Su un pendio roccioso sopra il fiume Moldava, si erge su Praga il castello classicista Jabloňka. Diventato negli anni 2000 privato, la proprietà ha deciso di rimettere in sesto il terreno circostante, abbandonato da tempo, e ripristinare i suoi vigneti. L’obiettivo degli architetti di Marco Maio Architects è stato di riportare in vita l’antico splendore dei giardini del vigneto, proponendo la creazione di un patio idilliaco, che permettesse agli utenti di scollegarsi completamente dalla capitale bohémien. La scoperta di un rudere in pietra con uno spazio curvo, sottilmente integrato nel paesaggio, è diventato la base sulla quale si è sviluppato l’intervento: il patio Fibonacci.

Marco Maio Architects. Fibonacci, veduta aerea. Ph. BoysPlayNice

Il castello di Jabloňka

Su un pendio roccioso sopra il fiume Moldava, si erge su Praga il castello classicista Jabloňka. Sotto il castello, i vigneti terrazzati con vista pittoresca sulla metropoli costituiscono la caratteristica dominante della parte settentrionale della città.

Praga era un tempo chiamata ‘città del vino’, quando il bacino del fiume Moldava era ancora coltivato con lunghe file di vigneti nei tempi d’oro del regno di Carlo IV. La collina di Černý Kopec (oggi Jabloňka) non faceva eccezione. Dopo l’influenza della Guerra dei Trent’anni, i vigneti di Praga rimasero incolti e abbandonati. Di conseguenza Černý Kopec si coprì di meli, da cui deriva il nome Jabloňka. Nel XVIII secolo fu costruito un castello in stile classicista sulla cima della collina di Jabloňka, che offriva una vista spettacolare sul fiume Moldava. Nei secoli successivi, l’area di Jabloňka cambiò radicalmente. Nel 1830 fu introdotta la Ferrovia del Nord, che portò a una drastica espansione della città. La vista sui vigneti, un tempo romantica, scomparve e fu lentamente sostituita dalla vista sulla metropoli in crescita. Alla fine degli anni 2000 l’area ha subito un’altra modifica radicale: la costruzione del complesso di tunnel Blanka che, ironia della sorte, ha peggiorato la congestione del traffico, il rumore e l’inquinamento da CO2 nella zona di Troja.

Marco Maio Architects. Fibonacci, veduta aerea. Ph. BoysPlayNice
Marco Maio Architects. Fibonacci, il patio. Ph. BoysPlayNice

Il castello, un tempo romantico e bellissimo, si trovò in mezzo a strade rumorose e a rapidi cambiamenti. Più o meno nello stesso periodo Jabloňka divenne di proprietà privata. Incuriositi dal suo passato, i proprietari hanno deciso di continuare l’eredità storica del luogo ripristinado i suoi vigneti del terreno adiacente. Nel 2013 sono state piantate le prime viti Jabloňka, offrendo solo 3 varietà in edizione limitata, ovvero Ryýnský Ryzlink, Ryýnský Ryzlink Červený, Tramín Červený. Durante lo sgombero del vecchio giardino, sono state scoperte le terrazze in pietra, che hanno imposto la creazione di un patio per la degustazione dei vini.

Il progetto: la rinascita dei giardini del vigneto

L’obiettivo, guidato dalla storia, era quello di riportare in vita l’antichità romantica dei giardini del vigneto. Spinti dalle loro radici dell’Europa meridionale, gli architetti di Marco Maio Architects hanno proposto la creazione di un patio idilliaco, che permettesse agli utenti di scollegarsi completamente dalla capitale bohémien.

Marco Maio Architects. Fibonacci, il patio. Ph. BoysPlayNice
Marco Maio Architects. Fibonacci, il patio. Ph. BoysPlayNice

Abbandonato nel vigneto terrazzato, è stato scoperto un rudere in pietra con uno spazio curvo. Poiché il rudere era sottilmente integrato nel paesaggio, è diventato la base sulla quale si è sviluppato l’intero intervento di recupero. Il genius loci ha suggerito il movimento della Spirale di Fibonacci, perfettamente allineato con il rudere esistente. Valorizzando le pareti della spirale, si è delineata un’oasi di silenzio unica, come risposta ai problemi dell’inquinamento acustico. Uno spazio semplice, isolato dalla città, crea un ambiente che riporta l’attenzione al castello e al pendio dei filari di vite.

Marco Maio Architects. Fibonacci, il patio. Ph. BoysPlayNice
Marco Maio Architects. Fibonacci, il patio. Ph. BoysPlayNice

L’intervento complessivo è stato guidato dalla scoperta e dalla conservazione degli elementi esistenti in loco. Incorniciando uno di essi, una vecchia quercia con una porta, è stato stabilito un elemento simbolico dominante. Quando le porte sono chiuse, l’attenzione rimane concentrata sui vigneti, distogliendo la vista preminente sulla città. Aprendo, invece, la finestra si stabilisce una relazione con la città e si induce la futura espansione del vigneto. Rispecchiando l’elemento della porta sul suo asse, è stata creata un’altra porta in corten. Quest’ultima nicchia funge da piccola cantina, aperta per conservare e servire il vino.

Il patio Fibonacci è circondato da un’illuminazione indiretta che si affaccia sui nuovi muri in pietra, inoltre è suddiviso in due diversi livelli funzionali, quello inferiore destinato ai collegamenti necessari e quello superiore come area di degustazione dei vini centrata da un tavolo arrotondato, che funge da spazio principale di aggregazione e socializzazione.

I materiali

pietra – pareti, scale
acciaio corten – porte, nicchia – piccola cantina, camino, scale, parete divisoria tra le piattaforme
pavimentazione in cemento – piattaforma per la degustazione dei vini
ghiaia – pavimenti, percorsi pedonali

Prodotti e marchi

luci portatili Sfera
sedie da esterno CTR, tavolo da esterno TAO

Scheda tecnica

Studio: Marco Maio Architects

Autori: Marco Maio, David Obrovnik, Kaja Likar, Katarina Kobale

Località: Troja, Praga, Repubblica Ceca

Anno: 2018

Fine lavori: 2022

Area: 100 m²

Cliente: Jabloňka Winery

Photographer:

Collaboratori: COR-TEN works: Jakub Ščerba

Marco Maio Architects

Marco Maio Architects è un team di giovani professionisti provenienti da tutto il mondo con sede a Praga. Le differenze di background di ogni componente vengono utilizzate dal gruppo di lavoro per dare forma a progetti nuovi e interessanti.

Marco Maio

Il portfolio dello studio è composto da un’ampia gamma di progetti architettonici, dalla progettazione di mobili su piccola scala a progetti più grandi che riguardano lo sviluppo urbanistico di aree residenziali e non. Il principale punto di riferimento progettuale di Marco Maio Architects è dare forma alla luce, enfatizzare la luce naturale e creare un ambiente a misura d’uomo nel miglior modo possibile.