Ospiti nella casa di Ilenia e Bruno Paneghini, una palazzina di fine 800 nella quale i proprietari ospitano molte opere della loro collezione di arte contemporanea.

Arte, design e soluzioni razionali che migliorano la qualità della vita sono grandi protagonisti nel progetto abitativo di un’elegante palazzina di fine 800 nel pieno centro di Busto Arsizio (Varese), residenza di Bruno Paneghini, imprenditore di successo oltre che collezionista d’arte contemporanea, e della moglie Ilenia. L’immobile è stato acquistato nel 2002, quando ormai i fasti della sua storia di dimora signorile alto borghese avevano lasciato spazio a incuria e abbandono. Quella casa, elegante e finemente decorata, aveva da sempre colpito la fantasia di Bruno, nato e cresciuto in questi luoghi. Così quando, grazie al suo lavoro nel settore della consulenza per la trasformazione digitale di grandi imprese, è riuscito a raggiungere un livello adeguato di sicurezza economica, ha deciso di acquisire l’immobile per trasformarlo nella sua casa dei sogni.

casa Paneghini
Uno scorcio della facciata ottocentesca della casa. Foto © FRANCESCA PIOVESAN

“In quel momento”, spiega Bruno Paneghini, “questo acquisto è stato per me l’evento della vita. Anche se le difficoltà sono state molte, perché non avevo esperienza nel campo dell’architettura e non sapevo come muovermi. Del resto non avevo nemmeno intenzione di affidare il progetto ‘chiavi in mano’ a un architetto, perché sentivo la necessità di fare qualcosa di veramente mio, con soluzioni pensate su misura per le mie esigenze. Volevo una casa che mi rispecchiasse… Una casa con un’anima”. Per questo motivo è iniziato per Paneghini un periodo di studio “la sera, dopo il lavoro” che, se da un lato ha prolungato la durata dell’intervento, dall’altro ha contribuito a ottenere il risultato desiderato. Attenzione a ogni dettaglio, anche a quelli apparentemente insignificanti, ricerca di materiali, finiture e soluzioni coerenti con la storia e lo stile architettonico caratterizzano così il progetto di restauro dell’edificio e del suo apparato decorativo che, grazie alla passione del proprietario, hanno recuperato quei caratteri di eleganza sobria e misurata, tipicamente lombarda.

Il ritratto dei proprietari, Ilenia e Bruno Paneghni. Foto © FRANCESCA PIOVESAN

Oltre a questo, oggi l’abitazione colpisce anche per le molte opere d’arte contemporanea esposte nei diversi ambienti della casa. Bruno Paneghini è infatti un importante collezionista che, nel corso degli ultimi 12 anni, ha raccolto circa 300 opere. Dal living alle scale, passando per la cucina e le camere da letto, si possono ammirare tele e sculture di grandi maestri del 900 affiancate a quelle di artisti emergenti, tutte scelte e posizionate secondo criteri personali, sempre motivati da rimandi, citazioni, ricordi. Ogni opera entrata in collezione è infatti legata a una storia, a un evento o un momento della vita di Bruno e Ilenia, che i proprietari raccontano con piacere, facendo percepire il trasporto per una passione solida e autentica. “Ogni opera rappresenta una pagina della nostra vita. Fino a quando ho abitato da solo, la casa era assolutamente minimal e priva di quadri, suppellettili, oggettistica, tappeti o accessori e io ero stato raramente in un museo o a visitare una mostra. Poi con l’arrivo di mia moglie è scattata la scintilla dell’amore per l’arte, quasi per caso, in un momento preciso che ancora ricordiamo con chiarezza: una domenica pomeriggio del 2010, quando siamo andati ad assistere a un’asta, per pura curiosità. Ilenia restò fortemente colpita da un quadro di Little Angel, artista americano, che acquistammo e posizionammo in cucina, dove si trova ancora oggi”.

I proprietari hanno curato personalmente anche la scelta e gli abbinamenti degli elementi d’arredo. “Non sapevamo nulla in questo campo, ma la curiosità, la necessità e il progressivo affinamento del nostro gusto attraverso la frequentazione di artisti, esposizioni e la lettura di riviste, ci hanno portato ad appassionarci anche al design”.

Le stanze sono ricche di icone e pezzi di alta manifattura, spesso customizzati, come nel caso dello chandelier Barovier&Toso, realizzato con un numero di punti luce maggiore rispetto al modello standard o del tavolo con base scultorea realizzata da Helidon Xhixha, nel quale hanno fatto sostituire il piano in legno di briccole veneziane, opaco, con una grande lastra in vetro, che lascia trasparire e rende maggiormente visibile negli spazi disponibili l’opera dello scultore albanese, a cui sono particolarmente legati. Dopo avere acquistato una sua scultura in maniera del tutto fortuita da una piccola galleria d’arte, Bruno e Ilenia gli commissionarono, nel 2011, un intervento site specific per il living space: una magnifica composizione di lastre di acciaio lucido che riveste il camino e il televisore.

Un altro aspetto fondamentale che caratterizza l’abitazione è la sua modernità per quanto riguarda gli aspetti di automazione delle funzioni di comfort come climatizzazione, illuminazione, movimentazione delle veneziane, allarmi e sicurezza. “Io mi occupo di innovazione tecnologica e, già 20 anni fa, quando ho iniziato i lavori, ho voluto impostare un sistema domotico avanzato, quando ancora questa tendenza non era ancora comune come ai giorni nostri. La scelta di non  optare per i sistemi proprietari allora in voga e oggi del tutto obsoleti, ma di scegliere il protocollo KNX, maggiormente libero da vincoli, si è rivelata lungimirante  e fa sì che oggi il sistema sia ancora del tutto efficace e attuale”.

Paneghini
La cucina è collegata, senza soluzione di continuità a un ampio e luminoso bovindo, nel quale è stata sistemato il tavolo da pranzo alto Saarinen un’icona del design firmata da Eero Saarinen per Knoll. Sul piano in marmo Calacatta con la caratteristica forma ovale, due vasi di Gaetano Pesce. Lampadario Light Shade Shade di Moooi, sedie modello Louis Ghost di Philippe Starck per Kartell. Foto © FRANCESCA PIOVESAN

Questa attenzione nella definizione di tutti i dettagli, per il piacere di fare le cose nel miglior modo possibile è una costante che si ritrova in innumerevoli aspetti, estetici e funzionali. Nulla è lasciato al caso, ogni scelta è motivata sulla basi delle esigenze dei proprietari, del loro gusto e della loro sensibilità. Nel corso degli anni, attraverso la stratificazione di tutte queste scelte e preferenze, l’abitazione è diventata anche un ritratto fedele della loro personalità: una casa con un’anima.

 

Molte opere d’arte della collezione Paneghini sono esposte nei diversi ambienti della casa. Ognuna di esse è legata a un ricordo personale dei proprietari e rappresenta una “pagina della loro vita”. 

La casa è ricca di icone del design. La passione per l’arredamento d’autore, inizialmente dettata da necessità pratiche, va ormai di pari passo con quella per l’arte

Paneghini
La camera da letto con, in primo piano due poltrone Vanity Fair di Poltrona Frau. Sulla sinistra, alla parete, In Liberty We Last_Caralluma di Gabriella Ciancimino e, dietro la testata del letto, Forza, scultura in acciaio inox di Helidon Xhixha. Foto © FRANCESCA PIOVESAN

TESTO di MARCO MIGLIO

©Villegiardini. Riproduzione riservata

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