarne il profumo.

La temperatura di consumo consigliata dai produttori si attesta tra i 10° e i 12° Celsius.

Gli abbinamenti

I migliori abbinamenti enogastronomici dell’Orvieto DOC sono quelli con i risotti, le portate di pesce (anche i primi), le carni bianche, le frittate, i caprini e i formaggi aromatizzati con le erbe (soprattutto l’amabile).

La versione Superiore è anche un ottimo vino da meditazione, mentre la più dolce accompagna bene la piccola pasticceria secca e i dessert alle mandorle.

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