Kundalini al Salone del Mobile di Milano

C’era anche Kundalini al Salone del Mobile di Milano, un’azienda italiana leader nel settore dell’illuminazione, nata nel 1996.

Da allora ha macinato molti successi, grazie anche alla filosofia che vede la luce come protagonista non solo degli ambienti che la accolgono, ma anche della nostra interiorità: la luce, dunque, non è solo disegnata ma disegna anche la nostra percezione del mondo e della vita.

Nel padiglione Euroluce ha presentato 10 progetti di mirabile fusione tra passato e futuro: ognuno di essi ha rappresentato un’idea raccontando un percorso creativo e tecnologico specifico.

Qualche modello presente al Salone: richiami orientali e spirito rock

Lo stile cosmopolita e sofisticato dell’azienda rivive in Toot di Karim Rashid, una lampada da tavolo – ma disponibile anche nel modello a sospensione – con diffusori in plexiglass colorato o satinato nei toni del dorato, bianco e blu, mentre la struttura è in un sobrio metallo verniciato nero. Il gioco asimmetrico dei tubi restituisce alla luce una parvenza di elegante sensualità.

Dall’aria più romantica è invece Lannà, modello sia da tavolo che da sospensione, a cura di Noè Duchaufour Lawrance. Un diffusore in vetro opale incamiciato e soffiato bianco è incorniciato da una struttura in metallo verniciato dorato. Il richiamo alla lanterna, oltre all’aspetto estetico, deriva dal nome, che si rifà alla tradizione degli antichi thailandesi (i Lannà, per l’appunto) di liberarle in cielo nelle notti stellate. E la magia ricreata da Kundalini è la stessa.

Ha un richiamo orientale Hive, su progetto di Ini Archibong: è una lampada da tavolo con un diffusore in vetro opale incamiciato e soffiato e un delizioso corpo in ceramica smaltata e decorata con la tecnica del terzo fuoco. I decori raccolgono la bellezza degli stili decorativi del passato e presentano tre diverse anime: una classica (dorata su sfondo nero), una rock (dorata su sfondo rosso, molto rock) e una raffinata (dorata su sfondo bianco).

Nel padiglione spiccava anche Kushi, in versione tavolo e da pavimento, disegnata da Alberto Saggia e Valerio Sommella. Una forma tondeggiante al punto da sembrare soffice è trapassata da una sottile bacchetta, quasi fosse una mela candita pronta ad essere morsa. Due elementi puri così antitetici (la bacchetta materica e la lampada vellutata) convivono qui con gioia.