Panis e Setacci: le novità “altamurane” di Amura

Il pane, il suo profumo, la farina che ne costituisce la materia prima, il setaccio attraverso il quale essa passa prima di diventare un tutt’uno con gli altri ingredienti, il forno caldo pronto ad accogliere il pasto più semplice e, al tempo stesso, più importante: sono state tutte queste idee a guidare i designer di Amura nella creazione di due nuove collezioni, Panis e Setacci, nate con l’intenzione di omaggiare la tradizione millenaria che contraddistingue Altamura, terra d’origine del marchio di design pugliese.

Panis: tutte le forme del pane

Emanuel Gargano, Anton Cristell, Elisabetta Furin e Rosaria Copeta firmano Panis, la raccolta di letti e sedute che ripropone, nel campo del design, l’iconica forma delle pagnotte altamurane.

Il pane di Altamura, noto in tutto il mondo, diventa fonte di ispirazione per una collezione di imbottiti dalle linee morbide e sinuose, accoglienti e versatili. Dalla seduta al divano, Panis diventa letto e poi ancora pouf, elemento più efficacemente in grado di trasmettere l’idea da cui ha avuto origine.

Dall’idea alla forma

Il pouf Panis mostra, quasi con un orgoglio patriottico, dei ricami che sono chiari riferimenti ai tagli praticati dai fornai sulla forma del pane da infornare.

Linee forti, decise ed essenziali attraversano come un fil rouge l’intera linea di arredi e richiamano alla tradizione dei timbri, un tempo utilizzati nei forni comuni per distinguere le varie pagnotte da famiglia a famiglia. Erano in legno intagliato a mano, quei timbri. Oggi tornano alla ribalta, ma lo fanno attraverso una reinterpretazione che li porta su un palcoscenico diverso, quello del design.

Setacci: dalla farina ai tavolini

Lo stesso team di designer Amura firma anche la collezione Setacci, composta da tavolini di altezza e diametro variabile, in netta continuità con l’idea di trasferire le tradizioni legate alla produzione del pane nel settore dell’arredamento.

Nascendo dalla stessa matrice che ha portato alla definizione di Panis, i tavolini Setacci si presentano come un’offerta tale da arricchire quella già definita dalla collezione di sedute, sia dal punto di vista pratico che da quello concettuale.

L’ispirazione, infatti, deriva dai setacci per la farina, oggetti comunemente utilizzati dai contadini di un tempo che, in una terra come Altamura, diventano quasi oggetti sacri, utensili a cui, in passato, si legava la presenza stessa del pane da mangiare.

Una forma attraverso il tempo

I tavolini Setacci traggono dagli antichi oggetti non soltanto il concetto, ma anche la forma, attraverso un processo di astrazione che guarda alle morfologie contemporanee senza dimenticare l’origine dell’idea, proveniente dal passato.

Il piano d’appoggio, in lamiera, legno o cuoio traforati, raccontano, nel mondo del design, la conformazione del setaccio originario e ripropongono gli stessi fori attraverso i quali, un tempo, passava la farina destinata a diventare pane.

La base, disponibile in legno, metallo o cuoio, si configura come un’unica superficie curvata a formare un cilindro. Le due estremità sono tenute insieme da filamenti di cuoio, come molto probabilmente avveniva per i setacci originali.

Foto via Amura