Max Abramovitz (1908 – 2004) è stato un architetto che ha avuto un ruolo importante nella storia dell’architettura della metà del XX secolo. Ha contribuito a definire la forma dello skyline durante gli anni successivi alla Seconda guerra mondiale e nel XXI secolo.

Max Abramovitz ha collaborato fin da subito con Wallace Kirkman Harrison. Questa collaborazione ha portato a contributi innovativi nella progettazione di molti dei migliori edifici di New York. La torre del Segretariato del complesso delle Nazioni Unite e la Avery Fisher Hall al Lincoln Center for the Performing Arts sono tra le sue realizzazioni più impressionanti.

Max Abramovitz incontra Wallace Harrison

Abramovitz è nato a Chicago in Illinois il 23 maggio 1908 da genitori ebrei rumeni immigrati negli Stati Uniti. È morto a New York a 96 anni il 12 settembre 2004.

Dopo essersi laureato nel 1929 all’ University of Illinois Urbana-Champaign si trasferisce a New York, dove frequenta la Columbia University conseguendo un Master nel 1931. Fu durante questo periodo che iniziò a lavorare nello studio di architettura di Harrison, come parte di un team di apprendisti dell’università. Fu un’ottima opportunità per Abramovitz, perché Harrison si era recentemente fatto un nome come architetto chiave nella progettazione di Rockefeller Center.

Nel 1932, Max Abramovitz arrivò secondo al concorso di design Prix de Paris. Ricevette una borsa di studio per studiare alla famosa École des Beaux Arts di Parigi per i due anni successivi.

Quando tornò dalla Francia, raggiunse Harrison, che aveva aperto un nuovo studio di architettura. Purtroppo, il campo dell’architettura all’epoca era in piena depressione ma fu in questo periodo che Harrison divenne socio dell’architetto francese André Fouilhoux.

I tre architetti Wallace Harrison, André Fouilhoux e Max Abramovitz avrebbero presto formato una partnership che avrebbe influenzato significativamente l’architettura del nuovo secolo.

Abramovitz divenne partner di Harrison e Fouilhoux soltanto nel 1941. La partnership continuò fino alla morte di Fouilhoux, nel 1945, dopo di che Abramovitz e Harrison rimasero soci fino al 1976.

Abramovitz e Harrison professori

Tra il 1939 e il 1942 i due architetti erano entrambi impiegati come professori associati alla Yale University ed i due ebbero il merito di rivitalizzare lo studio dell’architettura introducendo il “nuovo accademismo”. Si trattava di un approccio modernista, al posto della classica scuola di pensiero dell’École des Beaux Arts, che all’epoca permeava le scuole di architettura negli Stati Uniti.

Contributi del dopoguerra all’architettura

Neanche lo scoppio della Seconda guerra mondiale e l’arruolamento di Max Abramovitz mise fine alla collaborazione tra i due architetti anzi si trovò al centro di un vero e proprio boom commerciale. Lo studio di Harrison & Abramovitz era già rinomato per i suoi disegni neoclassici e per la sua capacità di gestire edifici espansivi e grandi progetti.

Brandeis University

Abramovitz era un amico e studente del presidente della Brandeis University Abram L. Sachar, che lo reclutò per lavorare nel suo nuovo campus. Per 30 anni l’architetto ha supervisionato la pianificazione dell’università progettando la maggior parte degli edifici del campus durante la metà degli anni ’50, tra cui il Rose Art Museum.

Rose Art Museum alla Brandeis University – ©John Phelan (via Wikimedia Commons CC BY-SA 4.0)

Sede delle Nazioni Unite a New York

Ai due architetti fu chiesto di supervisionare il progetto affidato ad un eterogeneo per la costruzione della sede delle Nazioni Unite a New York, dal 1947 al 1952 e Max Abramovitz fu nominato vicedirettore dell’ufficio di pianificazione della sede dell’ ONU. Il team internazionale di progettazione comprendeva Oscar Niemeyer dal Brasile, Le Corbusier dalla Svizzera ma anche altri noti professionisti da Cina, Francia, Russia e Inghilterra.

Vista attraverso l’East River da Roosevelt Island nel 2008. Da sinistra a destra: Segreteria, Palazzo della Conferenza e Assemblea Generale . Sullo sfondo ci sono l’ Empire State Building, Tudor City e altri grattacieli – ©Jazz Guy (Flickr CC BY 2.0)

Alcoa Building a Pittsburgh

Nel 1953, poco dopo il completamento del complesso delle Nazioni Unite, lo studio fu incaricato di progettare l’Alcoa Building a Pittsburgh in Pennsylvania. Fecero qualcosa che non era mai stato fatto prima, progettarono l’enorme edificio interamente in alluminio, tranne che per l’acciaio strutturale rendendolo il primo grattacielo di alluminio.

Alcoa building a Pittsburgh – ©Jacob Caddy (Flickr CC BY-NC 2.0)

Philharmonic Hall a New York

Nel 1958, Abramovitz fu ufficialmente designato a progettare la Philharmonic Hall per quello che sarebbe stato il nuovo Lincoln Center di New York. Quella che fu rinominata Avery Fisher Music Hall nel 1973, fu forse il progetto più riconoscibile di Abramovitz. Dal 2015 si chiama David Geffen Hall.

David Geffen Hall – ©D Ramey Logan (via Wikimedia Commons CC-BY 4.0)

Assembly Hall dell’Università dell’Illinois

L’anno 1963 vide l’iniziò di un altro dei progetti unici di Abramovitz, la Assembly Hall dell’University of Illinois Urbana-Champaign. L’edificio presentava una delle più grandi cupole sostenute dai bordi.

Assembly Hall, University of Illinois – ©Gct13 (via Wikimedia Commons CC BY-SA 3.0)

La fine di un’era

Alla fine degli anni ’50, il governatore di New York, Nelson Rockefeller folle la costruzione dell’Empire State Plaza ad Albany, un enorme complesso di uffici amministrativi per lo stato. Non è chiaro cosa sia successo, ma il progetto segnò in qualche modo la fine della partnership di 35 anni tra Max Abramovitz e Wallace Harrison.

Albany Empire State Plaza
Albany Empire State Plaza – ©Wally Gobetz (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

Maria Giulia Parrinelli

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