Il litchi chinensis è una pianta originaria della Cina meridionale ed è frequentemente coltivata anche a scopo ornamentale. Il frutto di questa pianta contiene numerose proprietà nutritive e in Italia è possibile coltivarla all’aperto solo nei territori meridionali, come nel caso della Sicilia e della Calabria.

Sommario dell’articolo

Le proprietà del litchi chinensis

I frutti dell’albero di Litchi chinensis sono ricchi di proprietà nutrizionali, molto simili a quelle delle erbe medicinali. In particolare, possiedono molta vitamina C e B: si tratta di elementi capaci di esercitare un’azione benefica su circolazione arteriosa e pressione sanguigna. Infatti, la presenza di magnesio rende questo frutto molto prezioso per l’apparato cardiocircolatorio, mentre le fibre aiutano la funzione intestinale.
Inoltre, grazie alle loro proprietà antiossidanti, questi frutti sono in grado di combattere e contrastare l’influenza.

Il litchi chinensis è un anti-infiammatorio naturale e il suo estratto è in grado di ridurre infiammazioni e danni ai tessuti, che possono essere causati da un’intensa attività fisica. Inoltre, è in grado di rafforzare notevolmente il sistema immunitario grazie all’abbondante presenza di vitamina C.
Infine, non è necessario consumare i litchi chinensis subito dopo la raccolta: questo frutto, infatti, è capace di conservarsi particolarmente bene, mantenendo inalterati il sapore e la freschezza.
I litchi sono molto apprezzati in cucina: possono essere impiegati per preparare sorbetti e sciroppi.

 

Le caratteristiche

Il litchi è un albero sempreverde, presenta fusto dritto e corteccia di colore grigio scuro, mentre i rami tendono al rosso.
Le foglie, molto simili a quelle del ficus, si caratterizzano per il loro aspetto lucido e per il colore verde intenso.
Il litchi chinensis fiorisce in primavera, stagione in cui compaiono sulla pianta centinaia di piccoli fiori bianchi, di grandezza variabile tra i 10 e i 25 cm. I frutti, invece, si presentano con una buccia ruvida, mentre la polpa è di colore bianco lucido e particolarmente succosa.
All’interno della polpa è contenuto un seme di grandi dimensioni, dalla forma ovale e non edibile; la maturazione dei frutti, infine, avviene a partire dalla tarda estate.

La coltivazione  

Per la coltivazione del litchi chinensis è bene prestare particolare attenzione alle temperature. Trattandosi di una pianta di origine tropicale, teme gli inverni freddi e le temperature al di sotto dei -4 °C.

Tuttavia, se si coltiva il litchi a scopi ornamentali e decorativi, è possibile effettuare una coltivazione in vaso, rendendo più agevole la protezione dal freddo e dalle gelate invernali. Per la coltivazione in vaso, è preferibile utilizzare del terriccio con un fondo di sabbia o perlite al fine di migliorare e favorire il drenaggio ed evitare i ristagni idrici. Il rinvaso deve essere effettuato ogni 2 anni utilizzando un contenitore progressivamente più grande di quello impiegato precedentemente e servendosi di terriccio fresco unito a stallatico.

Questa pianta cresce abbondantemente nei terreni ben drenati, i quali non devono essere calcarei: infatti, il pH ideale del terreno non è superiore a 7,5.
Infine, il litchi è una pianta che deve essere collocata in una posizione di pieno sole e non deve essere esposta al vento e a correnti d’aria.

L’esposizione alla luce

Quando le piante sono esposte alla luce, i tessuti contenenti la clorofilla producono i carboidrati necessari al loro nutrimento. Questo processo naturale, chiamato fotosintesi clorofilliana, non può prodursi se non in presenza di luce. Tutte le piante da fiore, e in particolare il litchi chinensis, necessitano della luce solare per produrre boccioli. Per fare in modo che l’esposizione alla luce solare sia ottimale, è necessario mantenere estremamente pulite le foglie, lavandole regolarmente con acqua tiepida e un detergente neutro. Le foglie pulite, infatti, sono in grado di assorbire una maggiore quantità di luce e quindi sintetizzare più sostante nutritive.
Il litchi chinensis, se spostato in casa durante l’inverno, deve essere collocato vicino ad una finestra e girato di 90° ogni volta che viene annaffiato, in modo tale da ricevere la stessa quantità di luce da ogni parte. Una pianta illuminata solo da un lato, infatti, crescerà in modo diseguale; al contrario, se girata regolarmente, si svilupperà armoniosamente. 

Le cure 

Tra i parassiti che attaccano con più frequenza il litchi chinensis, vi sono gli afidi, che colpiscono soprattutto le foglie. Gli afidi, infatti, si annidano sulla pagina inferiore delle foglie, sui germogli apicali, sugli steli e sui boccioli. Questi si nutrono della linfa delle piante, determinando quindi un arresto dello sviluppo dei germogli e, inoltre, secernono un liquido dolciastro e vischioso che può stimolare la nascita di una malattia, detta fumaggine. In casi lievi si consiglia di lavare la pianta con acqua calda saponata e procedere, successivamente, con il risciacquo. Al contrario, se l’infestazione è grave, è bene procedere ad un trattamento con insetticidi per immersioni o irrorazioni.
Inoltre, il litchi chinensis soffre anche il marciume delle radici, spesso causato dalla presenza di un terreno poco drenante. In questi casi, infatti, la vegetazione terminale mostra segni di irrigazioni insufficienti, le foglie inferiori ingialliscono e i fusti diventano molli e scuri. In questi casi si consiglia di procedere con il rinvaso e con l’asportazione del fogliame danneggiato, impregnando il terriccio con un fungicida.

La potatura

La potatura è un’operazione non necessaria e anzi dannosa per l’albero di litchi, almeno fino al secondo anno di età. Tale operazione consiste nell’asportare una parte dei rami per eliminare la crescita delle piante a portamento cespuglioso e, se condotta correttamente, è in grado di migliorarne l’aspetto e le attitudini produttive.

Tuttavia, nella pianta adulta e impiantata da tempo, la potatura si effettua per eliminare tutti i rami secchi o danneggiati e per stimolare la ricrescita.

Come riprodurre il litchi chinensis

La moltiplicazione dell’albero di litchi avviene, di norma, per margotta, più di rado per talea.

La margotta è un metodo di moltiplicazione per mezzo del quale si producono radici “aeree” in un punto qualsiasi del fusto della pianta madre. Con questo metodo, quindi, sarà possibile separare una porzione di fusto che potrà crescere autonomamente.

Per riprodurre il litchi chinensis è bene disporre un buon substrato di radicazione. Accanto alle sostanze tradizionali adatte alla preparazione del terriccio, come la sabbia e la torba, sono sempre più impiegate la vermiculite e la perlite. La vermiculite è un minerale micaceo ed è un prodotto ideale per l’apparato radicale delle talee in quanto caratterizzato da una struttura porosa. Inoltre, è un materiale sterile e libero da qualsiasi microrganismo che potrebbe attaccare le giovani piante. Infine, contiene piccole quantità di potassio, calcio e magnesio, elementi utili alla ripresa vegetativa.

La perlite, invece, è una roccia effusiva di origine vulcanica e altrettanto eccellente per il radicamento delle piante: trattiene acqua, non marcisce e non subisce deterioramenti. Tuttavia, al contrario della vermiculite, non contiene sali minerali e non è in grado di immagazzinare acqua e sostanze nutritive.